La splendida musica di Robert Schumann ha incantato ieri
pomeriggio, domenica 18 febbraio all’Hotel Ala d’Oro, il numeroso pubblico
accorso per ascoltare la “Fantasia in do maggiore op.17” e le “Geistervariationen”
eseguite magistralmente al pianoforte dal M° Stefano Bezziccheri. Ad
accompagnare la musica del grande compositore romantico tedesco è stato il
racconto dello scrittore romano Filippo Tuena, autore del bel libro “Memoriali
sul caso Schumann” edito da Il Saggiatore. Un racconto che ci ha riportato agli
ultimi anni di vita di Schumann dove nella fatidica mattina del 27 febbraio del
1854 Robert Schumann uscito di casa in vestaglia verde e pantofole, si getta
nelle torbide acque del Reno donde viene ripescato da alcuni astanti per essere
riportato a casa e, nel giro di poche ore, spedito per sua stessa richiesta in
una clinica per malattie mentali a Endenich. Non farà più ritorno a Düsseldorf,
morirà afasico e del tutto debilitato nel corpo il 29 luglio di due anni dopo.
La moglie Clara e i figli non lo rivedranno se non in punto di morte. A fargli
visita saranno gli allievi e amici musicisti Christian Reimers, Albert
Dietrich, Joseph Joachim e il giovanissimo Johannes Brahms, testimoni della
angosciosa e inspiegabile dissoluzione delle capacità cognitive e della salute
fisica del maestro.
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