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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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sabato 28 aprile 2018

La serata con SILVIA RONCHEY


Più di cento persone hanno assistito ieri, venerdì 27 aprile, all’incontro con la filologa e bizantinista Silvia Ronkey che ha presentato al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo volume “La cattedrale sommersa” edito da Rizzoli.
Il tema del «confine», della soglia sottile, invalicabile, non rappresentabile — eppure rappresentabile — fra l’umano e il divino, è il filo conduttore presente in quasi tutti i capitoli de La cattedrale sommersa. Ogni rappresentazione del volto che voglia essere figurativa — dice in sintesi, e con una bellissima intuizione, la Ronchey — è falsa: perché «l’immagine vera non è quella che si guarda ma quella da cui si è guardati, il cui sguardo ci attrae verso un’altra dimensione, ci avvicina all’enigma dell’essere», insomma ci trasporta oltre. Come fanno le icone, che ci guardano, e guardandoci in quella fissità irreale, lentamente ci fanno comprendere come la linea del confine è all’interno di noi, nella nostra psiche, dove il visibile si alterna all’invisibile, la chiarezza all’enigma.








sabato 21 aprile 2018

Venerdì 27 aprile - SILVIA RONCHEY al Caffè Letterario di Lugo


Venerdì 27 aprile, alle ore 21.00, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, la filologa e bizantinista Silvia Ronchey presenta il suo saggio “La cattedrale sommersa” edito da Rizzoli.  L’incontro è organizzato in collaborazione con il “Comitato per lo studio e la tutela dei beni storici del Comune di Lugo”. A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Maria Cristina Carile. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Da quali antichissime simbologie proviene la mezzaluna divenuta emblema dell’islam? A quale passato si riallacciano le distruzioni di statue e monumenti dell’Isis e cos’hanno a che fare con l’iconoclastia? In che modo il paganesimo si è ibridato con il cristianesimo? E chi era Cristo? Quali sono le altre facce della sua predicazione, che si innestarono e germogliarono nell’antico oriente, dall’avventura nestoriana a quella buddhista? In quali pieghe della nostra cultura sopravvive la voce dei mistici? Quanto è rimasto nel nostro immaginario di ciò che un tempo si chiamava religio? Quanto c’è di vero nel Trono di spade? In altre parole: quanto passato c’è nel nostro presente e quanto presente nel nostro passato? E quanto oriente c’è nel nostro occidente? Oggi il baricentro del mondo sembra essersi spostato. Per dissipare pregiudizi e malintesi nati da interferenze nella trasmissione dei saperi o da vere e proprie falsificazioni, Silvia Ronchey ci accompagna in questo libro in un viaggio avventuroso alla ricerca del sacro perduto, riportando alla luce una topografia rimossa dalla nostra coscienza storica e dalla nostra identità collettiva. Facendo emergere dal profondo del tempo e della psiche l’edificio sommerso e complesso di ciò che l’uomo contemporaneo ha smarrito: i legami che generano quell’unica civiltà orientale-occidentale in cui oggi, in un tempo di rivolgimenti culturali e migrazioni epocali, siamo globalmente implicati e coinvolti.
Silvia Ronchey è docente di Filologia classica e Civiltà bizantina all’Università di Siena. Tra i suoi libri, L’enigma di Piero (Rizzoli 2006), con cui ha vinto il Premio Elsa Morante, e Ipazia (Rizzoli 2010), Il guscio della tartaruga (Nottetempo 2009) e Il romanzo di Costantinopoli (Einaudi 2010). Collabora con “La Stampa”, “Tuttolibri” e la Rai.


La serata con HELENA JANECZEK


Queste le immagini dell’incontro con la scrittrice Helena Janeczek che ha presentato ieri al Caffè Letterario di Lugo il suo romanzo “La ragazza con la Leica” edito da Guanda. Il romanzo è fra i 12 libri finalisti del Premio Strega 2018.
“Helena Janeczek, che ha studiato per anni Gerda Taro, è scrittrice ebrea, polacca, tedesca, italiana, è scrittrice vera, forse la scrittrice più completa che abbiamo oggi in Italia. Narratrice attenta alla fabula, ma ossessionata dalla realtà storica e questo di Gerda Taro è il suo libro più bello. Ogni volta che ne pubblica uno, in verità, sembra superare i precedenti, poi però ti accorgi che è parte di un’unica enciclopedia dell’umano. Con Gerda siamo nella Spagna che provò a resistere al nazismo e al comunismo stalinista; siamo lì, accanto a lei, accanto a una fotografa che aveva fiducia nella possibilità di raccontare, perché la conoscenza può non evitare il dolore, può non fermare una guerra, ma aiuta a scegliere da che parte stare e cosa essere. Gerda Taro morì schiacciata da un carro armato, il 26 luglio 1937. La sua agonia durò una notte intera, una notte nella quale più che per la sua vita si preoccupò che le sue macchine fotografiche non si fossero rotte nell’incidente e che le sue foto fossero in salvo.” (Roberto Saviano)








lunedì 16 aprile 2018

Venerdi 20 aprile - HELENA JANECZEK al Caffè Letterario di Lugo


Venerdì 20 aprile, alle ore 21.00, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, la scrittrice Helena Janeczek presenta il suo romanzo “La ragazza con la Leica” edito da Guanda.  A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Patrizia Randi. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro  dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l’amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l’irresistibile ragazza gli ha preferito Georg ­Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda ­rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di ­vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt’altro motivo, a dare l’avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante. È il suo battito a tenere insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per chi l’ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile.
Helena Janeczek nasce  a  Monaco  nel  1964  da  una  famiglia  di  ebrei  originari  della  Polonia  e  naturalizzati  tedeschi;  vive  in  Italia  dal  1983,  dove  ha  pubblicato  una  raccolta di poesie in tedesco ed è lettrice per Mondadori della sezione Letteratura straniera. Lezioni  di  tenebra  -  ampiamente  autobiografico  -  è  uscito  in  prima  edizione  per  Mondadori  nel  1997  ed  è  stato  ripubblicato  nel  2011  da  Guanda.  Il  libro ha  vinto  il  Premio  Bagutta  Opera  Prima.  Per  Guanda  ha  pubblicato  Le  rondini  di  Montecassino,  per  raccontare  la  presenza  di  polacchi,  pachistani  (e  altre  nazionalità  dimenticate)  a  una  delle battaglie più cruente della seconda guerra mondiale. Di recente il romanzo è stato tradotto in altre lingue. Collabora  con  "Nazione  Indiana"  e  "Nuovi  Argomenti".  Con il romanzo La ragazza con la Leica, biografia della prima fotoreporter caduta in guerra Gerda Taro, ha vinto il Premio Bagutta edizione 2018



 



La serata con MARCO PAOLINI e GIANFRANCO BETTIN


Più di cento persone hanno assistito domenica 15 aprile all’incontro con l’attore Marco Paolini e il saggista e scrittore Gianfranco Bettin che hanno presentato al Caffè Letterario di Lugo il loro romanzo  “Le avventure di Numero Primo” edito da Einaudi. Libro su cui si basa lo spettacolo teatrale omonimo che Marco Paolini sta portando in giro per l’Italia.
Numero Primo è un bambino straordinario e allo stesso tempo una macchina che pensa, ama, cresce, crea. La creatura perfetta, che sa empatizzare con il prossimo, tanto da rendere migliori le persone intorno a sè. Un esperimento che non dovrebbe esistere.









sabato 14 aprile 2018

Domenica 15 aprile - MARCO PAOLINI e GIANFRANCO BETTIN al Caffè Letterario di Lugo


Domenica 15 aprile, alle ore 21.00, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, l’attore Marco Paolini e il saggista e scrittore Gianfranco Bettin presenteranno al Caffè Letterario di Lugo il loro libro uscito per i tipi di Einaudi nella collana Stile Libero “Le avventure di Numero Primo”.  A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Paolo Galletti. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro  dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.

Numero Primo è il nome scelto per sé da uno strano bambino, che irrompe nella vita di Ettore, fotoreporter di guerra che a quasi sessant'anni si ritrova a fargli da padre. È stato desiderato e pensato da una madre scienziata, ma concepito e messo al mondo da un'intelligenza artificiale avanzatissima, tanto da aver sviluppato una coscienza. Non è una creatura uguale alle altre, non conosce quasi niente, tutto gli appare nuovo, bello; possiede il dono di trovare la magia nelle cose piú comuni e, quando non la trova, di crearla. E le cose che non sa, le impara subito, per mezzo di misteriose connessioni. Chi lo incontra si riscopre diverso, migliore. Di lui si accorgono anche gli osservatori di una multinazionale, un Erode tecnologico che, dietro la facciata filantropica, nasconde un'oscura volontà di potenza. Cosí Ettore e Numero sono costretti a fuggire e a nascondersi. Ad aiutarli, una folla di personaggi bizzarri: scienziati rasta in grado di salvare Venezia dall'acqua alta, parcheggiatori abusivi che gestiscono nuove forme di ospitalità diffusa, commercianti sardo-cinesi, giostrai con il cuore grande e una lunga storia di resistenza. Lieve come una favola, vero come un reportage, Le avventure di Numero Primo ci regala storie e riflessioni a non finire, e soprattutto un protagonista del quale è impossibile non innamorarsi.
Marco Paolini è considerato uno dei massimi esponenti della cosiddetta "prima generazione" di quel "quasi-genere" solitamente definito come teatro di narrazione: un teatro che, sulla scia della lezione del Mistero buffo di Dario Fo, si fonda sul racconto di un performer che - senza trucco, costumi o scenografia - assume la funzione di narratore, con la propria identità non sostituita, cioè senza interpretare un personaggio.
Gianfranco Bettin, saggista e narratore, ha insegnato e lavorato a lungo nel campo della ricerca sociale. Collabora a diversi quotidiani e riviste, tra cui Il manifesto, i giornali locali del gruppo Repubblica-Espresso, il mensile Lo Straniero, Micromega. Ha pubblicato romanzi, tra i quali Qualcosa che brucia (Garzanti, 1981), Sarajevo Maybe (Feltrinelli, 1994) e Nemmeno il destino (Feltrinelli, 1997) e alcuni volumi di saggi. È tra i fondatori dei Verdi italiani, alla fine degli anni Settanta.



"Spartaco" raccontato dallo storico GIOVANNI BRIZZI

Una splendida serata dedicata alla mitica figura di Spartaco e agli anni turbolenti delle guerre servili che insanguinarono l’Italia del I secolo a.C. quella di venerdì 13 aprile nella sala conferenze del Consorzio di Bonifica dove lo storico bolognese Giovanni Brizzi ha presentato il suo ultimo lavoro “Ribelli contro Roma. Gli schiavi, Spartaco, l’altra Italia”  edito da Il Mulino. 





lunedì 9 aprile 2018

Venerdì 13 aprile - Lo storico GIOVANNI BRIZZI al Caffè Letterario di Lugo

Venerdì 13 aprile, alle ore 21.00, nel Sala Conferenze del Consorzio di Bonifica in via Manfredi 32 a Lugo, appuntamento dedicato alla Storia dell’antica Roma per il Caffè Letterario di Lugo con lo storico bolognese Giovanni Brizzi che presenterà il suo ultimo saggio “Ribelli contro Roma. Gli schiavi, Spartaco, l’altra Italia”  edito da Il Mulino. A introdurre la serata, sarà Claudio Nostri. Ingresso libero.
Il nome di Spartaco è legato alla terza e più nota delle guerre cosiddette servili, ribellioni di schiavi e non solo, che afflissero lo Stato romano fra secondo e primo secolo a.C. Il libro mostra come quella guerra sia in realtà l'episodio ultimo di una serie di eventi a sfondo sociale e civile che coinvolsero una «seconda» Italia a lungo emarginata. All'indomani di conflitti che avevano lasciato strascichi spaventosi di rovine, lutti, odio, Spartaco fu colui che, ultimo, riuscì a coagulare attorno a sé lo scontento delle popolazioni meridionali, soprattutto appenniniche, non ancora integrate. Anche se Crasso mise fine alla guerra, Roma, provata, fu infine costretta a cedere pienamente alle richieste degli Italici.
Giovanni Brizzi è ordinario di Storia romana all’Università di Bologna. Ha insegnato a Sassari, a Udine e alla Sorbona. È Officier nell’Ordine delle Palmes Académiques dello Stato Francese e socio dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna. È direttore della “Rivista Storica dell’Antichità” e della “Rivista di Studi Militari”. Il suo libro “Annibale. Come un’autobiografia” (Rusconi 1994) ha ricevuto nel 1999 il “Premio Di Nola” dall’Accademia dei Lincei. Tra le sue opere, tradotte in più lingue: “Il guerriero, l’oplita, il legionario. Gli eserciti del mondo classico e Roma”. 

venerdì 6 aprile 2018

Il calendario della Primavera 2018


Una primavera ricca di appuntamenti per il Caffè Letterario di Lugo che si concluderà come da tradizione con un una maratona letteraria dedicata questo anno alla letteratura Yiddish. Un calendario che come di consueto darà spazio a tanti generi come la Storia, la Narrativa, la Musica e l’Arte. Una stagione primaverile che si arricchirà ulteriormente con lo “Scrittura Festival” che si terrà a Lugo dal 24 al 27 maggio e il cui programma sarà pubblicato alla fine di aprile.

Questo il calendario degli appuntamenti:


Venerdì 13 aprile,  ore 21.00
Sala Consorzio Bonifica
GIOVANNI BRIZZI
“Ribelli contro Roma”
 (Bologna, Il Mulino, 2017)
Introduce Claudio Nostri
Sarà presente l’autore
Gli schiavi, Spartaco, l'altra Italia: Il nome di Spartaco è legato alla terza e più nota delle guerre cosiddette servili, ribellioni di schiavi e non solo, che afflissero lo Stato romano fra secondo e primo secolo a.C.



Domenica 15 aprile,  ore 21.00
Hotel Ala d'Oro
MARCO PAOLINI
GIANFRANCO BETTIN
“Le avventure di Numero Primo”
(Torino, Einaudi, 2017)
Introduce Paolo Galletti
Saranno presenti gli autori
Numero Primo è il nome scelto per sé da uno strano bambino, che irrompe nella vita di Ettore, fotoreporter di guerra che a quasi sessant'anni si ritrova a fargli da padre. È stato desiderato e pensato da una madre scienziata, ma concepito e messo al mondo da un'intelligenza artificiale avanzatissima, tanto da aver sviluppato una coscienza.



Venerdì 20 aprile,  ore 21.00
Hotel Ala d'Oro
HELENA JANECZEK
“La ragazza con la Leica”
(Milano, Guanda, 2017)
Introduce Patrizia Randi
Sarà presente l’autrice
Questo libro racconta la vita di questa ragazza ribelle, l'amore con Robert Capa, l'avventura di fotografare e la gioia di vivere nella Parigi degli anni Trenta.  Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna.



Venerdì 27 aprile,  ore 21.00
Hotel Ala d'Oro
SILVIA RONCHEY
“La cattedrale sommersa”
(Milano, Rizzoli, 2017)
Introduce Maria Cristina Carile
Sarà presente l’autrice
Un viaggio nella tradizione rimossa che fin dall'antichità unisce Oriente e Occidente. Una sfida a leggere, sotto l'attualità, il reticolo sotterraneo di simboli e cicatrici che segnano la storia delle convivenze e delle collisioni tra popoli: in una parola, il passato.



Sabato 5 maggio,  ore 20.30
Ristorante Hotel Ala d’Oro
Serata Conviviale-Musicale
dedicata a RINO  GAETANO
MATTEO PERSICA
“Rino Gaetano.
  Essenzialmente tu”
(Bologna, Odoya, 2017)
Sarà presente l’autore
Interventi musicali del duo
Davide Lazzarini (voce)
Corrado Cacciaguerra (chitarra)
€. 25,00 per persona, bevande incluse – prenotazione obbligatoria
Quarant'anni fa Rino Gaetano saliva sul palco di Sanremo e conquistava il pubblico con ukulele, cilindro e frac intonando la sua "Gianna". In questo libro, Matteo Persica vuole però andare oltre l'immagine stereotipata del personaggio pubblico, tracciandone un ritratto affascinante e completo.



Venerdì 11 maggio,  ore 21.00
Hotel Ala d'Oro
PAOLO POMBENI
“Che cosa resta del ‘68”
(Bologna, Il Mulino, 2018)
Introduce Marco Sangiorgi
Sarà presente l’autore
Il sistema scolastico, il lavoro, la cultura capitalista, la Chiesa, il ruolo della donna, la politica: come movimento di massa il Sessantotto intercettò i problemi innescati da un mondo che stava cambiando, e con la sua forte carica contestataria mise in discussione ogni singolo ambito della vita sociale.



Domenica 13 maggio, ore 10,30
Entelechia
In collaborazione con “Ass.Culturale Entelechia”
Via Quarantola, 32/1 - Lugo
Maratona letteraria
“QOHELET o ECCLESIASTE”
Proseguono al Caffè Letterario di Lugo le letture dedicate ai grandi classici della letteratura occidentale. Quest’anno le letture saranno dedicate ai libri sapienziali contenuti nella Bibbia: Il cantico dei cantici, Il libro di Giobbe e l’Ecclesiaste. La lettura sarà introdotta dal Rabbino di Ferrara
Luciano Meir Caro.



Mercoledì 16 maggio,  ore 21.00
Hotel Ala d’Oro
FILIPPO LA PORTA
“Il bene e gli altri.
  Dante e un'etica
  per il nuovo millennio”
(Milano, Bompiani, 2018)
Introduce Claudio Nostri
Sarà presente l’autore
Come educare oggi un giovane, immerso in una cultura che ignora l'umanesimo e i tradizionali veicoli del sapere? In che modo riformulare i dilemmi dell'etica dopo che gli dei hanno abbandonato i nostri cieli? L'"inattuale" Dante - uomo del Medioevo e abitante di un universo ancora stabile - può darci indicazioni preziose attraverso l'ausilio involontario di Simone Weil.



Venerdì 18 maggio, ore 21.00
Hotel Ala d'Oro
“I DISEGNI DI
  DOMENICO RAMBELLI”
In occasione del finissage della mostra
allestita nella hall dell’Hotel Ala d’Oro
Ne parlano Gian Ruggero Manzoni
e Daniele Serafini
A seguire asta finale dei disegni esposti
Una serata dedicata allo scultore faentino Domenico Rambelli, considerato uno dei massimi scultori del Novecento italiano. Rambelli è stato forse il principale autore monumentale degli Anni Venti: Viareggio, Brisighella e Lugo, tre fulgide tappe che non hanno riscontro nel curriculum di alcun altro scultore contemporaneo.



Domenica 21 maggio, ore 18.00
Hotel Ala d'OroInaugurazione della mostra pittorica
"IO SONO QUI"
di Barbara Ruzziconi

Lunedì 21 maggio, ore 21.00
Hotel Ala d'Oro
In collaborazione con
“Fumetteria Momomanga”
ALDO TOLLINI
“L’ideale della Via”
(Torino, Einaudi, 2017)
Introduce Celeste Naldoni
Sarà presente l’autore
 La Via occupa un posto di particolare rilievo nella civiltà giapponese medievale. Questo libro ripercorre le principali fasi dello sviluppo dell'ideale della Via, esplorandone la storia e le principali manifestazioni all'interno del pensiero dei samurai, nella poesia e nel Buddhismo. Guerrieri, monaci e poeti sono gli attori principali della scena medievale giapponese: nella pratica della Via, nella sua forma piú elevata, essi sono uniti dall'unico ideale del perfezionamento spirituale.



Da Giovedì 24 maggio
a Domenica 27 maggio
SCRITTURA FESTIVAL
Due incontri con gli autori al giorno. Alle ore 18,00 nel chiostro del Carmine e alle ore 21.00 all’interno del Pavaglione. Programma in via di definizione. 


   

Lunedì 4 giugno,  ore 21.00
Hotel Ala d’Oro
GIOVANNI BIETTI
“Lo spartito del mondo”
(Bari, Laterza, 2018)
Introduce Paolo Ravaglia
Sarà presente l’autore
La storia multiculturale degli ultimi cinquecento anni in musica: dall’opera al jazz afroamericano, dalla Suite alla world music, lo straordinario potere di questa lingua universale di attraversare lo spazio e il tempo e far dialogare culture lontane.



Mercoledì 13 giugno,  ore 21.00
Hotel Ala d’Oro
VALERIA RONCUZZI
PIERO DEGGIOVANNI
“Francesco Baracca
  e l’ideale eroico”
(Bologna, Minerva, 2018)
Introduce Daniele Serafini
Sarà presente l’autore
Nell’epoca attuale in cui i mass media condizionano sguardi e comportamenti, con questo libro si è voluta sviluppare un’indagine sulla divulgazione mediatica dell’immagine dell’asso del volo, uno dei massimi protagonisti dell’aviazione durante la Grande Guerra, valutandone la popolarità e l’impatto sull’immaginario collettivo, da quando, ancora in vita, era ritenuto un prodigio di destrezza e audacia.



Sabato 16 giugno, ore 21,00
Entelechia
Via Quarantola, 32/1 - Lugo
“Bloomsday”
PATRIZIO ESPOSITO
“Resonating body”
Introduce Daniele Serafini
Andrea Pennacchi: Bajan
Il Caffè Letterario di Lugo celebra il “Bloomsday” con la musica di Patrizio Esposito. Con questo CD il compositore romano conclude un ciclo di composizioni tutte incentrate sull’Ulisse di Joyce. Una serata di musica e letture dedicata al grande scrittore irlandese.   



Sabato 23 giugno, ore 20.30
Serata Conviviale
In collaborazione con “Ass.Culturale Entelechia”
Ristorante Ala d’Oro
Maratona letteraria
“I racconti dello Yiddishland”
€. 25,00 per persona, bevande incluse
E’ necessaria la prenotazione
Lo Yiddishland è un nome di fantasia che indica il paese dove vivevano, prima della Shoah, i milioni di ebrei che popolavano gli "shtetl", i miseri villaggi disseminati nell'Europa Orientale, dalla Polonia alla Galizia, dal Baltico alla Russia. I racconti ruotano intorno alle esilaranti gesta degli abitanti di Khelm, la città degli sciocchi e attorno ai miti e le favole che vanno dai tempi della Bibbia ai giorni nostri.