Non ci si crede: più di un incontro culturale alla settimana, un luogo d'incanto, un palazzo del Settecento, una galleria di ritratti, un libraio, un mecenate, un'insegnante assessore alla scuola, alla cultura, a tutto ciò di cui non si parla da nessuna parte. E un piccolo gruppo di amici. A Lugo. Ma che bello! Felice di aver fatto parte di questo. Felice.
MARIAPIA VELADIANO - 20 gennaio 2012
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lunedì 23 febbraio 2009
La serata con MASSIMO FRANCO
Ecco le immagini della interessantissima serata di venerdì scorso, 20 aprile, con Massimo Franco, notista politico del Corriere della Sera che ha presentato il suo ultimo lavoro “Andreotti” edito da Mondadori nel 2008. L’incontro organizzato in collaborazione con “Associazione Eco” è stato introdotto da Paolo Galletti che dall’alto della sua esperienza di deputato alla Camera per due legislature ha aperto la discussione sul “divo Giulio” , sicuramente uno dei personaggi politici più controversi della storia della nostra Repubblica. Il libro di Franco racconta la vita di Andreotti a cominciare dai primi anni di vita dell’Italia repubblicana quando poco più che ventenne fu praticamente imposto dal Vaticano a De Gasperi come suo delfino, fino ai giorni nostri con i ben noti processi di mafia in cui è stato coinvolto. Un tema vastissimo e talmente controverso da far percepire la figura di Andreotti in questi anni in modi diametralmente opposti; o come uno dei paladini della democrazia parlamentare in Italia, o come uno dei peggiori criminali, cinico mandante di efferati delitti. In un contesto simile il tono pacato, ma allo stesso tempo preciso e trasparente, con cui Massimo Franco ci ha parlato del “senatore a vita” ha senz’altro aiutato tutti a farsi un idea un po’ più chiara su questa ambigua figura della scena politica italiana. Com’era poi prevedibile, tantissime le domande all’autore da parte del pubblico presente, incentrate soprattutto sul difficile rapporto politica/magistratura che ha segnato in maniera così profonda la vita della seconda repubblica e che forse è proprio connaturata alla nostra natura di italiani, sempre divisi “senza se e senza ma” fra innocentisti e colpevolisti. Ma come ha precisato Massimo Franco: “Le cose quasi sempre sono più complesse..”
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