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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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martedì 31 ottobre 2017

La serata con STEFANO BON

Le immagini dell’incontro di ieri sera, 30 ottobre, con la scrittore ravennate Stefano Bon, che ha presentato il suo ultimo romanzo “La ragazza che andò all'inferno" edito da Castelvecchi.








lunedì 30 ottobre 2017

Lunedì 30 ottobre - STEFANO BON al Caffè Letterario di Lugo

Lunedì 30 ottobre alle ore 21.00, nel Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, al Caffè Letterario di Lugo lo scrittore ravennate Stefano Bon presenta il suo romanzo “La ragazza che andò all’inferno” edito da Castelvecchi.  Ad introdurre la serata, sarà Patrizia Randi. Come sempre al termine consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti con i vini del Gruppo Cevico.
Anna è una giovane donna che conduce una vita serena e appagante finché Andrea, il suo compagno, muore. Abbandonata da parenti e amici, e con due figli piccoli da accudire, la sua esistenza si trasforma presto in un incubo. In breve tempo deve gestire una situazione economica difficile che la porta a ulteriori ristrettezze, e in un crescendo parossistico di miseria e violenza Anna si trova ad affrontare una situazione al limite della follia. Per salvarsi deve fare suo malgrado una scelta estrema, ma a convincerla definitivamente è la scoperta di una nuova terribile verità sulla morte di Andrea. La successiva, e per lei inevitabile, discesa all'inferno diventa però un'inaspettata scala per il paradiso: non solo rinasce a nuova vita scoprendo cose di lei che non conosceva ma, grazie a un improvviso benessere economico, può permettersi di sbalordire chi prima la considerava poco più di un'insipida bambina senza arte né parte. Ma le amarezze non finiscono e altre verità terribili vengono a galla: per raggiungere una nuova felicità Anna dovrà prima recuperare tutte “le cose perse per la strada”.
Stefano Bon è nato a Ravenna nel 1963 e nella sua vita si è occupato di musica e cinema. Autore di testi per cinema e teatro, per i tipi di Traccediverse è uscito nel 2007 il suo primo romanzo Il giorno in cui sono stata uccisa.  

La lettura del "Cantico dei Cantici"

Ecco le immagini della lettura del “Cantico dei Cantici” che si è svolta ieri pomeriggio, domenica 29 ottobre,  nel teatrino dell’Assoc.Culturale Entelechia. A introdurre la lettura del breve testo biblico e a commentarla al suo termine è stato il Rabbino Capo di Ferrara Luciano Meir Caro a cui va il nostro sentito ringraziamento. Così come sempre un grazie sentito va all’Associazione Culturale “Entelechia” nelle persone di Gianluigi Caravita e Marisa Galanti per la consueta squisita ospitalità e l’indispensabile supporto tecnico e a tutti i lettori.
In ordine di apparizione:
Patrizia Randi
Claudio Nostri
Gabriele Bersanetti
Federica Costa
Carlo Pasi
Isa Cristoferi







sabato 28 ottobre 2017

Domenica 29 ottobre - "Il Cantico dei Cantici" . Lettura con il commento del Rabbino LUCIANO MEIR CARO

Domenica 29 ottobre, alle ore 16.30, presso la sede dell’Associazione Culturale “Entelechia” in via Quarantola 32/1 a Lugo, proseguono al Caffè Letterario di Lugo le letture dedicate ai grandi classici della letteratura occidentale. Quest’anno le letture saranno dedicate ai libri sapienziali contenuti nella Bibbia: Il Cantico dei Cantici, Il libro di Giobbe e l’Ecclesiaste.  Tutte le letture saranno introdotte e commentate dal Rabbino capo di Ferrara Luciano Meir Caro.
Si comincia quindi Domenica 29 ottobre  con il "Cantico dei Cantici". Attribuito al re Salomone, celebre per la sua saggezza, per i suoi canti e anche per i suoi amori, fu composto non prima del IV secolo a.C. ed è uno degli ultimi testi accolti nel canone della Bibbia, addirittura un secolo dopo la nascita di Cristo, col sinodo rabbinico di Ladne. Un grande rabbino del II secolo d.C. diceva: «L'universo intero non vale il giorno in cui Israele ebbe il Cantico dei Cantici».
Rav Luciano Meir Caro, קארו, מאיר, nasce a Torino nel 1935. Studia al Collegio Rabbinico di Torino, sotto la direzione del Rabbino Dario Disegni. Consegue il primo titolo Rabbinico di “Maskil” nel gennaio 1956. Nel 1959 consegue  la “Semikhà” con il titolo di “Chakham”  al Collegio Rabbinico Italiano di Roma. Diviene Vice-Rabbino di Torino dal 1959 al 1976, Rabbino di Trieste dal 1976 al 1979, e di Firenze dal fine 1978 al 1988. È Rabbino Capo di Ferrara dal 1990. 

Il vernissage della mostra di MARTINO NERI

E’ stata inaugurata ieri, venerdì 27 ottobre, nella Hall dell’Hotel Ala d’Oro la mostra pittorica “Frame” dell’artista faentino Martino Neri. La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 22 fino a giovedì 30 novembre.
Martino Neri nasce a Faenza il 2 novembre del 1986 e matura presto una sensibilità verso l'espressione pittorica. Nel 2008 consegue il diploma presso l'Istituto D'Arte G. Ballardini di Faenza e si accinge a frequentare ambienti artistici locali. Prosegue il suo percorso presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma in pittura con tesi in Fenomenologia delle arti contemporanee dal titolo “Costellazione Transavanguardia” sotto la guida dei professori Umberto Bisi e Mauro Pratesi. Attualmente frequenta il Biennio specialistico di “Arti visive e nuovi linguaggi espressivi” presso l’accademia di belle arti di Firenze.




mercoledì 25 ottobre 2017

Venerdì 27 ottobre - "Frame" di MARTINO NERI

Venerdì 27 ottobre , alle ore 18.00, nella hall dell’Hotel Ala d’Oro, si inaugura la mostra pittorica “Frame” dell’artista faentino Martino Neri. La ricerca pittorica è intesa come una sorta di “diario per immagini”, dove un racconto quotidiano viene descritto da una serie di rappresentazioni visive, le quali rispondono a una loro logica linguistica. Da qui il titolo “Frame”, parola che allude chiaramente al fotogramma, al fermo immagine visivo che cerca di rappresentare, in questo caso col medium pittorico, le sensazioni semplici che qualunque animale umano prova nell’arco del suo vivere.
La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 22 fino a giovedì 30 novembre.

martedì 24 ottobre 2017

La serata con FRANCESCA MELANDRI

Le immagini dell’incontro di ieri sera, 23 ottobre, con la scrittrice romana Francesca Melandri, che ha presentato il suo ultimo romanzo “Sangue Giusto” edito da Rizzoli.
Roma, agosto 2010. In un vecchio palazzo senza ascensore, Ilaria sale con fatica i sei piani che la separano dal suo appartamento. Vorrebbe solo chiudersi in casa, dimenticare il traffico e l’afa, ma ad attenderla in cima trova una sorpresa: un ragazzo con la pelle nera e le gambe lunghe, che le mostra un passaporto. «Mi chiamo Shimeta Ietmgeta Attilaprofeti» le dice, «e tu sei mia zia.» All’inizio Ilaria pensa che sia uno scherzo. Di Attila Profeti lei ne conosce solo uno: è il soprannome di suo padre Attilio, un uomo che di segreti ne ha avuti sempre tanti, e che ora è troppo vecchio per rivelarli. Shimeta dice di essere il nipote di Attilio e della donna con cui è stato durante l’occupazione italiana in Etiopia. E se fosse la verità? È così che Ilaria comincia a dubitare: quante cose, di suo padre, deve ancora scoprire? Le risposte che cerca sono nel passato di tutti noi: di un’Italia che rimuove i ricordi per non affrontarli, che sopravvive sempre senza turbarsi mai, un Paese alla deriva diventato, suo malgrado, il centro dell’Europa delle grandi migrazioni. Con Sangue giusto Francesca Melandri si conferma un’autrice di rara forza e sensibilità. Il suo sguardo, attento e profondissimo, attraversa il Novecento e le sue contraddizioni per raccontare il cuore della nostra identità.





venerdì 20 ottobre 2017

Lunedì 23 ottobre - FRANCESCA MELANDRI al Caffè Letterario di Lugo

Lunedì 23 ottobre alle ore 21.00, nel Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, al Caffè Letterario di Lugo ancora la grande narrativa protagonista  con Francesca Melandri e il suo romanzo “Sangue giusto” appena uscito per i tipi di Rizzoli.  Ad introdurre la serata, sarà Patrizia Randi. Come sempre al termine consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti con i vini del Gruppo Cevico.
Al contempo saga familiare e romanzo storico, il nuovo libro di Francesca Melandri si sviluppa tra gli anni trenta del secolo scorso e l'Italia contemporanea, tra Roma, l'Etiopia dell'impresa coloniale italiana e la nostra città di Lugo, da dove si irradia la storia della famiglia Profeti. Grazie a una scrittura che riesce a saldare felicemente i diversi piani temporali, l'autrice di "Eva dorme" e di "Più in alto del mare" ci conduce nel cuore di una ferita con cui il nostro paese continua a non volere fare i conti. Romanzo carico di epos e di tensione civile, "Sangue giusto" diviene una sorta di specchio che riflette non solo le contraddizioni dei protagonisti, ma anche le nostre. 
Francesca Melandri è una sceneggiatrice, scrittrice e documentarista italiana. Ha esordito nella narrativa nel 2010 con Eva dorme (Mondadori), un romanzo che ripercorre gli anni del terrorismo sudtirolese. Nel 2012 esce Più alto del mare (Rizzoli), finalista al Premio Campiello e vincitore del premio Rapallo Carige. 

La serata con OMAR DI MONOPOLI

Le immagini della serata di ieri sera 19 ottobre nel Salone Estense della Rocca di Lugo con lo scrittore pugliese Omar Di Monopoli che ha presentato il suo ultimo romanzo “Nella perfida terra di Dio” edito da Adelphi.





venerdì 13 ottobre 2017

Giovedì 19 ottobre - OMAR DI MONOPOLI al Caffè Letterario di Lugo

Giovedì 19 ottobre alle ore 21.00 nel Salone Estense della Rocca di Lugo lo scrittore salentino Omar Di Monopoli presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo romanzo “Nella perfida terra di Dio” edito da Adelphi. L’incontro sarà introdotto da Marco Sangiorgi.
Da tempo, al nome di Omar Di Monopoli ne sono stati accostati alcuni altri di un certo peso: da Sam Peckinpah a Quentin Tarantino, da William Faulkner a Flannery O'Connor. Per le sue storie sono state create inedite categorie critiche: si è parlato di western pugliese, di verismo immaginifico, di neorealismo in versione splatter. Nonché, com’è ovvio, di noir mediterraneo. Questo nuovo romanzo conferma pienamente il talento dello scrittore salentino – e va oltre. Qui infatti, per raccontare una vicenda gremita di eventi e personaggi (un vecchio pescatore riciclatosi in profeta, santone e taumaturgo dopo una visione apocalittica, un malavitoso in cerca di vendetta, due ragazzini, i suoi figli, che odiano il padre perché convinti che sia stato lui a uccidere la madre, una badessa rapace votata soprattutto ad affari loschi, alcuni boss dediti al traffico di stupefacenti e di rifiuti tossici, due donne segnate da un destino tragico, e sullo sfondo un coro di paesani, di scagnozzi, di monache), Omar Di Monopoli ricorre a una lingua ancora più efficace, più densa e sinuosa che nei romanzi precedenti, riuscendo a congegnare con abilità fenomenale sequenze forti, grottesche e truculente in un magistrale impasto di dialetto e italiano letterario – sino a farla diventare, questa lingua, la vera protagonista del libro.
Omar Di Monopoli è nato a Bologna nel 1971. Dopo aver lavorato per un decennio come redattore e grafico all'interno di numerose piccole realtà editoriali del Salento, dove vive, si è affacciato nel panorama culturale nazionale nel 2007 entrando a far parte del catalogo di autori delle edizioni milanesi ISBN. Il suo primo romanzo Uomini e cani esce nel 2007. A questo seguiranno Ferro e fuoco (2008), La legge di Fonzi (2010), Aspettati l'inferno (2014).

giovedì 12 ottobre 2017

La serata con ERMANNO BENCIVENGA

Più di ottanta persone hanno assistito ieri sera nella bellissima sala conferenze del Consorzio di Bonifica di Lugo all’incontro con il filosofo Ermanno Bencivenga che ha presentato il suo ultimo libro “La scomparsa del pensiero. Perché non possiamo rinunciare a ragionare con la nostra testa” edito da Feltrinelli.






martedì 10 ottobre 2017

Mercoledì 11 ottobre - ERMANNO BENCIVENGA al Caffè Letterario di Lugo

Mercoledì 11 ottobre, alle ore 21.00, nella Sala del Consorzio di Bonifica in via Manfredi, 32 a Lugo la filosofia torna protagonista al Caffè Letterario con il filosofo Ermanno Bencivenga e il suo attualissimo libro “La scomparsa del pensiero. Perché non possiamo rinunciare a ragionare con la nostra testa” edito da Feltrinelli pochi mesi or sono. L’incontro sarà introdotto da Giovanni Barberini.

Logico e filosofo del linguaggio, Ermanno Bencivenga smaschera la più insidiosa delle catastrofi del nostro tempo: la capacità di ragionare rischia di scomparire. Ma ragionare significa tacitare le emozioni e gli impulsi per fare spazio alle idee e, soprattutto, a una discussione ordinata che le analizzi e ne determini il valore, aprendo nuove strade alla nostra convivenza. Raccontando la sua esperienza di professore, Bencivenga mostra che questa “catastrofe gentile”, tanto silenziosa quanto devastante, riguarda soprattutto le nuove generazioni, che sono più esposte alla proliferazione forsennata dei mezzi d’informazione e di comunicazione, diventati ormai troppo veloci e potenti rispetto al tempo che il pensiero logico richiede. Con il risultato inquietante che i giovani si abituano sempre più all’idea che qualcun altro, o meglio qualcos’altro, ragionerà per loro. Un saggio schietto e tagliente, che ci mette in guardia di fronte alle insidie di una mutazione antropologica che sottrae alla nostra specie la sua risorsa più preziosa: il ragionamento.
Ermanno Bencivenga è professore ordinario di filosofia presso l’Università di California; logico di fama, ha dato importanti contributi alla filosofia del linguaggio, alla filosofia morale e alla storia della filosofia. In Oltre la tolleranza, Manifesto per un mondo senza lavoro e Parole che contano ha elaborato un’utopia politica. Per il grande pubblico ha scritto (fra l’altro) La filosofia in sessantadue favole e Il bene e il bello: etica dell’immagine. È autore delle raccolte di racconti I delitti della logica, Case e Amori, di cinque raccolte di poesie (l’ultima è Le parole della notte) e delle tragedie Abramo e Annibale. Ha fondato e diretto per trent’anni (fino al 2011) la rivista internazionale di filosofia Topoi. Collabora al quotidiano "Il Sole-24 Ore".

Una serata al Cinema Venturini

Una serata dedicata alla storia della Lugo del secolo scorso, quella di ieri sera lunedì 9 ottobre al Caffè Letterario di Lugo, vista attraverso la figura di Don Evaristo Venturini uomo di chiesa dotato di un genio imprenditoriale fuori dal comune e fondatore e gestore nella prima metà del secolo scorso del Cinema Politeama Venturini, sala cinematografica storica della nostra città che chiuderà i battenti nei primi anni 90’. A raccontare la storia di questo sacerdote atipico è stata la pronipote milanese Gloriana Venturini con il suo libro “Cinema Venturini” edito da l’Arcolaio. A introdurre la serata e a dialogare con l’autrice è stato Paolo Gagliardi, presidente dell’ Associazione “Storia e memoria della Bassa Romagna” e curatore della Mostra allestita presso La Torre del Soccorso della Rocca di Lugo in cui sono esposti documenti e cimeli appartenuti a Don Evaristo Venturini. Per finire, un grazie sentito a Daniela Taglioni che con la sua fisarmonica ha accompagnato questa bella serata.