Pagine

Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
Iscriviti alla newsletter di Caffè Letterario sul sito http://www.aladoro.it/

venerdì 29 gennaio 2010

La serata con MARAM AL-MASRI

Ancora un grande successo di pubblico a Caffè Letterario per la serata poetica di mercoledì 27 febbraio con la poetessa siriana Maram al-Masriche ha presentato il suo ultimo libro di liriche “Ti guardo” edito da Multimedia Edizioni. Sul palco insieme all’affascinante scrittrice araba, la curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi che ha introdotto l’incontro e Daniele Dalla Valle che per tutta la serata ha svolto in maniera impeccabile la funzione di traduttore simultaneo dal francese riuscendo così a fare interagire Maram al-Masri con il pubblico e con le tante domande e interventi che sono piovuti a fine serata. Il reading delle liriche tratte dal libro “Ti guardo”, che si è svolto nella formula ormai collaudata per Caffè Letterario con gli altri autori stranieri che sono stati già ospiti della nostra rassegna letteraria, ha consentito a Maram al_Masri di declamare in arabo, sua lingua madre, le sue poesie mentre, in contemporanea, il pubblico poteva leggere sullo schermo alle sue spalle la traduzione del testo in italiano. Questo ha permesso a tutti di apprezzare la straordinaria musicalità delle liriche e la bellissima voce della poetessa riuscendo nello stesso momento ad entrare nel suo mondo fatto di solitudine e di disperazione ma anche di desiderio e di passione, reso ancora più vivido grazie alla sua poesia lucida e piana, dove le parole anche più semplici sono organizzate in modo tale da divenire esplosive in ironia e disincanto. Come sempre conclusione di serata con il brindisi finale e con Maram che si è concessa amabilmente al consueto rito degli autografie e delle dediche del suo libro, che a testimonianza del successo della serata è andato presto esaurito. Ecco le immagini…

lunedì 25 gennaio 2010

Mercoledì 27 gennaio - MARAM AL-MASRI a Caffè Letterario

La grande poesia torna a Caffè Letterario mercoledì 27 gennaio alle ore 21,00 nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro con la poetessa siriana Maram al-Masri che presenterà il suo libro di liriche edito da Multimedia Edizioni “Ti guardo”. Un'altra serata tutta al femminile per la nostra rassegna letteraria con la curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi a cui sarà affidato il compito della presentazione dell’incontro.
Maram al-Masri è nata nel 1962 a Lattakia (Siria), sulle rive del Mediterraneo, ad appena venti miglia marine dall’isola di Cipro. Vive a Parigi dal 1982. Dopo un primo libro pubblicato nel 1984 a Damasco dal titolo “Ti minaccio con una colomba bianca”, presso la casa editrice del Ministero dell’ Educazione, ritorna alla poesia con “Ciliegia rossa su piastrelle bianche”, pubblicato a Tunisi dalle Edizioni L’Oro del Tempo, nel 1997, e salutato con entusiasmo dalla critica dei paesi arabi. Il premio del Forum culturale libanese in Francia, al quale partecipò il poeta libanese Adonis e destinato a premiare le creazioni letterarie arabe, le è stato attribuito nel marzo 1998. Molte sue poesie sono state tradotte e pubblicate in riviste, in spagnolo, francese, inglese, tedesco, italiano, corso e turco. La sua raccolta di liriche “Ti guardo” è stata pubblicata originariamente a Beirut nel 2000 e poi in Francia e in Spagna, ed è stata edita nell'agosto del 2009 da Multimedia Edizioni con la traduzione dall'arabo di Marianna Salvioli. In “Ti guardo”, Maram al-Masri ci dona un canzoniere d’amore luccicante come perle, e tenebroso come la più nuvolosa delle notti. Ci si immerge in questo libro come se fosse una fontana , una di quelle fontane sacre in cui gli antichi amavano pensare di potersi purificare e di celebrare un rito di rinascita. Come per le altre serate “internazionali” di Caffè Letterario con i poeti americani Jack Hirschman e Paul Polansky il pubblico avrà la possibilità di poter ascoltare Maram al-Masri declamare le sue liriche leggendo contemporaneamente il testo delle poesie tradotto sullo schermo gigante alle spalle della poetessa. Il consueto brindisi con i vini in degustazione concluderà la serata.

sabato 23 gennaio 2010

La serata con DARIA BIGNARDI

Serata da record di presenze quella di ieri sera a Caffè Letterario con la giornalista ferrarese Daria Bignardi che ha presentato il suo libro edito da Mondadori “Non vi lascerò orfani”. Sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro straboccante di pubblico con tante persone che hanno dovuto seguire l’incontro in piedi. La serata cominciata con l’introduzione della curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi è proseguita con Daria Bignardi che, con il consueto garbo che tutti abbiamo cominciato ad apprezzare nei suoi programmi televisivi, ha parlato del suo “non vi lascerò orfani, libro autobiografico che inizia con il racconto della morte della madre Giannarosa. Come ha raccontato Daria Bignardi l’idea del libro nacque da un articolo scritto per il settimanale Vanity Fair pochi giorni dopo la scomparsa della madre. Le lettere ricevute dai lettori dopo la pubblicazione, tutti colpiti dal modo di raccontare il lutto, la spinsero a continuare il racconto, e l'articolo è diventato il primo capitolo del volume. “Nonostante fossi timorosa del giudizio dei miei cari, dei miei affetti, scrivendo questo libro ho pensato più al lettore. Riguardo alla mia famiglia ero in soggezione di più nei confronti di mia sorella, prima di scrivere questo libro le ho chiesto il permesso, ma lei mi ha detto - scrivi senza guardare.” Daria Bignardi ha poi continuato il suo racconto parlando degli anni della sua infanzia, della vita famigliare e paesana a Ferrara, descrivendo una serie di personaggi straordinari a cominciare dal padre, rappresentante di mangimi nella bassa romognola o alla nonna di Castel San Pietro. La serata si è conclusa come d’abitudine con il consueto brindisi finale e con la scrittrice ferrarese che con grande disponibilità si è concessa alle tantissime persone che si sono incolonnate in una lunga fila per farsi autografare una copia del libro.

lunedì 18 gennaio 2010

Venerdì 22 gennaio - DARIA BIGNARDI a Caffè Letterario

Altro appuntamento di rilievo per Caffè Letterario quello di venerdì 22 gennaio sempre alle ore 21,00 nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro con la popolare giornalista e conduttrice televisiva Daria Bignardi ospite della rassegna letteraria lughese in veste di scrittrice. “Non vi lascerò orfani”, questo il titolo del suo libro autobiografico edito da Mondadori che sarà introdotto dalla curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi. “Non vi lascerò orfani” è un libro che parte raccontando il lutto dei figli di fronte alla morte di un genitore; e da questo lutto Daria Bignardi ricostruisce la vita della sua famiglia, risalendo alle origini, fotografando i suoi antenati, con una dimensione vera, umana, comica e appassionante. La Bignardi, dalla morte della madre, suo dolore profondo, che “investe come un’ondata di caldo”, fa conoscere la sua famiglia, che era una famiglia qualunque, con tutta la sua bellezza, stramberia, meschinità. Composto con un perfetto gioco temporale, il libro mescola con ritmo, sorrisi e lacrime, passato e presente creando così una forte risonanza emozionale e una spontanea empatia. Daria Bignardi, giornalista professionista dal 1991 inizia la sua carriera come redattrice della trasmissione di Rai Tre “Milano Italia” collaborando con Gad Lerner e Paolo Riotta. Nel 1995 passa a Mediaset conducendo la rivista letteraria “A tutto volume” trasmessa da Canale 5 che vincerà il “Premio Flaiano” per la televisione di qualità. Oltre ai talk show “Corto Circuito” e “Tempi Moderni” è nel 2000 la conduttrice della prima edizione del “Grande Fratello”. Su La7 ha ideato e condotto per tre anni “Le invasioni barbariche”, programma che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica. Nel 2009 è tornata in Rai con il suo nuovo talk-show “L’era glaciale”. Al termine della serata consueto brindisi finale con i vini in degustazione.

La serata con BORIS PAHOR

Serata memorabile per Caffè Letterario quella di venerdì 15 gennaio con lo scrittore triestino Boris Pahor che ha presentato il suo ultimo libro-intervista edito da Rizzoli “Tre volte no”. La visita a Lugo di Pahor è stata scandita da numerosi appuntamenti a cui lo scrittore sloveno si è sottoposto con una disponibilità a dir poco generosa e con una insospettabile energia. Arrivato a Lugo nel primo pomeriggio Pahor ha presenziato in Rocca al consiglio comunale straordinario indetto per celebrare “La giornata delle Memoria” e ha concluso la sua visita alla nostra città la mattina seguente tenendo un incontro al Cinema Giardino con gli studenti delle scuole medie superiori della città. Fra questi due appuntamenti, l’incontro di Caffè Letterario di venerdì sera con le oltre 130 persone che hanno assiepato la sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro per poter ascoltare la voce di uno dei più straordinari testimoni del XX secolo. Dopo l’introduzione di Marco Sangiorgi e di Gianluigi Melandri, responsabile della didattica dell’Istituto storico della Resistenza della provincia di Ravenna, Pahor ha conquistato l’attenzione del pubblico raccontando le principali tappe della sua vita segnata dalle persecuzioni politiche a cominciare dal lontano 1920 quando ancora bambino, assiste all’incendio, appiccato dalle squadre fasciste, del Narodni Dom (Casa della Cultura), la sede centrale delle organizzazioni della comunità slovena di Trieste. Da qui, l’italianizzazione forzata con la proibizione della lingua slovena e, cosa ancora più assurda, dove anche i cognomi degli sloveni vengono cambiati: non solo i cognomi dei vivi, ma anche quelli dei morti sulle lapidi dei cimiteri. Nel 1940 viene arruolato nell'esercito italiano e mandato sul fronte in Libia. Dopo l'armistizio dell’otto settembre torna a Trieste, dove decide di unirsi alle truppe partigiane slovene. Nel 1944 viene catturato dai nazisti e internato in vari campi di concentramento in Francia e Germania (Dachau, Natzweiler-Struthof, Dora Mittelbau, Harzungen e Bergen-Belsen). Necropoli è proprio il racconto autobiografico della sua esperienza nel campo di Natzweiler-Struthof, lager destinato ai detenuti politici e situato sui Vosgi, in Alsazia. Finita la guerra Pahor torna nella sua città natale e fonda la rivista Zaliv (Il golfo), attenta al processo di democratizzazione della Slovenia. Inoltre, denuncia il massacro di 12.000 prigionieri di guerra, appartenenti alla milizia anti-comunista slovena e i crimini delle foibe commessi dal regime comunista jugoslavo. La reazione del governo jugoslavo nei suoi confronti è durissima: gli viene vietato per alcuni anni l’ingresso in Jugoslavia. Insomma una serata davvero da ricordare per Caffè Letterario in cui Boris Pahor ci ha regalato una straordinaria testimonianza di vita che è possibile ritrovare intatta nei suoi libri grazie al suo indiscutibile talento letterario che gli è valso fra l’altro di essere uno dei candidati a ricevere il premio Nobel per la letteratura.

"Sceneggiare in diretta" di IVANO NANNI

Sull'incontro con STEFANO BABINI di mercoledì 15 gennaio
Sullo scenario luminoso delle luci della ribalta cittadina, si è imbandita una tavola per un centinaio di viandanti affamati, si è steso sulle teste degli invitati un corredo di cento settanta pagine di cibo per gli occhi da cui si è gustato con l'uso appropriato di una cannuccia di plastica, un brodo allucinogeno che ha proiettato tutti nel fantastico mondo della parodia. Aggrappati tutti alla coda dello sciamano e gran cuoco di aneddoti, i presenti sono saliti in fila indiana sull'arcobaleno e cantando con Judy Garland, somewhere over the rainbow, hanno visto sporgendosi un poco oltre il giardino, il catatonico e geniale Chance Giardiniere che walking on the wild side, coglieva l'unica mela dell'albero del peccato, condannando il mondo come si sa, a un delirio infinito di dispiaceri. Come da tradizione l'eroe che taglia le radici del suo male( male d'amore, ma non sempre...) ritrova se stesso, ritrova il suo “ passo “ si rinnova, e, in un certo senso, è pronto a ripetere l'errore che l'ha portato a diventare solo una sagoma scura tra le parole agonia e disperazione. Nel cuore della sofferenza le voci giungono attutite e nella immobilità di un letto ospedaliero una certa Madam arrota il filo della falce. Ma non è ancora tempo, non ancora. Si bypassa il tremore della fine con l'aiuto di tutti gli eroi che vivono nel giardino di Chance, l'ultimo giardiniere dell'amore. Altro scenario. il picnic si è consumato sulle pendici di una Hanging rock nostrana, al Golden wing hotel, dal tramonto all'alba, a cento metri dall'Overlook hotel, a un passo da desert valley, a ovest della foresta pietrificata, insomma dalle parti di Las Vegas, sulla strada per El Paso, vicino alla casa di Geronimo, nella stessa strada dove abita Mefisto, insomma dove stiamo tutti quanti quando stiamo molto bene di salute, nel bel mondo degli imprendibili sosia fatti di nulla e che per qualche ora si sono materializzati nell'hotel Cape Fear, da cui si ascende a turbinosi equivoci sentimentali, dove le emozioni segrete vengono smascherate, e i nostri avatar prendono il sopravvento sugli umani e in sembianze di vampiri succhiano il nettare dell'ipocrisia e danno vita eterna(sebbene dannata) a sagome posticce, eventi fumosi e scontornati che sempre di più somigliano a sogni di personaggi inventati da penne sulfuree, immerse nell'inchiostro di un giorno senza fine; chi era presente al rito del picnic dinoccolato, astruso, e pirotecnico ha gustato dal menù il piatto del giorno per il modesto contributo di euro... tot... funghi verdi fritti, di un particolare ceppo alieno, e per mezzo di dette cibarie, gli incauti sono stati sbalzati a latere di questo mondo in una giunzione parallela, in un qualche modo addomesticata dalla citazione e dalla descrizione del riferimento, nel ciclonico mondo delle sagome, cari vecchi fantasmi, delle fantastiche dimore immerse nel nulla, dove il possibile è tutto ciò che è incredibile, e quello che è incredibile è vero, e dunque, fumetto, cinema,vita. di Ivano Nanni

sabato 16 gennaio 2010

La serata con STEFANO BABINI

Comincia con una serata da tutto esaurito il 2010 di Caffè Letterario. Più di centoventi persone hanno assistito mercoledì sera, 13 gennaio, alla presentazione di “Non è stato un pic nic”, la graphic-novel scritta e disegnata dal fumettista lughese Stefano Babini e pubblicata da Dada Editore di Sant’Arcangelo di Romagna. A introdurre la serata è stato l’editore Egisto Quinti Seriacopi che ha raccontato la genesi di questo volume che in un maniera del tutto originale mischia disegni, fumetto e parti narrate fondendole in un libro godibile e avvincente che si fa guardare e leggere tutto d’un fiato. Stefano Babini poi, in una insospettabile veste da vero showman, ha inscenato un divertentissimo monologo raccontando aneddoti della sua vita professionale, citando a memoria brani di film, ricordando gli incontri con i grandi del fumetto, primo fra tutti l’indimenticabile Hugo Pratt con cui Babini ha collaborato all’inzio della sua carriera. Tantissime le copie del libro vendute e autografate nella serata che per l’occasione, sulla prima di copertina, erano tutte impreziosite da un disegno originale dell’autore. Nella stessa serata è stata inoltre inaugurata la mostra “Acquarelli letterari” in cui sono esposti ventuno ritratti ad acquarello (degli oltre sessanta realizzati ) degli scrittori che in questi anni si sono avvicendati sul palco del nostro Caffè Letterario. Disegni eseguiti con quell’inconfondibile tratto da “fumettaro” - come ama definirsi Babini - che rendono gli autori ritratti come fossero degli autentici personaggi di un episodio di Tex o di Corto Maltese. La mostra, visitabile tutti i giorni dalle 10,00 alle 22,00 rimarrà allestita fino a tutto il mese di febbraio. Ecco le immagini della serata.

domenica 10 gennaio 2010

Venerdì 15 gennaio - BORIS PAHOR a Caffè Letterario

Una altro prestigioso appuntamento per il Caffè Letterario di Lugo, Venerdì 15 gennaio alle ore 21,00 nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro con lo scrittore triestino Boris Pahor. Per la prima volta infatti la nostra rassegna culturale ha l’onore di ospitare un autore che è stato candidato a ricevere il premio Nobel per la letteratura. Scrittore triestino di origine slovena, classe 1913, Pahor è stato non solo protagonista, ma anche vero e proprio attore dei principali eventi del XX secolo. In Italia il grande pubblico ha imparato a conoscerlo da poco grazie a “Necropoli”, libro memoria in cui racconta la sua esperienza nel campo di concentramento di Natzweiler-Struthof, considerata una delle opere più impressionanti sui lager nazisti. A Caffè Letterario Boris Pahor presenterà il suo ultimo libro “Tre volte no”, edito da Rizzoli nel 2009. A introdurre la serata saranno Gianluigi Melandri responsabile della didattica dell’Istituto storico della Resistenza della provincia di Ravenna e il curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi. A conclusione della serata consueta degustazione di vini offerta a tutti i partecipanti. In “Tre volte no”, attraverso il racconto delle sue esperienze personali, Pahor ripercorre gli snodi della sua vita a cominciare dai suoi ricordi d’infanzia, quando ancora bambino a Trieste fu proibito parlare sloveno. L'italianizzazione forzata, imposta dal fascismo alla città multiculturale in cui era nato e cresciuto, lo segnò per sempre. Studente più volte bocciato, seminarista per ripiego, soldato dell'esercito italiano, antifascista militante, deportato politico, insegnante e infine scrittore acclamato, Pahor riattraversa la sua esistenza scandita dai tre no che oppose con uguale fermezza al fascismo, al nazismo e al comunismo. Lo scrittore sloveno Boris Pahor nasce a Trieste il giorno 28 agosto 1913. Finite la scuole medie frequenta il seminario di Capodistria che per non termina. Con l'avvento dell'occupazione tedesca della Venezia Giulia, si unisce alle unità partigiane slovene che operavano nella zona. Catturato dai nazisti Pahor viene internato in vari campi di concentramento prima in Francia e poi in Germania (Natzweiler-Struthof, Dachau, Bergen-Belsen). Terminato il conflitto mondiale torna nella città natale, aderendo a numerose imprese culturali dell'associazionismo cattolico e non-comunista sloveno. Negli anni '50 diventa il redattore principale della rivista "Zaliv" (Golfo) che si occupa di temi letterari, ma anche di questioni di attualità. In questi anni Boris Pahor mantiene un contatto costante e stretto con Edvard Kocbek, poeta sloveno dissidente suo caro amico. Insieme allo scrittore Alojz Rebula, nel 1975 pubblicherà il libro "Edvard Kocbek: testimone della nostra epoca" (Edvard Kocbek: pričevalec našega časa): il testo provoca aspre reazioni da parte del governo jugoslavo. Le opere di Pahor vengono proibite nella Repubblica Socialista di Slovenia e all'autore viene proibito l'ingresso in Jugoslavia. Grazie alla sua postura morale ed estetica, Pahor diventa uno dei più importanti punti di riferimento per la giovane generazione di letterati sloveni, a cominciare da Drago Jančar, uno dei più noti scrittori sloveni contemporanei, le cui opere sono state tradotte in tutto il mondo in una ventina di lingue. L'opera più nota di Pahor si intitola "Necropoli" (1997), romanzo autobiografico sulla sua prigionia a Natzweiler-Struthof. Tra i premi e i riconoscimenti ricevuti ricordiamo il Premio Prešeren nel 1992, il San Giusto d'Oro nel 2003 e la prestigiosa onorificenza francese della Legion d'onore nel 2007. Boris Pahor vive e lavora a Trieste. «Siamo fortunati perché finalmente a Trieste ci chiamano sloveni. Fino a qualche anno fa non si parlava di sloveni, ma di slavi. Ancora oggi qualcuno dice: "voi slavi". L'espressione veniva poi modificata in "schiavo" e quindi "s'ciavo", che è entrato nell'uso corrente del dialetto.» Boris Pahor

venerdì 8 gennaio 2010

Mercoledì 13 gennaio - STEFANO BABINI a Caffè Letterario

Mercoledì 13 gennaio alle ore 21,00 nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro di Lugo, primo appuntamento dell’anno per Caffè Letterario con il fumettista lughese Stefano Babini che presenterà la sua graphic-novel appena edita da Dada Editore “Non è stato un pic-nic”. A introdurre l’incontro saranno l’editore Egisto Quinti Seriacopi e il critico Franco Spiritelli. Sempre nella stessa serata verrà inaugurata la mostra di disegni “Acquarelli letterari” in cui saranno esposti alcuni dei ritratti agli scrittori ospitati dal Caffè Letterario di Lugo, che Stefano Babini ha realizzato per la nostra rassegna in questi anni. Nato a Lugo nel '64, Stefano Babini si definisce non un artista ma un fumettaro. Nelle sue vene l’amore per il disegno scorre da sempre. Da quando, a 17 anni, decise di marinare un giorno la scuola e di raggiungere per la prima volta Milano, per approdare negli uffici di una casa editrice e per fare della sua passione una professione che ora lo appaga. Babini ha pubblicato come disegnatore per le più importanti case editrici del fumetto come Bonelli, Edifumetto e Astorina. Amico e allievo di Hugo Pratt, papà di Corto Maltese, è stato incaricato dal "Centro Ricerche Hugo Pratt" di Lucca di raccontare in una serie di conferenze in giro per l'Europa la sua esperienza col grande fumettista riminese. Ora, dopo la presentazione a Lucca Comics & Games 2009, è pronto il libro "Non è stato un Pic Nic!" primo straordinario graphic novel di Stefano Babini. Una storia disegnata e narrata con l'uso di tutto quel talento di affabulatore e di intrattenitore che Babini applica quotidianamente nella vita di tutti giorni, con preferenza nei rapporti interpersonali. I suoi disegni straordinari e depistanti da quella logica d'iterazione narrativa comune al linguaggio del fumetto, sono trattati in questo contesto come flash back che si alternano a brevi solforici spot di testo. Un mix che propone un modo di raccontare nuovo, intrigante, come solo Stefano Babini poteva pensare, scrivere… e disegnare. Insomma una lettura veramente piacevole, confezionata da Dada Editore in un magnifico volume, che si è fra l’altro guadagnata la prefazione di uno dei massimi esperti di fumetto in Italia come Vincenzo Mollica. Folco Quilici visto da Stefano Babini

domenica 3 gennaio 2010

Il calendario di gennaio 2010

Dopo la pausa natalizia gli incontri di Caffè Letterario riprendono nel mese di gennaio con quattro importanti appuntamenti. Si comincia mercoledì 13 con il fumettista lughese Stefano Babini con la sua bellissima graphic-novel appena edita da Dada Editore e con una sua mostra di ritratti ad acquarello dedicata agli autori che in questi anni si sono succeduti a Caffè Letterario. Venerdì 15 gennaio sarà la volta dello scrittore triestino di nazionalità slovena Boris Pahor, candidato al premio Nobel, che durante l’ultimo conflitto mondiale fu rinchiuso in diversi campi di concentramento per aver fatto parte della resistenza slovena. Tutti al femminile gli ultimi due appuntamenti del mese con la giornalista e conduttrice televisiva Daria Bignardi che venerdì 22 gennaio presenterà il suo libro autobiografico “Non vi lascerò orfani” e con la fascinosa ed emblematica poetessa siriana Maram al-Masri, fine interprete dell’erotismo al femminile, che mercoledì 27 gennaio concluderà questo straordinario ciclo d’incontri. Ecco il calendario in dettaglio: Mercoledì 13 gennaio, ore 21,00 Sala conferenze Hotel Ala d'Oro STEFANO BABINI “Non è stato un pic-nic” Sant’Arcangelo, Dada Editore, 2009 Intervengono Egisto Quinti Seriacopi e Franco Spiritelli Sarà presente l’autore Una storia disegnata e narrata con l'uso di tutto quel talento di affabulatore e di intrattenitore che Babini applica quotidianamente nella vita di tutti giorni, con preferenza nei rapporti interpersonali. I suoi disegni straordinari e depistanti da quella logica d'iterazione narrativa comune al linguaggio del fumetto, sono trattati in questo contesto come flash back che si alternano a brevi solforici spot di testo. Un mix che propone un modo di raccontare nuovo, intrigante, come solo Stefano Babini poteva pensare, scrivere… e disegnare. Nella stessa serata verrà inaugurata la mostra di disegni di Stefano Babini “Acquarelli letterari” in cui saranno in esposizione alcuni dei ritratti di scrittori che in questi anni sono stati ospiti del Caffè Letterario di Lugo. La mostra, allestita nella hall dell’Hotel Ala d’Oro di Lugo, rimarrà aperta fino a tutto il mese di febbraio e sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 22,00. Venerdì 15 gennaio, ore 21,00 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro BORIS PAHOR “Tre volte no” Milano, Rizzoli, 2009 Intervengono Gianluigi Melandri e Marco Sangiorgi Sarà presente l’autore "Il fascismo ci aveva portato via le scuole, la lingua, persino i nomi. Tutto ciò che poteva esprimere, anche vagamente, la nostra identità nazionale fu cancellato." Boris Pahor era solo un bambino quando a Trieste fu proibito parlare sloveno. L'italianizzazione forzata, imposta dal fascismo alla città multiculturale in cui era nato e cresciuto, lo segnò per sempre. Studente più volte bocciato, seminarista per ripiego, soldato dell'esercito italiano, antifascista militante, deportato politico, insegnante e infine scrittore acclamato, Pahor ripercorre qui gli snodi della sua esperienza scandita dai tre no che oppose con uguale fermezza al fascismo, al nazismo e al comunismo. Venerdì 22 gennaio, ore 21,00 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro DARIA BIGNARDI “Non vi lascerò orfani” Milano, Mondadori, 2009 Interviene Patrizia Randi Sarà presente l’autrice La sopravvivenza dei figli ai genitori è vista in tutte le tradizioni come un fatto naturale. A maggior ragione quando la scomparsa del genitore non lascia un piccolo orfano ma un orfano adulto. Eppure il dolore dell'orfano adulto non è meno intenso. L'opera di Daria Bignardi scava in questo dolore, lo analizza, lo racconta. La morte della madre è, insieme, il momento della sofferenza e quello del confronto con la prima vita altrui con la quale si è venuti a contatto - e quindi con la propria stessa vita. Da questo lutto Daria Bignardi ricostruisce la vita della sua famiglia, risalendo alle origini, fotografando i suoi antenati, con una dimensione vera, umana, comica e appassionante. Mercoledì 27 gennaio, ore 21,00 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro MARAM AL-MASRI “Ti guardo” Salerno, Multimedia Edizioni, 2009 Interviene Patrizia Randi Sarà presente l’autrice Maram al-Masri ci dona un canzoniere d’amore luccicante come perle, e tenebroso come la più nuvolosa delle notti. Ci si immerge in questo libro come se fosse una fontana , una di quelle fontane sacre in cui gli antichi amavano pensare di potersi purificare e di celebrare un rito di rinascita. Maram al-Masri, nata nel 1962 a Lattakia in Siria, è una poetessa molto nota al pubblico internazionale con libri pubblicati in diversi paesi arabi e tradotti in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Lussemburgo, Corsica, Stati Uniti, Macedonia, Serbia, Italia, Germania.