
L’odore è forte soltanto quando hai quindici anni. La luce del giorno è importante soltanto quando hai quindici anni, oppure tredici. E gli amici, loro esistono soltanto quando hai dodici, tredici anni. Poi tutto diventa una nuvola di fumo, una confusione che non ha valore. E’ quando non capisci ancora niente che capisci tutto, quando ogni sensazione è una lesione. Poi ci fai il callo e tutto funziona come si deve. Poi tutto marcia a dovere, la famiglia, le pastiglie, le camice strette sulle ascelle. Ma quegli anni, quando avevi dodici, tredici anni, quelli hanno un suono diverso, spero siate tutti d’accordo. E gli adulti, i tuoi genitori e tutti gli altri… che senso avevano? Che razza di uomini erano? E’ uno scontro tra razze, tra uomini primitivi e uomini sapiens, quello tra gli adolescenti e gli adulti. Non so da che parte stanno gli uomini sapiens, naturalmente. So però come parla l’adolescente protagonista di questo libro, e mi piace. Tanto per farci venire in mente quello che abbiamo perduto, per dire. Tanto per farci capire cosa pensano i nostri figli, per ricordarcelo. Non riesco a trovare le parole, non è facile. Mi ha solleticato il cuore, questo piccolo libro. Mi ha fatto i conti in tasca e mi ha fatto tornare in posti che forse era meglio se non rivedevo. Ad ogni modo grazie a Ford. Bisogna ringraziare quelli che ti fanno male perché hanno voluto farti troppo bene.
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