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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
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sabato 23 febbraio 2019

Domenica 3 marzo - Musica & Poesia - CHOPIN, SCHUMANN E L'INFINITO


Continuano al Caffè Letterario di Lugo gli incontri di “Musica e Poesia”. Piccolo ciclo di pomeriggi domenicali poetico-musicali curati da Paolo Ravaglia, in cui la musica di grandi compositori, si alternerà ai versi di grandi poeti raccontati e declamati da poeti e amici del nostro Caffè Letterario.
Domenica 3 marzo, alle ore 18.00 all’Hotel Ala d’Oro, terzo appuntamento della serie con la musica di Frederyk Chopin e Robert Schumann che sarà eseguita dal giovanissimo (tredicenne) pianista lughese Alessandro Koebler, vincitore negli ultimi anni di diversi concorsi nazionali e internazionali. La parte poetica della serata sarà dedicata all’Infinito e di come questo concetto sia stato cantato dai poeti, a cominciare dal celeberrimo idillio di Leopardi, di cui quest’anno ricorre il 200° anniversario della sua composizione.
Durante l’incontro saranno serviti gli aperitivi o in alternativa the e tisane, mentre al termine del concerto/reading sarà possibile fermarsi a cena con un ricco menù a buffet.
Ingresso + aperitivo/the/tisana €. 9,00
Ingresso + aperitivo + cena a buffet (bevande escluse) €. 18,00
E’ gradita la prenotazione – Tel. 0545 22388


Venerdì 1 marzo - PIERLUIGI PANZA al Caffè Letterario di Lugo


Venerdì 1 marzo, alle ore 21.00 nella Sala Codazzi della Biblioteca Trisi di Lugo in Piazza Trisi,19, lo storico d’arte Luigi Panza presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo libro “L’ultimo Leonardo. Storia, intrighi e misteri del quadro più costoso del mondo” edito da Utet. A introdurre la serata, sarà Daniele Serafini. Ingresso libero. 
In un mappa universale del genio artistico, è facile immaginare il nome di Leonardo da Vinci in un luogo assai vicino al centro. Eppure, i dipinti attribuiti con certezza alla sua mano non arrivano a venti: un numero davvero esiguo anche per un maestro antico. Non è strano allora che da decenni studiosi e mercanti in tutto il mondo vadano alla ricerca dei suoi capolavori perduti. C’è solo un’opera, però, che sembra condensare tutte le loro ossessioni.
È il Salvator Mundi, ieratica immagine di Cristo dipinta per Luigi XII quando il re di Francia, insieme al ducato di Milano, strappa a Ludovico il Moro anche i servigi di Leonardo, pittore e ingegnere di corte. Se questa piccola tavola – solo 65 centimetri per 45 – fosse rimasta nelle collezioni reali francesi, forse sarebbe da secoli esposta al Louvre; il suo destino, invece, è molto più avventuroso. Portato in Inghilterra come dono per le nozze fra Henrietta Maria di Borbone e Carlo I Stuart, il Salvator Mundi sopravvive ai tumulti delle Rivoluzioni inglesi; viene donato da Giacomo II a una sua spregiudicata amante; viene ereditato, venduto, restaurato, ridipinto al punto da scomparire, lasciando dietro di sé solo la lunga scia di copie dei pittori leonardeschi, e una riproduzione seicentesca dell’incisore boemo Wenceslaus Hollar.
Fino al 2005, quando un dipinto comprato in Louisiana per poche migliaia di dollari viene sottoposto a una radicale pulitura che lascia sbalorditi: quella che emerge sotto la crosta di vernici e ridipinture sembra proprio la mano di Leonardo. Per alcuni esperti è questo l’originale, il primo Salvator Mundi. Di certo, è questa l’opera che il 15 novembre 2017, nella sede newyorkese della casa d’aste Christie’s, viene aggiudicata per 450 milioni di dollari. Petrodollari, per la precisione: Cristo passa dalle mani di un oligarca russo proprietario della squadra di calcio del Monaco a quelle degli Emiri. A ospitarlo sarà il nuovissimo Louvre di Abu Dhabi.
Con il rigore dello storico d’arte e la sensibilità del romanziere, Pierluigi Panza ricostruisce la storia, gli intrighi e i segreti del quadro più costoso del mondo, dipanando i fili di un mistero che lega in modo imprevedibile due mondi: quello del glorioso passato europeo popolato di nobili, artisti e cortigiani, e quello attuale, dominato da capitali finanziari e nuovi ricchi sedotti dall’ambiguo potere delle immagini.
Pierluigi Panza è scrittore, storico d’arte e giornalista. Professore al Politecnico di Milano, ha scritto numerosi saggi di storia dell’arte e i romanzi Italiani all’opera. Casti, Salieri, Da Ponte, Mozart… Un intrigo alla corte di Vienna (Skira, 2005), Il digiuno dell’anima (Bompiani, 2007), La croce e la sfinge. Vita scellerata di Giovan Battista Piranesi (Bompiani, finalista al Premio Campiello 2009), Nati sotto la luna (Bompiani, 2011) e L’inventore della dimenticanza (2014, Bompiani). Scrive per il “Corriere della Sera”.


La serata con RAFFAELE RICCIO


Raffaele Riccio, professore di storia e filosofia e autore di diverse pubblicazioni di storia dell'alimentazione, saggi e testi sulla prima guerra mondiale, ha presentato ieri, venerdì 22 febbraio, al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo saggio storico “Armando Diaz. Il generale e l’uomo” edito dalle Edizioni dell’Ippogrifo. Saggio in cui Riccio rievoca gli anni che vanno dal 1914 al 1918 facendolo in maniera dettagliata, con una documentazione corposa, ricca di riferimenti bibliografici, di rimandi e di quant’altro che fanno di questo libro un documento e una testimonianza di notevole interesse di quegli anni e di quegli eventi.







martedì 19 febbraio 2019

"Invito a Lugo di Romagna" di TOMMASO BRACCINI

Tommaso Braccini è stato ospite del Caffè Letterario di Lugo venerdì 15 febbraio 2019 per presentare il suo libro "Lupus in fabula” edito da Carocci.

Una quindicina di anni fa, quando ero ancora dottorando, mi è capitato più di una volta di prendere il treno da Bologna a Ravenna. Guardando fuori dal finestrino vedevo scorrere il paesaggio (frutteti, perlopiù) e scorrere una dopo l'altra le stazioni lungo il percorso. Quando il treno si fermava per qualche minuto a Lugo, mi ripetevo che prima o poi avrei voluto farci un giro: mi incuriosiva il nome della città, chiaramente di origine latina, e mi dicevo che sicuramente c'era qualcosa di interessante da vedere. 
Così quando a dicembre scorso, aprendo la posta elettronica, ho trovato una mail che recava come oggetto "Invito a Lugo di Romagna", prima ancora di leggere il resto del messaggio mi sono detto dentro di me che poteva essere l'occasione giusta per realizzare quel vecchio desiderio. E così è stato - e anzi, è stato molto di più. Innanzitutto, grazie alla gentilezza e all'ospitalità di Claudio, ho potuto finalmente vedere la città. Mi è piaciuta, anche nella sua estrema ecletticità per cui in pochi metri si trovano edifici e monumenti negli stili più disparati, ma tutti significativi, dalla rocca al Pavaglione (che, come mi ha fatto notare Claudio, ricorda veramente un caravanserraglio) al "Pirellino", che certo non è la cosa più attraente ma testimonia comunque una certa fase, anche edilizia, del nostro Paese... In un guizzo siamo riusciti a visitare il museo di Francesco Baracca (e vedere il fragilissimo aereo sul quale volava, con tanto di elica di legno, è stato veramente stupefacente); ci è mancato, ma l'ora era tarda, solo il teatro, ma quello sarà per una prossima volta.
Soprattutto, però, al di là della visita è stata bella la serata stessa: dalla cena all'incontro vero e proprio, tutto in un clima cordialissimo, piacevole e amichevole, per merito della straordinaria (in senso letterale) gentilezza e ospitalità di chi organizza il Caffè Letterario e di chi lo frequenta. Mi è capitato di pensare, in particolare durante la presentazione del libro, quando parlavo di orchi, streghe e incantesimi, che ci mancava solo un caminetto acceso e poi sarebbe sembrato proprio di essere "a veglia"... una veglia, beninteso, letteraria: di livello, coinvolgente e stimolante, un'occasione seria, ma non ingessata, per dialogare di cultura con uno scambio vero. Anche perché, in questi giorni, ho avuto modo di imparare molto: e devo ancora ringraziare gli amici che mi hanno ospitato, e Giuseppe Bellosi che ha partecipato alla serata, per avermi permesso di approfondire, sui libri e dalla loro viva voce, l'argomento del folklore romagnolo (anche correggendo la mia pronuncia irrimediabilmente toscana, durante la serata, di titoli di fiabe come Sèt péra d scherp d fêr!).
Insomma, finalmente sono riuscito a vedere Lugo, come speravo di fare già anni fa vedendola di sfuggita dal finestrino di un treno. Ne valeva davvero la pena, perché vi ho trovato soprattutto una immensa ricchezza umana, che riesce a coniugare (e non è facile) profondità e calore, trasmettendo una cordialità e una passione vera per la cultura, per i libri, per l'humanitas del conoscersi e del parlare insieme. Grazie veramente di cuore a Patrizia, Claudio, Massimo, Giuseppe e a tutti gli amici incontrati in questi giorni, con la speranza che ricapiti presto un'altra occasione di vedersi, chiacchierare, raccontare e ascoltare storie in una "veglia letteraria" in quel di Lugo.


domenica 17 febbraio 2019

Venerdì 22 febbraio - Il generale Diaz raccontato da RAFFAELE RICCIO


Venerdì 22 febbraio, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, si parla di storia al Caffè Letterario di Lugo con Raffaele Riccio e il suo libro “Armando Diaz. Il generale e l’uomo” edito dalle Edizioni dell’Ippogrifo. A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Paolo Franceschelli. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Nel saggio storico "Armando Diaz. Il generale e l'uomo" si dipana la vicenda biografica del capo militare e si analizza, al di là delle strategie militari, il circuito di empatia messo in atto con ufficiali e soldati, per risollevare la nazione dopo Caporetto. Diaz attua il cosiddetto "rapporto capovolto" - rispetto ai precedenti sessantacinque anni di disciplina militare piemontese - che consta di regole semplici: si comanda col cuore, con la persuasione, con l'esempio; con la stima e la cortesia si fanno gli ufficiali. Egli, al fine di potenziare l'elemento uomo, cerca di rassicurare i nostri uomini facendoli sentire profondamente compresi e amorevolmente sorretti, offrendo loro tutto il maggior conforto del corpo e dello spirito, sì da fargli giungere anche in combattimento il rancio caldo e dargli, perfino durante la lotta, la possibilità di corrispondenza epistolare con i propri cari. Il generale, invero, ha realizzato il suo progetto trasmettendo fiducia, non dimenticandosi mai del complesso di doti umane dei suoi soldati, prima ancora di quelle squisitamente professionali.

Il vernissage della mostra "Racconti notturni" di KINA BOGDANOVA

Inaugurata ieri pomeriggio, sabato 16  febbraio, nella hall dell'Hotel Ala d'Oro, la mostra pittorica “Racconti notturni” dell’artista Kina Bogdanova. La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 22 fino a giovedì 21 marzo 2018.





sabato 16 febbraio 2019

Sabato 16 febbraio - "Racconti notturni" di KINA BOGDANOVA


Sabato 16 febbraio, alle ore 18.00, nella hall dell’Hotel Ala d’Oro, si inaugura la mostra pittorica “Racconti notturni” dell’artista Kina Bogdanova

La mostra personale di pittura "Racconti notturni" dell'artista Kina Bogdanova rappresenta una serie di quadri che rincorrono il tema del sogno a cui l'artista è profondamente legata. Gli occhi chiusi dei personaggi come civette, pesci, piccioni si annodano agli alberi, alle foglie ed altro ancora creando un'atmosfera onirico-narrativa che ha come sfondo i colori notturni. 
Gli sguardi sognanti delle sue creature danno l'impressione di un altrove, di una realtà, che sta comunque nascosta nelle apparenze quotidiane. 
Nei poemi omerici la descrizioni della notte è spesso vista nei suoi aspetti positivi, come momento di sospensione dagli affanni. Ogni quadro in questa mostra, si presenta come un tempo di riflessione portando l'osservatore all'interno di un racconto ambientato nel silenzio della notte.
La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 22 fino a giovedì 21 marzo 2018.



La serata con TOMMASO BRACCINI


Gli antropologi le chiamano folktales, dicerie, favole, barzellette, leggende metropolitane, narrazioni per lo più orali che solo occasionalmente trovano spazio nella cultura ufficiale e alcune di queste folktales hanno resistito alle interferenze della tradizione scritta conservandosi per secoli, per millenni, alla stregua di fossili. Di questo, in sintesi, ci ha parlato il filologo Tommaso Braccini ieri sera, venerdì 15 febbraio al Caffè Letterario di Lugo, presentando il suo saggio “Lupus in fabula. Fiabe, leggende e barzellette in Grecia e a Roma” edito da Carocci.








mercoledì 13 febbraio 2019

Venerdì 15 febbraio - Fiabe, leggende e barzellette in Grecia e a Roma raccontate da TOMMASO BRACCINI


Venerdì 15 febbraio, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, il filologo Tommaso Braccini presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo saggio “Lupus in fabula. Fiabe, leggende e barzellette in Grecia e a Roma” edito da Carocci. A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Claudio Nostri. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Che cosa raccontava la nutrice al piccolo Cicerone prima di metterlo a letto? Quali barzellette circolavano nelle botteghe dei barbieri di Atene? Nell’antichità, esattamente come oggi, nella vita di tutti erano presenti fiabe, facezie, fake news. Soltanto in pochissimi casi, tuttavia, questa “letteratura orale”, considerata triviale e poco seria, è riuscita ad approdare alla pagina scritta, e spesso solo sotto forma di allusioni. Non tutto è perduto, però: combinando filologia e folklore si può tentare di ricostruire questo capitolo dimenticato della vita degli antichi. Ad aiutarci saranno le storie che, dal Medioevo fino a oggi, rispecchiano i racconti popolari di Greci e Romani, con differenze altrettanto significative delle somiglianze. Seguendo così le tracce narrative del dio Pan e di un gatto diabolico, del poeta Archiloco e del bluesman Robert Johnson, di imperatori, lupi cattivi e molti altri ancora, il libro getta nuovi squarci di luce sull’“enciclopedia culturale” degli antichi e, contemporaneamente, ci permette di comprendere meglio la nostra.
Tommaso Braccini insegna Filologia Classica all'Università di Torino. Per Einaudi ha curato, con Silvia Ronchey, l'edizione italiana de Il mondo bizantino II. L'Impero bizantino (641-1204), Il mondo bizantino III. Bisanzio e i suoi vicini (1204-1453), Il romanzo di Costantinopoli. Guida letteraria alla Roma d'Oriente (2010) e Il libro delle meraviglie di Flegonte di Tralle (2013, con Massimo Scorsone). Sempre per Einaudi, ha pubblicato, con Silvia Romani, Una passeggiata nell'Aldilà (2017).

martedì 12 febbraio 2019

"Una serata di febbraio a Lugo" di GIANFRANCO PACCHIONI


Gianfranco Pacchioni è stato ospite del Caffè Letterario di Lugo venerdì 8 febbraio 2019 per presentare il suo libro "L’ultino Sapiens” edito da Il Mulino.

Temevamo una di quelle giornate uggiose di febbraio, quei nebbioni della bassa padana che non ti fanno vedere l’altro lato della strada, in cui tutto diventa grigio, vago e lattiginoso. Temevamo i cieli bigi della Romagna d’inverno, e il freddo tagliente, sgradito lascito dei giorni della merla. E invece no, ad attenderci a Lugo c’era una bella serata tiepida e limpida, con il sole al tramonto sui campi spogli di vite e la rocca cittadina a stagliarsi su un cielo bluastro. Stagliarsi per modo di dire, perché sull’altro lato della piazza ci sovrastava la mole slanciata dell’ala di marmo che la città ha voluto dedicare al suo cittadino più illustre, quel Francesco Baracca il cui nome credo di aver inteso per la prima volta alla scuola elementare di via Gattamelata, a Milano, quando le nebbie c’erano davvero e a volte si rischiava di perdersi anche solo attraversando la strada. Ricordo un disegno che rappresentava il coraggioso aviatore campeggiare solenne sulle pagine del sussidiario, e suscitare in me bambino immagini algide di combattimenti aerei che in realtà dovevano essere stati molto diversi da come io me li figuravo. Da allora il nome di Baracca l’ho incontrato chissà quante altre volte in filmati storici, racconti epici della grande guerra, libri e resoconti di battaglie, ma nulla ha più eguagliato quella figura a colori del sussidiario e le fantasie che ha suscitato. E’ stato quindi un brusco ma curioso risveglio vedere da vicino il biplano di Baracca, perfettamente conservato, lucido e splendente fare bella mostra di sé nel museo dedicato al celebre concittadino. Ho provato a immaginare di salire impavido su quei 500 chili di lamierino e cartapesta, tenuto insieme da improbabili tiranti di corda, e volare spavaldo a 190 all’ora affidandomi a un fragile motore a scoppio, con la faccia al vento e alle intemperie. E guerreggiare al freddo dei 3000 metri con, come unica arma, una rumorosa mitragliatrice facile ad incepparsi. Beh, diciamolo, tutto questo a noi cittadini dell’era digitale più che cosa da eroi pare una cosa da pazzi. Eppure è avvenuto, e come Baracca tanti altri giovani aviatori si sono cimentati in quegli anni sui cieli d’Europa, portando per la prima volta sugli scenari di guerra mostruose macchine volanti in grado di seminare morte dal cielo. Baracca, e gli altri come lui, non potevano immaginare che sarebbe arrivata un’epoca in cui salire su un aeroplano dà la stessa emozione che mettere piede su un autobus e che su un solo aeromobile sarebbero salite 500 persone che avrebbero attraversato in poche ore mari e oceani. Ma Baracca era un pioniere, uno di quegli uomini che aprono strade nuove, che tracciano vie inesplorate e trasmettono così un lascito duraturo a coloro che vengono dopo.
Sono venuto a Lugo per parlare del destino dei Sapiens, di come gli sviluppi impetuosi della scienza e della tecnologia stiano modificando in modo profondo il nostro modo di essere e di pensare, di come stiamo diventando, o rischiamo di diventare, qualcosa di molto diverso da tutti i Sapiens che ci hanno preceduti. E in effetti, genetica umana, neuroscienze, intelligenza artificiale, bio e nanotecnologie sono destinate a modificare in modo profondo e irreversibile le nostre vite e le nostre caratteristiche. Ma l’incontro con Baracca e la sua epopea mi ha convinto sempre di più che al centro di tutto c’è l’Uomo, con le sue speranze, le sue ambizioni, il suo coraggio, le sue follie, la sua capacità di andare “oltre”. Mi ha ricordato anche che ci sono Sapiens in grado di imprese formidabili, di scoprire continenti, scalare montagne, scrivere poesie immortali, o volare su un trabiccolo fragile e delicato.
Quando usciamo dal museo ormai si è fatta sera, le luci artificiali hanno preso il sopravvento sul chiarore serale, e decidiamo di concederci un aperitivo in piazza, questa bellissima abitudine tutta italiana di vivere gli spazi comuni, le strade antiche, i portici e gli angoli pittoreschi delle nostre belle città. E Baracca non ci lascia, facendo bella sfoggia di sé in una statua bronzea che lo fa assomigliare più all’omino Michelin che a un pilota di caccia, ma non importa. Grazie Lugo, grazie amici del Caffè Letterario per questo tuffo nel passato e per queste brevi emozioni su un personaggio della mia infanzia.


La difesa del Liceo Classico di FEDERICO CONDELLO


Non esiste, in Italia, una scuola dibattuta quanto il liceo classico. Costantemente al centro di diatribe didattiche, ideologiche e politiche, questa scuola ha raccolto, nell’intero corso della sua storia, un cospicuo numero di critiche e pregiudizi. Di tutto ciò e della scuola in generale ha parlato il filologo Federico Condello, lunedì 11 febbraio al Caffè Letterario di Lugo, presentando il suo ultimo libro “La scuola giusta. In difesa del liceo classico”. Impossibile dare conto delle tante notizie e riflessioni interessanti emerse durante questa bella serata che si possono però riassumere con il finale del libro: “Il liceo classico, una scuola che continua a democratizzare un capitale simbolico che è stato per generazioni appannaggio di poche élite, e che oggi, quando la domanda d’istruzione interessa oramai l’assoluta maggioranza della popolazione italiana – si vorrebbe tornare a segregare, riservandolo a pochi o pochissimi…Se il liceo classico non potrà mai essere la scuola di tutti, per queste ragioni può essere e deve essere la scuola di tanti. E per queste ragioni avrà a cuore il liceo classico non chi ha a cuore il greco e il latino, ma chi ha a cuore una scuola giusta.”






lunedì 11 febbraio 2019

La musica di REBECCA CLARKE e la poesia di EMILY DICKINSON


Un altro bel pomeriggio di “Poesia & Musica” per il Caffè Letterario di Lugo quello di domenica 10 febbraio dedicato alla compositrice inglese Rebecca Clarke e alla poetessa statunitense Emily Dickinson. Due giovani musicisti i protagonisti dell’incontro: Tianyao Wu alla viola e Andrea D’Alonzo al pianoforte che hanno magistralmente interpretato i “Six Shorter pieces for viola and piano” e la “Sonata per viola e pianoforte”, unanimemente riconosciuta come uno dei massimi capolavori della musicista britannica. Alla musica di Rebecca Clarke si sono poi alternati i versi di Emily Dickinson raccontati, letti e commentati con passione da Laura Medici affiancata da Cristina Briccoli e Patrizia Randi.








domenica 10 febbraio 2019

Lunedì 11 febbraio - FEDERICO CONDELLO al Caffè Letterario di Lugo


Venerdì 1 febbraio, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, il filologo Federico Condello  presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo libro “La scuola giusta. In difesa del liceo classico” edito da Mondadori. A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Marcello Savini. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Il liceo classico è una scuola «vecchia», che deve essere radicalmente riformata o tutt’al più riservata a pochi alunni scelti? Lo studio del greco e del latino ha ancora un senso, al principio del Terzo millennio, o è uno stucchevole omaggio a un passato polveroso e non sempre rispettabile? La grammatica e la traduzione conservano ancora qualche valore formativo, o costituiscono un inutile retaggio di pratiche didattiche ormai superate?
Sono solo alcuni dei tanti interrogativi ai quali risponde Federico Condello in questa sua documentata e brillante arringa in difesa del liceo classico, che, senza intenti apologetici e senza alcuna pigra accettazione di tesi preconcette o alla moda, illustra le aspirazioni che hanno guidato la concezione originaria di questo «vecchio» e amato-odiato liceo, riconoscendovi uno dei più fecondi esperimenti di democrazia scolastica tentati nell’Italia e nell’Europa moderne.
Federico Condello (1973) è professore ordinario di Filologia classica all'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. Insegna Letteratura e tradizione classica e Filologia greco-latina; coordina il Laboratorio di traduzione specialistica dalle lingue antiche e le attività pubbliche del Centro studi «La permanenza del Classico» dell'Università di Bologna. Si occupa di letteratura greca arcaica e classica, di critica del testo, di fortuna e tradizione dei classici in età moderna e contemporanea, di teoria e pratica della traduzione dal greco e dal latino. Collabora con testate quotidiane nazionali.

sabato 9 febbraio 2019

Domenica 10 febbraio - Musica & Poesia - REBECCA CLARKE e EMILY DICKINSON


Continuano al Caffè Letterario di Lugo gli incontri di “Musica & Poesia”. Piccolo ciclo di pomeriggi domenicali poetico-musicali curati da Paolo Ravaglia, in cui la musica di grandi compositori, si alternerà ai versi di grandi poeti raccontati e declamati da poeti e amici del nostro Caffè Letterario.
Domenica 10 febbraio, alle ore 18.00 all’Hotel Ala d’Oro, secondo appuntamento tutto al femminile che vedrà come protagoniste la compositrice britannica Rebecca Clarke e la poetessa statunitense Emily Dickinson. Ad eseguire la “sonata per viola e pianoforte” e i “Six Shorter pieces for viola and piano” saranno Tianyao Wu alla viola e Andrea D’Alonzo al pianoforte, mentre a Laura Medici e Patrizia Randi sarà affidato il compito di raccontare e leggere i versi di Emily Dickinson, considerata una delle poetesse più sensibili e rappresentative di tutta la letteratura occidentale.
Durante l’incontro saranno serviti gli aperitivi o in alternativa the e tisane, mentre al termine del concerto/reading sarà possibile fermarsi a cena con un ricco menù a buffet.
Ingresso + aperitivo/the/tisana €. 9,00
Ingresso + aperitivo + cena a buffet (bevande escluse) €. 18,00
E’ gradita la prenotazione – Tel. 0545 22388