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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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lunedì 25 ottobre 2010

"Bible forever" di IVANO NANNI

A seguito dell'incontro con Gian Ruggero Manzoni di venerdì 22 ottobre che ha presentato la sua traduzione dell'Esodo biblico edita da Raffaelli Editore.
Riporto testualmente alcuni estratti di conferenze e seminari di un noto biblista americano il prof. Art Levitt, professore di Semantica del linguaggio biblico alla Columbia University, N.Y.C. pubblicati sul New Yorker il 21 luglio 1969. Devo avvertire che alcune parti dello scritto non sono chiare, le conferenze sono in ebraico, ci sono vuoti di traduzione e certi errori sono dovuti sicuramente agli interpreti e alle segretarie. La serie delle conferenze, circa settanta, sono state accorpate in un secondo momento, e di queste sono circolate in rete degli estratti, alcuni controllati e altri meno attendibili. In ogni caso fin dalle prime traduzioni sono emersi problemi contigenti e diatribe linguistiche epocali tra traduttori. Per molti anni il fattore dirimente è sempre stato il professor Levitt che ha sempre mostrato una piena disponibilità a chiarire il suo pensiero, specie i picchi di oscurità semantica legati all'uso di verbi e complementi del discorso, tuttavia non sono mai mancate tensioni e vere e proprie intifade con lanci di dizionari tra studiosi. Il caos vero e proprio però è scoppiato quando il professor Levitt nel novembre 1989, a Berlino, in occasione della caduta del muro, subì un attentato per mano di un ebreo ortodosso che non condivideva certe traduzioni dell'Esodo. Lo colpì con un mattone sulla fronte definendolo Giuda e, da allora, il professore vive in un silenzio totale interrotto di tanto in tanto da un balbettio incomprensibile che i suoi allievi traducono nei modi più spuri pompando polemiche infinite e risse inqualificabili con feriti anche gravi. Le polemiche intorno alle traduzioni del pensiero del professore crebbero senza trovare un argine, in quanto il gruppo di allievi più intimi litigava su tutte le chiose e inoltre non erano riconosciuti da altri traduttori come i depositari del pensiero del professor Levitt. Solo dopo 22 anni di litigi interni un gran sinedrio di saggi con sede a Gerusalemme, dopo acutissime riflessioni, stabilì una volta per tutte che ognuno poteva dire quello che voleva circa il pensiero del loro confratello in quanto tutte le cose che riguardano Dio sono un po' complicate. A parte l'oscurità di certi passaggi poetici spero che apprezzerete, come l'ho apprezzato io, il suo stile colloquiale e la limpidezza del linguaggio. Il titolo di quanto porto alla vostra attenzione, forse non attribuibile al professore ma a un suo allievo, è: “Zu...zu...zut Mosè il balbuziente”, ed è un estratto di alcuni riassunti delle prime traduzioni.
Da notare che la caratteristica principale del professor Levitt, era quella di prendere il discorso da molto lontano, con argomenti che, apparentemente, non c'entravano nulla con il tema. Un esempio a proposito di sacre scritture. Dice Levitt: “ …non prendetemi sul serio ma mi sono sempre chiesto come mai il libro del mio amico W. Benjamin, “l'Arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica “, testo su cui molti studenti hanno sudato senza capirci granché, so che molti dopo averlo letto sono andati in India a cercare non si sa bene cosa; avesse avuto una simile fortuna presso i sociologi e i filosofi, e pensandoci bene credo di poter dire che è un libro che ha aperto una crisi nella storia dell'arte da cui il magma è uscito invadendo le nostre povere nicchie di sapere...” e poi: “... non credo sia un caso se la pubblicazione di estratti di certe mie divagazioni su temi sacri avvengano oggi, all'indomani dello sbarco sulla Luna, il nostro satellite è stato conquistato, ed è come se avessimo piantato uno spillo nell'alluce di Dio...e un giorno forse, ma solo se saremo stati giusti e timorati, potremo vedere la veste di luce del creatore ma non il suo volto, di certo...” qui manca un paragrafo intero... poi prosegue: “...che ne è dei profeti? Che ne è di Dio? Se non ci sono più profeti chi indicherà la via per la salvezza? E chi punirà i nostri nemici?...a volte mi chiedo che fine ha fatto Dio. Che ne è di Dio nell'epoca della riproducibilità farmacologica delle percezioni? Quando le visioni sono riproducibili a buonmercato ingerendo una pasticca o con una iniezione ogni fesso può spacciare la sua percezione e trovare un mucchio di gente che gli paga l'affitto, e le macchine e i buoni ristoranti, ed è così che si propagano esattamente i deliri, mi chiedo cosa si possa fare per...”. Dopo il vile attentato di Berlino, il professore subì un comprensibile arresto della sua produzione letteraria ma non il suo pensiero: un groviglio di elettrodi registravano graficamente l'attività cerebrale del professore con aghi sensibili come quelli dei sismografi su lunghi rotoli di carta millimetrata che venivano archiviati e chiosati come fossero commenti biblici di natura esoterica.Di fatto le ultime sibilline parole del professore prima di spirare nel 1999 all'età di 77 anni e 11 giorni, furono queste:
“ no...n son...o mai st..a...to sicuro di nulla però ho misurato il tempo con orologi senza lancette e lo spazio a piccoli passi con righelli non graduati...spero di incontrare Kafka...”
Così si congedò il professor Levitt. Una interpretazione new age del suo pensiero sottolinea che egli ha gettato un robusto ponte con gli stati di allucinazione dovuti a potenti farmaci sintetici e le letture esoteriche delle scritture, in altri termini ha aperto un varco dentro al quale l'unico che possa sbirciare questi ultimi lapilli di un pensiero magico, può essere solo Timothy Leary* ma non siamo ancora pronti per un contatto con il guru dell'Lsd per riceverne gli insegnamenti, però a Dio piacendo le cose potrebbero cambiare. Ce lo auguriamo.
Nota: * Timothy Francis Leary,( Springfield, 22-10-1920, Beverly Hills, 31-5-1996 ), è stato uno scrittore e psicologo statunitense, noto per le sue posizioni e il suo attivismo in favore dell'uso delle droghe psichedeliche. di IVANO NANNI

sabato 23 ottobre 2010

La serata con GIAN RUGGERO MANZONI e ANDREA PONSO

Video-riassunto in 12 minuti della serata con GIAN RUGGERO MANZONI su Youtube all'indirizzo: www.youtube.com/watch?v=XOd7wE36FZg Più di ottanta persone hanno seguito ieri sera, venerdì 22 ottobre, alla presentazione del secondo libro della Bibbia l’”Esodo” nella traduzione di Gian Ruggero Manzoni ed edito da Raffaelli Editore. A introdurre la serata è stato lo scrittore, poeta e teologo vicentino Andrea Ponso che ha subito messo in luce come sia utile e necessario riprendere in mano i testi biblici e come sia necessaria una lettura principalmente letteraria dei testi, tanto che è la teologia stessa che reclama una collaborazione con gli ambiti estetici o della bellezza. La traduzione di Gian Ruggero Manzoni va proprio in questa direzione come del resto il progetto editoriale della casa editrice Raffaelli che proseguirà nella pubblicazione degli altri libri biblici affidando le traduzioni e la curatela a scrittori come Roberto Mussapi, Gianfranco Lauretano, Davide Brullo, Davide Rondoni. Bella e particolare anche l’edizione di questa collana con libri dal formato palmare, quasi da breviario, che ricordano certe edizioni ottocentesche. Ecco le immagini della serata.

lunedì 18 ottobre 2010

Venerdì 22 ottobre - GIAN RUGGERO MANZONI a Caffè Letterario

Ultimo appuntamento del mese per Caffè Letterario venerdì 22 ottobre alle ore 21.00 nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro con l’artista e scrittore romagnolo Gian Ruggero Manzoni. Serata “biblica” nel vero senso della parola per la nostra rassegna letteraria perché il volume presentato sarà l’ “Esodo” (il secondo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana) nella nuova traduzione che ne ha dato Gian Ruggero Manzoni. L’Esodo è il primo libro di un progetto con il quale la Casa Editrice Raffaelli si propone di pubblicare l’intera Bibbia, affidando quegli scritti, di volta in volta, ad autori contemporanei che con la loro visione sapranno offrirci l’opportunità di confrontare il nostro tempo con quella parola sempre viva. Alla traduzione di Manzoni seguiranno infatti le traduzioni degli altri libri biblici da parte, fra gli altri, di Roberto Mussapi, Gianfranco Lauretano, Davide Brullo, Davide Rondoni. A introdurre la serata, che terminerà come sempre con il consueto brindisi con i vini in degustazione, sarà il poeta, scrittore e teologo vicentino Andrea Ponso collaboratore fra l’altro come appartenente al comitato scientifico, all’organizzazione di convegni culturali presso il Monastero di Camaldoli, in particolare occupandosi delle varie connessioni tra i diversi campi del sapere, dalla letteratura alla scienza, dall’arte alla teologia e alla filosofia. Gian Ruggero Manzoni è nato nel 1957 a San Lorenzo di Lugo (RA), dove tuttora risiede. Poeta, narratore, pittore, teorico d’arte, drammaturgo al suo attivo ha oltre 40 pubblicazioni con editori quali Feltrinelli, Il Saggiatore, Edizioni del Girasole, Scheiwiller, Diabasis, Sansoni, Edizioni del Bradipo. Alcune sue opere sono state tradotte in Grecia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Irlanda, Argentina, Uruguay. Dal 1986 al 1998 ha diretto la rivista di Letteratura e Arte Origini, ora dirige la rivista d’arte, letteratura e idee "Ali".

sabato 16 ottobre 2010

La serata conviviale con ERMANNO BENCIVENGA

Video-riassunto in 10 minuti della serata con Ermanno Bencivenga su Youtube all'indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=TXrQbWMKJ_I

La bella serata di ieri sera con il filosofo Ermanno Bencivenga, ha aperto gli incontri conviviali di quest’anno del nostro Caffè Letterario. Serata filosofico-gastronomica dunque dove Bencivenga ha presentato il suo ultimo libro di brevi racconti filosofici “Parole in gioco” edito da Mondadori pochi mesi or sono. A introdurre il tema della serata che ovviamente verteva sulla “parola” e il “linguaggio” è stato Giovanni Barberini, coadiuvato, durante le varie portate della cena dallo scorrere sullo schermo gigante della sala di tanti aforismi e sentenze di grandi filosofi del passato a cominciare da Socrate fino ad Heidegger. Bencivenga ha poi letto e commentato alcuni dei suo racconti puntualizzando, come fa capire il titolo del suo libro, che la filosofia in fondo è un gioco e che come tale comporta anche qualche rischio. “I bambini quando giocano si possono anche far male, e quindi dobbiamo sorvegliarli ma non per questo dobbiamo impedirgli di giocare perché è attraverso il gioco che impareranno qualsiasi cosa mai faranno nel futuro. Ogni cosa che noi oggi facciamo sul serio, l’abbiamo un giorno imparata giocando.” Filosofia quindi come gioco in cui in gioco siamo noi stessi. Gioco che ci deve aiutare a capire noi stessi e il mondo in cui viviamo; gioco pericoloso è vero, ma è la stessa filosofia che ci aiuta ad immunizzarci dai pericoli aiutandoci ad utilizzare quell’alfabeto e quella grammatica che ci permette di gestire i rischi del pensiero. Altro tema trattato da Bencivenga è stato quello della filosofia vista come un bene pubblico. Secondo il filosofo calabrese uno dei grandi errori della filosofia contemporanea è quello di chiudersi nei confini di un’Accademia per pochi eletti oppure, al contrario, di essere banalizzata da una divulgazione scalcinata e con contenuti mediocri ad uso di quel pubblico che viene ritenuto praticamente incapace di capire qualcosa… Al contrario la filosofia appartiene a tutti e il dovere di chi ha fatto della filosofia una professione è quello di offrire il proprio pensiero e le proprie idee in modo comprensibile alla conversazione pubblica perché queste possano entrare in circolo a tutti i livelli. “Non c’è cosa migliore che un filosofo possa fare – ha ribadito Bencivenga – che offrire quel poco che ha da offrire al pubblico in un modo comprensibile così che tutti, possano afferrare questa “cosa” e farci quello che ritengono più giusto."

giovedì 7 ottobre 2010

Venerdì 15 ottobre - ERMANNO BENCIVENGA a Caffè Letterario

Con la nuova stagione di Caffè Letterario ricominciano anche le serate conviviali, nelle quali si coniuga la piacevolezza della tavola imbandita, con quella, non meno appagante, di un incontro culturale di alto livello: il cibo per il corpo non disgiunto da quello per l’anima. Il primo appuntamento conviviale dell’anno si terrà venerdì 15 Ottobre alle ore 20,30 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala D’Oro di Lugo, e vedrà la presenza del noto filosofo, poeta e matematico Ermanno Bencivenga. Il filosofo di origine calabrese, ma che ormai da tanti anni vive e lavora negli Stati Uniti, introdotto da Giovanni Barberini, presenterà il suo libro “Parole in gioco. Il linguaggio stralunato della filosofia”, edito da Mondadori. E come dice Bencivenga “La filosofia è gioco. I bimbi giocano con i giocattoli ma anche, con assai maggior piacere e profitto, con oggetti comuni. Prendono una bottiglia, un cavatappi, una borsa e li esplorano in tutta la loro materialità e concretezza, adattandoli a usi 'impropri', violandone la funzionalità ufficiale e talvolta anche la struttura. Lo stesso fanno con le parole: le allungano e le accorciano, le combinano e le mescolano, le inventano o danno loro significati inattesi. Gli aspiranti filosofi hanno molto da imparare da questo esercizio dissacratorio: manipolando il linguaggio, facendone emergere risonanze nascoste e collegamenti strampalati, possono scaturire idee illuminanti, prospettive e associazioni originali. 'Parole in gioco' è una palestra per il gioco linguistico che ho descritto. Le parole vi vengono vissute come cose, e con queste cose si gioca come ci giocherebbe un bambino, spezzandole, stiracchiandole e stropicciandole, richiamando al dovere le metafore, scrutando il bianco che c'è tra le righe. È un raffinato divertissement, ma il suo scopo è ben più ambizioso. Questo è un gioco che ci mette in gioco, queste sono parole in libertà che liberano per noi l'universo del possibile." E tutti i presenti saranno coinvolti nel gioco e chiamati a misurarsi con le parole in una serata divertente e inconsueta. Ermanno Bencivenga è nato a Reggio Calabria nel 1950 e si è laureato in filosofia all’Università statale di Milano. E’ ordinario di Filosofia presso l’Università di Irvine, California. Logico di fama, ha dato importanti contributi alla filosofia del linguaggio, alla filosofia morale e alla storia della filosofia. È autore di numerosi saggi di logica, estetica, filosofia del linguaggio e storia della filosofia. Ecco il menù della serata: Menù: Aperitivo Tagliatelle al lardo, verza e porcini Strudel di radicchio con fonduta al pecorino Flan di cioccolato con crema alla vaniglia Caffè €. 20,00 per persona bevande incluse (Prenotazione obbligatoria)

mercoledì 6 ottobre 2010

La serata con MARGHERITA HACK

Un video-riassunto in 11 minuti della serata con MARGHERITA HACK è pubblicato su youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=xDiHGlaykzk
Ecco le immagini della affollatissima serata di ieri sera, martedì 5 ottobre, con l’astrofisica Margherita Hack. Oltre duecento le persone (e forse altrettante quelle che purtroppo non hanno trovato posto) nella sala conferenze dell'Hotel Ala d'Oro per ascoltare e vedere la famosa scienziata fiorentina presentare, introdotta da Ugo Zoli, il suo ultimo volume "Libera scienza in libero stato" edito da Rizzoli.

domenica 3 ottobre 2010

Martedì 5 ottobre - MARGHERITA HACK a Caffè Letterario

(PRENOTA LA CENA AL RISTORANTE DELL'HOTEL ALA D'ORO PER LE ORE 19,30 E RISERVA I POSTI A SEDERE NELLE PRIME FILE PER L'INCONTRO CON MARGHERITA HACK ALLE ORE 21,00.) Dopo l’apertura di stagione al Museo Baracca, Caffè Letterario torna nella Sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, sua sede abituale, con un incontro di altissimo spessore. Martedì 5 ottobre, alle ore 21,00 salirà infatti sul palco della rassegna culturale lughese l’astrofisica Margherita Hack che presenterà il suo ultimo libro “Libera scienza in libero stato” edito quest’anno da Rizzoli. A introdurre la serata, che si concluderà come sempre con la consueta degustazione di vini, sarà Ugo Zoli. Ingresso libero. Perché in Italia la cultura scientifica incontra una diffidenza generalizzata? Perché il gap di conoscenze scientifiche dei nostri adolescenti rispetto ai loro coetanei europei aumenta inesorabilmente (dati PISA, Programme for International Student Assessment e OCSE)? Sono gli interrogativi centrali dell’ultimo libro di Margherita Hack, “Libera scienza in libero Stato”, che fornisce una diagnosi e una terapia a proposito del persistente “caso Italia”. La Hack scaglia il suo j’accuse contro due tra i principali elementi che hanno reso difficile la diffusione della conoscenza scientifica nel nostro paese: l’interventismo della Chiesa cattolica, passata dallo sforzo di controllare, depotenziare, piegare la scienza (vedi il processo a Galilei), alla successiva metabolizzazione di teorie e scoperte quando le discipline scientifiche conseguirono status e dignità propri. Fino all’oggi, dominato dall’attivismo clericale che, in un Paese presunto laico, si arroga il diritto di decidere l’eticità dei campi di indagine (ultimi casi eclatanti: il dibattito sulle cellule staminali e la procreazione assistita). Ma l’astrofisica polemizza anche con una classe politica («in particolare quella più recente»), che diffida della scienza, probabilmente a causa del suo basso livello culturale e concede e delega volentieri alla Chiesa – in una mortale sinergia – la funzione di “materna” e severa vigilanza etica sulla ricerca. Una politica peraltro «più papista del papa»: esemplare il tentativo di eliminare dai programmi scolastici l’evoluzionismo ad opera dell’ex ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, che suscitò fortunatamente la reazione della comunità scientifica. E tuttavia – si diceva, la terapia – la Hack propone anche qualche idea di buon senso per evitare che i troppi medici al capezzale del malato finiscano per ammazzarlo, esempi positivi incontrati nel corso della sua carriera: «Occorre maggiore cultura scientifica, ma in generale maggiore cultura in tutti i sensi, perché solo così si sviluppano le capacità razionali di giudizio indipendente». Centrale, da questo punto di vista, la rivendicazione della necessità di garantire il funzionamento della scuola pubblica: indispensabile perché «crea cittadini, non crea cattolici, né protestanti né marxisti», è aperta a tutti, favorisce l’uguaglianza, diventa luogo di confronto costruttivo, «non è la scuola di una filosofia, di una religione, di un partito, di una setta».

MATTEO FANTUZZI e CARLO FALCONI hanno inugurato la nuova stagione di Caffè Letterario

Con il recital di Matteo Fantuzzi e Carlo Falconi dal titolo "Trebbo di poesie sul precariato (in italiano) e di cantate (in romagnolo)" ha avuto inizio, sabato 2 ottobre, la nuova stagione di Caffè Letterario. Nell'inconsueto scenario del Museo Francesco Baracca sono così cominciati gli incontri letterari che, come da tradizione ormai consolidata, proseguiranno con cadenza settimanale fino al giugno del prossimo anno. Apertura di stagione dedicata quindi alla poesia, con le liriche di Matteo Fantuzzi tratte dal suo libro edito da Raffaelli "Kobarid" e le cantate in romagnolo di Carlo Falconi. Ecco le immagini...

venerdì 1 ottobre 2010

Il calendario di Ottobre 2010

Con l’arrivo dell’autunno ricominciano gli appuntamenti del Caffè Letterario di Lugo che sabato 2 ottobre, con il recital poetico-musicale di Matteo Fantuzzi e Carlo Falconi al Museo Baracca, inaugurerà la sua settima stagione di incontri letterari che si prolungherà come di consueto fino alla prossima estate. Il programma del mese di ottobre prevede poi altri tre importanti appuntamenti che si svolgeranno tutti nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, sede storica e abituale di Caffè Letterario. Il 5 ottobre l’astrofisica Margherita Hack, a Lugo per ritirare il Premio “Francesco Baracca – Città di Lugo” presenterà il suo ultimo libro “Libera scienza in libero stato”; a seguire venerdì 15 ottobre sarà la volta della prima serata conviviale dell’anno con il filosofo Ermanno Bencivenga; infine venerdì 22 ottobre serata biblica con la presentazione del “Esodo” nella traduzione curata da Gian Ruggero Manzoni. Ecco il programma in dettaglio: Sabato 2 ottobre, ore 17.30 Museo Francesco Baracca CARLO FALCONI MATTEO FANTUZZI "Trebbo di poesie sul precariato (in italiano) e di cantate (in romagnolo)" Uno, Matteo Fantuzzi, è oggi considerato uno dei maggiori nuovi poeti italiani e da alcuni anni vive proprio a Lugo, l'altro Carlo Falconi dall'appennino imolese continua a raccontare la lingua romagnola con le sue cantate e le sue poesie. Assieme con questo spettacolo descrivono le nuove precarie generazioni, le contraddizioni delle metropoli e al contrario l'umanità della provincia, il senso civile della rinascita e la speranza che proprio in questi territori sia la risposta per un mondo nuovamente vicino alla gente". Martedì 5 ottobre, ore 21.00 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro MARGHERITA HACK “Libera scienza in libero stato” (Milano, Rizzoli, 2010) Introduce Ugo Zoli Sarà presente l’autrice Cosa significa fare ricerca scientifica in Italia? Perché si parla tanto della cosiddetta “fuga di cervelli” all’estero? E perché, in un’epoca in cui i maggiori Paesi vedono il rimedio al grande spauracchio della crisi economica nell’innovazione e nel progresso, l’Italia è tra gli ultimi a investire nella ricerca? È a questi e a molti altri interrogativi che Margherita Hack, nota astrofisica di fama internazionale, dedica la sua ultima opera “Libera scienza in libero stato”. Venerdì 15 ottobre, ore 20.30 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro Serata Conviviale con il filosofo ERMANNO BENCIVENGA “Parole in gioco” (Milano, Mondadori, 2010) Introduce Giovanni Barberini €. 20,00 per persona bevande incluse Prenotazione obbligatoria "La filosofia è gioco. I bimbi giocano con i giocattoli ma anche, con assai maggior piacere e profitto, con oggetti comuni. Prendono una bottiglia, un cavatappi, una borsa e li esplorano in tutta la loro materialità e concretezza, adattandoli a usi 'impropri', violandone la funzionalità ufficiale e talvolta anche la struttura. Lo stesso fanno con le parole: le allungano e le accorciano, le combinano e le mescolano, le inventano o danno loro significati inattesi. È un raffinato divertissement, ma il suo scopo è ben più ambizioso. Questo è un gioco che ci mette in gioco, queste sono parole in libertà che liberano per noi l'universo del possibile." Venerdì 22 ottobre, ore 21.00 Sala Conferenze Hotel Ala d'Oro “La Bibbia – Esodo” Curato e tradotto da GIAN RUGGERO MANZONI (Rimini, Raffaelli Editore, 2010) Introduce Andrea Ponso Sarà presente il curatore Il poeta, teologo, critico letterario Andrea Ponso ci introduce a questa traduzione dell' ESODO biblico da parte di Gian Ruggero Manzoni. L’Esodo è il primo libro uscito, di un progetto col quale la Casa Editrice Raffaelli si propone di pubblicare l’intera Bibbia, affidando quegli scritti, di volta in volta, ad autori contemporanei che con la loro visione sapranno offrirci l’opportunità di confrontare il nostro tempo con quella parola sempre viva. Seguiranno le traduzioni di Roberto Mussapi, Gianfranco Lauretano, Davide Brullo, Davide Rondoni...