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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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lunedì 29 novembre 2010

Venerdì 3 dicembre - "La Grande Guerra nel Ravennate" con Alessandro Luparini

Venerdì 3 dicembre, alle ore 21,00 nella Salone estense della Rocca di Lugo primo appuntamento del mese di dicembre di Caffè Letterario dedicato alla Storia con lo storico Alessandro Luparini che presenterà il libro “La grande guerra nel ravennate”, edito da Longo, volume che raccoglie in forma ampliata gli atti dell’omonimo convegno di studi svoltosi al Teatro Rossini nel novembre del 2008 (nel 90° anniversario della Vittoria). In un panorama storiografico locale piuttosto avaro di studi sull'argomento, il libro rappresenta una positiva novità che può contribuire a far luce su un periodo tutto sommato poco conosciuto nella storia della provincia, la quale pure, inserita nella vasta zona di guerra istituita dal Governo Salandra, visse molto da vicino, con crescente partecipazione emotiva, l'altalenarsi delle drammatiche vicende belliche (Ravenna stessa, non lontana dalle coste dalmate e croate, fu sottoposta a violenti bombardamenti ad opera degli idrovolanti austriaci, che fecero diverse vittime e arrecarono danni di non poco conto ai suoi monumenti). Attraverso agili ma ben documentati saggi (preceduti da un'acuta sintesi storiografica del prof. Antonio Gibelli, uno dei massimi esperti della materia), il libro indaga tutti i diversi aspetti, politici, militari e socioculturali, del conflitto nella provincia di Ravenna. Dal contrasto, accesissimo e spesso addirittura sanguinoso, tra fautori e detrattori dell'intervento in seno alla sinistra locale (favorevoli i repubblicani, memori delle loro tradizioni risorgimentali, contrari i socialisti, eccezion fatta per quelli "mussoliniani") alla posizione di alcune figure rappresentative del mondo cattolico (con una toccante pagina inedita dal diario di don Giovanni Minzoni, cappellano al fronte); dal ruolo svolto dalle amministrazioni locali (in particolare dalla "super patriottica" Giunta repubblicana del capoluogo) alle vicissitudini militari della base aeronavale di Porto Corsini (che già nella notte del primo giorno di guerra respinse l'incursione di una squadriglia navale austroungarica comandata da Miklós Horthy, futuro reggente d'Ungheria); dall'energica - e non sempre rispettosa delle regole del diritto - azione svolta dagli organismi della cosiddetta "resistenza interna" dopo la disfatta di Caporetto (nei quali si distinse l'ex garibaldino ed ex sindaco di Ravenna Pio Poletti) alla condotta dei vari comitati femminili impegnati in una capillare opera di mobilitazione civile e di assistenza; dall'epidemia influenzale di "febbre spagnola" in Romagna, che fu tragica eredità di quattro anni di guerra e fece più morti della guerra stessa (con in appendice una rara novella a tema di Marino Moretti); dalle lettere, sgrammaticate e commoventi, dei soldati al fronte, analizzate sia sotto il profilo linguistico che sotto quello sociale e psicologico, per finire al proliferare dei monumenti ai caduti nel dopoguerra, perno di un vero e proprio culto della memoria di cui il fascismo, autoproclamatosi erede delI`Italia di Vittorio Veneto", avrebbe fatto un sapiente uso pubblico. Completa il volume un'attenta ricognizione dei fondi fotografici pubblici e privati concernenti il conflitto presenti in provincia di Ravenna, con la riproduzione di numerosissime e belle fotografie, di ambientazione militare e civile, per lo più del tutto inedite. In generale, quindi, un libro ricco e coinvolgente, basato su una rigorosa ricerca storica, ma che può essere letto agevolmente anche dai non addetti ai lavori. Per approfondire, da un punto di vista locale ma niente affatto limitato, la storia della Prima guerra mondiale, senza alcun dubbio l'evento cardine del Ventesimo Secolo, senza il quale niente o quasi sarebbe pensabile di ciò che è accaduto in Italia, in Europa e nel mondo intero nel corso del Novecento.

Uno splendido "ORLANDO FURIOSO"...

Gli appassionati della grande letteratura classica non devono essere poi così pochi se sabato sera scorso la maratona letteraria dedicata all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto ha radunato nel bellissimo cascinale dell’Associazione Culturale Entelechia più di sessanta persone che hanno trascorso la serata leggendo ed ascoltando fra i più bei brani tratti dal capolavoro ariostesco. La bellezza, l’intensità, l’umorismo e la straordinaria modernità, nonostante i suoi 500 anni di età, dell’Orlando Furioso, spiegano in parte questo inaspettato successo di pubblico, che è stato ottenuto anche grazie al bellissimo clima creato attorno all’evento; dall’accompagnamento musicale eseguito con strumenti rinascimentali da Enrico Zanoni e Antonio Lorenzoni, alle diverse voci che si sono alternate alla lettura, fino alla parte conviviale con i vini e le diverse stuzzicherie che ci hanno piacevolmente accompagnato fino a tarda notte. Insomma una bellissima serata che avrà un seguito nel prossimo febbraio con la lettura di un altro capolavoro della nostra poesia: La “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso. Video - CARLO PASI legge il 34° canto dell'Orlando furioso all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=nVhO-4wVKQw S’un medesimo ardor, s’un disir pare inchina e sforza l’uno e l’altro sesso a quel suave fin d’amor, che pare all’ignorante vulgo un grave eccesso; perché si de’ punir donna o biasmare, che con uno o più d’uno abbia commesso quel che l’uom fa con quante n’ha appetito, e lodato ne va, non che impunito? "Orlando furioso" - Canto IV - Ottava 66

domenica 28 novembre 2010

La serata con TONINO GUERRA e SALVATORE GIANNELLA

Video-riassunto in 13 minuti dell'incontro con TONINO GUERRA di venerdì 26 novembre su youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=zxcgX376bwA
Video-riassunto in 10 minuti dell'incontro con SALVATORE GIANNELLA all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=TB5Z2wh7wog
Venerdì 26 novembre un altro grande nome si è aggiunto alla ormai lunga lista di autori, giornalisti, artisti, che in questi anni sono stati ospiti del Caffè Letterario di Lugo. E come succede sempre nelle grandi occasioni, posti esauriti nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, gremita di un pubblico quanto mai eterogeneo, fra cui spiccavano anche tantissimi giovani. Tutti intervenuti per poter vedere e ascoltare la viva voce di Tonino Guerra, decano degli scrittori romagnoli, poeta e sceneggiatore di tantissimi film che hanno fatto la storia del Cinema Italiano. Ad affiancare Guerra, sul palco di Caffè Letterario c’era l’amico e giornalista Salvatore Giannella, curatore del libro “La valle del kamasutra” edito da Bompiani nel marzo 2010 per festeggiare i novant’anni dello scrittore di Sant’Arcangelo. Volume che è una sorta di raccolta antologica di storie, racconti, versi e disegni di un poeta prolifico quanto umile, fantasioso e ricco nel pensiero, come semplice e diretto nell’espressione, tanto da essere stato così definito da Elsa Morante: “Tonino è l’Omero della civiltà contadina.” Giannella ha condotto l’incontro proponendo al “Maestro” di ripercorrere il lungo viaggio della sua vita attraverso nove momenti significativi, a cominciare dalle prime esperienze cinematografiche come piccolo spettatore del cinema Fulgor negli anni trenta, passando per la prigionia nei campi di concentramento nazisti, fino ai favolosi tempi d’oro del cinema italiano di cui è stato un grande protagonista come sceneggiatore. E anche qui, al Caffè Letterario, Tonino Guerra ha dimostrato di essere un inesauribile generatore di storie, oltre che un fantastico narratore. Storie raccontate con quella leggerezza, quella intelligenza e quell’umorismo che anche ieri sera hanno agganciato l’attenzione di tutti fino a quando, dopo più di un’ora di conversazione, il poeta ha lasciato la sala per tornare a casa nella sua Pennabilli. La serata è poi proseguita con la proiezione di uno spezzone di un vecchio documentario della Rai degli anni ’70, sul backstage del film “Amarcord”, in cui compaiono Federico Fellini e Tonino Guerra insieme, alle prese con una improbabile traduzione dal tedesco durante una intervista con una giornalista austriaca. Salvatore Giannella ha poi concluso la serata parlando del libro di Enzo Biagi “Consigli per un paese normale”, edito da Rizzoli, in cui sono riportati i colloqui che Giannella teneva settimanalmente con il grande giornalista bolognese nei suoi ultimi anni di vita. Brindisi finale per tutti con l’ottimo Sangiovese superiore “Morale” dei Poderi Morini di Faenza.

mercoledì 24 novembre 2010

Sabato 27 novembre - "Orlando furioso" di Ludovico Ariosto

“Poca favilla gran fiamma seconda” (Dante, Paradiso, I, 34 ) A seguito del successo ottenuto dalle Maratone Dantesche organizzate quest’estate da Caffè Letterario e dalla Ass.Culturale Entelechia è nato il desiderio di attribuire una periodicità a letture collettive di classici. Si parte quindi Sabato 27 novembre alle ore 20,30 presso la bellissima sede di “Entelechia” in via Quarantola,32/1 a Lugo, con una lettura da “L’Orlando furioso” di Ludovico Ariosto. Per una sera si tornerà a respirare l’aria della corte rinascimentale Estense di Ferrara con i musici che accompagneranno i versi immortali del grande poeta reggiano, declamati da tanti lettori, reclutati fra gli amici di Caffè Letterario e Entelechia, che dalle ore 20,30 fino a notte inoltrata si alterneranno alla lettura. Daranno vita all’accompagnamento musicale i musicisti Enrico Zanoni e Antonio Lorenzoni, del “Siderum Pulvis Ensemble” formazione di musica medievale e rinascimentale che si avvale di strumenti originali dell’epoca come il liuto, la traversa, la bombarda e così via. Insomma un sabato sera sicuramente diverso, passato a leggere ed ascoltare fra i più bei versi della letteratura italiana, in un bellissimo cascinale di campagna in compagnia di amici e di un buon bicchier di vino. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

lunedì 22 novembre 2010

Venerdì 26 novembre - TONINO GUERRA e SALVATORE GIANNELLA a Caffè Letterario

Attenzione! Importante variazione al calendario degli incontri di novembre. Il prossimo incontro in programma per venerdì 26 novembre alle ore 21,00 nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro è stato anticipato al pomeriggio alle ore 17,30 rimanendo invariati data e sede dell’incontro. La variazione d’orario si è resa necessaria perché avremo l’onore di ospitare al nostro Caffè Letterario il poeta, scrittore e sceneggiatore romagnolo Tonino Guerra che presenterà personalmente la sua raccolta poetica antologica “La valle del kamasutra” edita da Bompiani in compagnia del giornalista e amico Salvatore Giannella. Giannella nella stessa serata ci parlerà anche del libro di Enzo Biagi, di cui ha curato la pubblicazione, “Consigli per un paese normale” edito da Rizzoli. Tonino Guerra sente la vita da novant'anni. E nel sentirla l'ha immaginata oltre ogni umana comprensione. L'ha resa eterea, la vita, con quel diluvio di fantasia e parole che la pazienza, la dedizione e il metodo gli fanno profondere ogni giorno nell'arte. La sua arte è il suo sentire. Le storie, i versi e i segni non sono che le differenti forme che assumono i suoi sensi sensibili. Questo libro è il viaggio che in forma sistematica, Tonino Guerra compie all'interno di questa molteplicità, un'enciclopedia del fantastico entro cui rifugiarsi per ritrovare la nostra sensibilità, la nostra fantasia, la nostra vita. Dice Tonino: "Se uno siede in un posto dove sedeva un altro finisce per sentirsi in qualche modo quell'altro". Allo stesso modo leggendo questo libro, anche solo una pagina o per intero, tutto d'un fiato, potremo sperare di trasformarci in poeti, e se non tali, uomini dalle vite sensibili. Questo dicono pure alcuni amici di ieri e di oggi di Tonino, la cui testimonianza si è voluto condividere insieme alle parole del poeta: Pedro Almodóvar, Theo Angelopoulos, Bernardo e Clare Bertolucci, Carlo Bo, Italo Calvino, Gianfranco Contini, Gerardo Filiberto Dasi, Enrica Fico Antonioni, Dario Fo e Franca Rame, Natalia Ginzburg, Andrea Guerra, Elsa Morante, Ennio Morricone, Giovanni Nadiani, Renzo Piano, Nicola Piovani, Juan Piqueras, Giuseppe Prezzolini, Francesco Rosi, Roberto Roversi, Luis Sepúlveda, Vittorio Sgarbi, Alberto Sughi, Ersilio Tonini, Umberto Veronesi, Wim e Donata Wenders. Tonino Guerra nasce a Santarcangelo di Romagna il 16 marzo 1920. Maestro elementare, nel 1943, durante la seconda guerra mondiale viene deportato in Germania e internato in un campo di concentramento a Troisdorf. Dopo la Liberazione si laurea in pedagogia presso l'Università di Urbino (1946), con una tesi orale sulla poesia dialettale. Diventa membro di un gruppo di poeti, «E circal de giudeizi» (Il circolo della saggezza), di cui fanno parte anche Raffaello Baldini e Nino Pedretti. Nel 1953 si trasferisce a Roma, dove avvia una fortunata attività di sceneggiatore. Nella sua lunga carriera ha collaborato con alcuni fra i più importanti registi italiani del tempo (Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Francesco Rosi, i fratelli Taviani, ecc.). Dalla collaborazione con il regista ferrarese Antonioni, gli giungerà anche la nomination al premio Oscar nel 1967, per il film Blow-Up. Dal 1989 vive e lavora a Pennabilli, centro del Montefeltro dove ha dato vita a numerose installazioni artistiche. Si tratta di mostre permanenti che prendono il nome de” I Luoghi dell'anima” tra cui: “L'Orto dei frutti dimenticati”, “Il Rifugio delle Madonne abbandonate”, “La Strada delle meridiane”,”Il Santuario dei pensieri”,” L'Angelo coi baffi”, “Il Giardino pietrificato.” Salvatore Giannella giornalista e amico da anni di Tonino Guerra ha curato questa edizione antologica delle opere del poeta romagnolo. Giannella è stato già ospite di Caffè Letterario due anni fa quando presentò il saggio “Voglia di cambiare” edito da Chiarelettere. Nel 2010 oltre al libro di Tonino Guerra ha curato anche il volume di Enzo Biagi “Consigli per un paese normale” edito da Rizzoli e di questo libro e del suo rapporto con il grande giornalista bolognese ci parlerà sempre nella stessa serata. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

sabato 20 novembre 2010

La serata con CHIARA GAMBERALE

Video-riassunto in 13 minuti della serata con CHIARA GAMBERALE su youtube all'indirizzo: www.youtube.com/watch?v=5BY_ze9WFuQ Grande successo di pubblico ieri a Caffè Letterario per Chiara Gamberale che di fronte a oltre 100 persone ha presentato il suo ultimo romanzo “Le luci nelle case degli altri” edito da Mondadori pochi mesi or sono. L’incontro con la scrittrice romana è stato introdotto dalla curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi che ha sottolineato la godibilità del romanzo della Gamberale e soprattutto di come sia facile lasciarsi avvincere da questo libro, la cui storia cattura saldamente il lettore e non lo lascia sganciare facilmente. È insomma un libro originale e ben congegnato il terzo romanzo di Chiara Gamberale, perché indaga con ironia sui mille modi di fare famiglia oggi, approfondendo un tema caro all'autrice: la faticosa ricerca del sé, nella convinzione che, come recita una delle frasi ricorrenti del libro, "viviamo tutti all'oscuro di qualcosa che ci riguarda". Queste sono state a proposito le parole di Chiara: “Pure se ce la mettiamo tutta, vivremo sempre all’oscuro di qualcosa che ci riguarda, ci sarà sempre qualcosa che ci sfugge e che non riusciamo ad afferrare. Bisogna in ogni caso entrare a patti con il mistero degli altri e allo stesso modo col mistero che è dentro di noi. Anche noi infatti, non potremo mai dire di conoscere noi stessi fino in fondo, e tutto questo non è detto che debba avere una connotazione negativa, perché il mistero e i segreti ha volte ci possono anche in qualche modo proteggere.” Parlando poi di letteratura e più in particolare di quella critica letteraria che vede il mondo dello scrivere diviso in una letteratura cosiddetta da intrattenimento e una letteratura vera e propria, la scrittrice romana ha detto: “Secondo me la differenza è solo questa: da una parte ci sono dei libri che esistono perché hanno i loro lettori e da un’altra parte ci sono i libri senza lettori. Io personalmente voglio che i miei libri siano letti, perché questo è il mio modo di comunicare con il mondo. “ La serata si è conclusa poi come d’abitudine con il consueto brindisi finale affidato all’ottimo Sangiovese “Le Caminate” della Cantina “Tenuta Valli” di Lugo. Ecco le immagini della serata.

martedì 16 novembre 2010

Venerdì 19 novembre - CHIARA GAMBERALE a Caffè Letterario

Venerdì 19 novembre alle ore 21,00 nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, la grande narrativa è ancora protagonista a Caffè Letterario con la scrittrice romana Chiara Gamberale che presenterà il suo ultimo romanzo “Le luci nelle case degli altri” edito da Mondadori. A introdurre la serata, che si concluderà come sempre con il consueto brindisi finale con i vini in degustazione, sarà la curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi. La famiglia come la racconta Chiara Gamberale, 33 anni, nel suo nuovo romanzo e' in fondo il microcosmo in cui ''viviamo tutti all'oscuro di qualcosa che ci riguarda'' come accade nella vita, a volte anche con esiti terrificanti. In fondo, ci dice la giovane scrittrice, ideatrice e conduttrice di programmi radiofonici e televisivi come Gap (Raiuno) e 'Io Chiara e l'Oscuro' (Radiodue), non sappiamo mai veramente chi sono proprio le persone che ci stanno piu' vicino. Con “Le luci nelle case degli altri” La voce fresca di Chiara Gamberale ci offre un romanzo dove verità e menzogna cambiano continuamente: una bambina alla ricerca di un padre e di una famiglia si scopre essere un'indefinibile alchimia. Mandorla è la bambina felice di una ragazza madre piena di fantasia. Maria, la mamma, lavora come amministratrice d'immobili e ha lo speciale dono di trasformare ogni riunione condominiale in toccanti sedute di terapia di gruppo... Quando un tristissimo giorno Maria muore cadendo dal motorino, i condomini di via Grotta Perfetta 315, quelli che più le volevano bene, scoprono da una lettera che proprio nel loro stabile la piccola Mandorla è stata concepita... ma su chi sia il padre, la lettera tace. Proprio perché con tutti Maria sapeva instaurare un legame intenso, nessun uomo tra i condomini si sente sollevato agli occhi degli altri dal sospetto di essere il padre di Mandorla. È così che verrà presa la decisione di non fare il test del DNA su Mandorla, e stabiliscono di crescere la bambina tutti assieme. È questo il fatale presupposto di una commedia umana che, con l'alibi del paradosso, in realtà ci chiama in causa tutti. E mentre, di piano in piano, Mandorla cresce, s'innamora, cerca suo padre e se stessa, ci si avventura con lei verso rivelazioni luminose e rivelazioni scomode, si assiste a nuove unioni e a separazioni necessarie. L'autrice costruisce attorno al cuore pulsante della sua protagonista un romanzo corale dove i grandi archetipi si mescolano agli struggimenti contemporanei, la verità e la menzogna cambiano continuamente di segno per dare vita a una voce fresca e profonda, che condurrà, fiduciosa soprattutto dei suoi dubbi, verso un finale sorprendente. Chiara Gamberale (Roma, 27 aprile 1977) è una scrittrice, conduttrice radiofonica e conduttrice televisiva italiana. Figlia del noto manager Vito Gamberale, laureata al DAMS di Bologna con una tesi in storia del cinema, ottiene la ribalta in campo letterario quando, poco più che maggiorenne, pubblica il romanzo “Una vita sottile” (1999), ispirato a una vicenda autobiografica e da cui viene presto tratta una fortunata versione televisiva. Seguono “Color lucciola” (2001) e “Arrivano i pagliacci” (2003). A partire dal 2002, ha cominciato a lavorare come autrice e conduttrice televisiva. Su Rai 3 ha condotto “Parola mia”, su Rai Uno “Gap” e, di nuovo sulla terza rete, “Quarto Piano Scala a Destra”, programma di cui era anche ideatrice. Dal 2005 al 2008 è stata autrice e conduttrice su Radio 24, della trasmissione “Trovati un bravo ragazzo”. Nel 2008 riceve Premio Campiello (Selezione Giuria dei Letterati) per il libro “La zona cieca”. Collabora con "La Stampa", "Il Riformista" e "Vanity Fair". Dal gennaio 2010 conduce “Io, Chiara e l'Oscuro” su Rai Radio 2.

La serata con LIETTA MANGANELLI

Ecco le immagini della bella serata conviviale di ieri sera, lunedì 15 novembre, passata in compagnia di Lietta Manganelli, figlia del grande scrittore Giorgio Manganelli di cui quest’anno ricorre il ventennale della morte. L’incontro introdotto da Marco Sangiorgi ha visto come ospiti della serata anche i musicisti John de Leo e Franco Ranieri che con l’opera di Manganelli hanno avuto a che fare in più occasioni. Una serata veramente piacevole in cui alle letture di brani dell’opera del grande scrittore milanese si sono alternati i ricordi personali raccontati dalla viva voce di Lietta, gli aforismi manganelliani che scorrevano sullo schermo gigante e la proiezione di una parte dello spettacolo “Centurie” che John de Leo e Franco Ranieri hanno tenuto 3 anni fa al Festival della letteratura di Mantova. Emozionante anche il riascolto della voce di Manganelli nella registrazione radiofonica degli anni ’70 di una delle tante “Interviste impossibili” che lo scrittore fece in quegli anni in compagnia di Carmelo Bene che in quest’occasione interpretava Edmondo De Amicis il famoso autore del libro “Cuore”. Durante la serata è stato presentato anche il libro "Album fotografico di Giorgio Manganelli" che Lietta Manganelli ha scritto per le edizioni Quodlibet e che è stato curato dallo scrittore emiliano Ermanno Cavazzoni. Ecco i link ai filmati proiettati durante la serata pubblicati su youtube:
"Raptus" brano dei Quinto Rigo tratto dall'album "In cattività". Il testo è tratto da una dei racconti di "CENTURIA" di Giorgio Manganelli. Le immagini sono tratte dal libro "Album fotografico di Giorgio Manganelli" di Lietta Manganelli. http://www.youtube.com/watch?v=HT7dDe8eenk Le interviste impossibili - Giorgio Manganelli incontra Edmondo De Amicis (Carmelo Bene) http://www.youtube.com/watch?v=9nUP0j_-iG4

sabato 13 novembre 2010

Lunedì 15 novembre. Serata Conviviale dedicata a GIORGIO MANGANELLI

Lunedì 15 novembre alle ore 20,30 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro seconda serata conviviale dell’anno dedicata, nel ventennale della morte, a Giorgio Manganelli, considerato dalla critica uno dei più grandi scrittori italiani della seconda metà del novecento. A parlarci di lui sarà la figlia Lietta Manganelli che nell’occasione presenterà il suo libro “Album fotografico di Giorgio Manganelli” edito da Quodlibet, un racconto biografico per immagini dedicato al padre e curato insieme allo scrittore emiliano Ermanno Cavazzoni. Il libro riproduce infatti il pacchetto di fotografie che Giorgio Manganelli conservava in casa, abbastanza disordinatamente, e che sono passate alla figlia Lietta. Sono in ordine cronologico, come in un album di famiglia, e ne percorrono la vita. I testi che l’accompagnano sono i racconti fatti a voce su suo padre da Lietta, mentre sfogliava e riordinava le foto: la sua vita, le sue manie, le cose buffe e caratteristiche, le leggende famigliari, i luoghi d’infanzia, le insofferenze furiose, le amicizie, i suoi famosi colpi d’umore; e compongono una specie di romanzo biografico in larga parte immaginario (e in parte anche molto sincero e affettuoso) su questo grandissimo, iperbolico e spesso comico scrittore italiano, ben conosciuto da chi lo ama, ma ancora forse troppo poco letto. Sarà insomma una serata divertente in cui oltre a letture tratte da suoi pezzi, ascolteremo la sua voce in una delle sue più belle “Interviste impossibili”, quella con Edmondo De Amicis interpretato dal grande Carmelo Bene, e vedremo sullo schermo gigante uno stralcio dello spettacolo “Centurie” che John De Leo e Franco Ranieri, che saranno presenti in sala, hanno dedicato al celebre testo manganelliano. Da non sottovalutare poi l’aspetto gastronomico della serata (aspetto sicuramente molto caro a Manganelli), con un menù dedicato esclusivamente alla sola pasta che qui all’Ala d’Oro si tira ancora religiosamente al mattarello. Del resto lo stesso Manganelli scriveva: “Accade, per astuto calcolo degli dèi, che io sia mediterraneo e italiano, come, devo ammetterlo, accade a molti altri che non se lo meriterebbero. Non nego di amare della mia patria, forse più degli intatti confini e del malgoverno, le paste, semplici e fantasiose, specie se lavorate di sughi, di erbe, di agli, di peperoncino...” Ecco il menù della serata: Aperitivo Cappelletti in brodo Stricchetti al prosciutto e piselli Garganelli alla salsiccia e patate Zuppa Inglese Caffè €.20,00 per persona, bevande incluse (prenotazione obbligatoria)

venerdì 12 novembre 2010

La serata con FRANCO CORDELLI

Video-riassunto in 13 minuti della serata con FRANCO CORDELLI su Youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=bkdQBZY2ytc Più di settanta persone hanno assistito alla presentazione del romanzo di Franco Cordelli, “La marea umana”, edito da Rizzoli, che si è tenuta ieri sera nel Salone Estense della Rocca di Lugo. A presentare lo scrittore romano sono stati il curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi e il critico letterario modenese Roberto Galaverni. Galaverni ha cominciato il suo intervento parlando della diversità dello scrittore Cordelli rispetto alla quasi totalità degli altri scrittori italiani in cui il racconto di una storia, la presenza di personaggi fortemente caratterizzati, sono elementi basilari nella costruzione dei loro romanzi. Al contrario in Cordelli è centrale il concetto di scrittura, dietro la quale non viene mai meno la tensione delle immagini con la loro forza espressiva ed evocativa e dove si affrontano i grandi temi della nostra esistenza, dal tempo alla morte, dall’amore all’amicizia, senza ovviamente trovare risposte definitive. Ha infatti confermato Cordelli: «L’idea di creare un personaggio mi sembra una ambizione sbagliata. E dietro a questa convinzione c’è, forse una mia incapacità, ma anche una idea del mondo, di me stesso come persona, della inafferrabilità della nostra stessa esistenza e quindi della impossibilità di poterla raccontare o definire. Per quanto mi riguarda credo che scrivere qualsiasi cosa, senza che la domanda fondamentale sul senso della nostra esistenza sia alla base stessa dello scrivere, sia perfettamente inutile. Per me la scrittura altro non è che un tentativo di demolizione dell’Io come entità che ha fiducia in se stessa. Credo che ogni scrittura, ovvero ogni consapevolezza di sé, che non sia una critica dell’Io che si pone al centro del mondo e lo giudica, sia il grande peccato contro lo spirito santo. L’unica cosa che può fare un essere umano è cercare di demolire progressivamente la propria credenza di essere al centro del mondo, di essere il metro di misura della realtà.» Ha poi continuato: «Una letteratura che non implichi la possibilità di una identificazione, seppur minima, non con un personaggio, ma con un sentimento, non ha effetti. Però anche la letteratura che contemporaneamente a questo processo di identificazione non porti con sé allo stesso momento un processo di estraniazione, di allontanamento, insomma di una posizione critica nei confronti del mondo, è altrettanto inutile, oppure, nel migliore dei casi, è soltanto letteratura d’intrattenimento.»