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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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giovedì 20 maggio 2010

Venerdì 21 maggio - ALBERTO SALZA a Caffè Letterario

Appuntamento in Rocca per il Caffè Letterario di Lugo, venerdì 21 maggio alle ore 21,00. In occasione della “Città dei Bambini”,manifestazione dedicata all’infanzia promossa dal Comune di Lugo, nel Salone Estense l’antropologo Alberto Salza presenterà il suo ultimo lavoro appena pubblicato da Sperling & Kupfer “Bambini perduti”. A fare gli onori di casa e a introdurre l’incontro sarà l’Assessore alla Scuola e all’Infanzia del Comune di Lugo Patrizia Randi. Al termine la Bottega del Mondo “Chicco di Senapa” offrirà un piccolo buffet con prodotti del commercio equo e solidale e un brindisi con i vini di “Libera”, vini prodotti da uve coltivate sulle terre confiscate alla mafia in Sicilia e alla Sacra Corona in Puglia. Andare al sodo, vedere la sostanza delle cose, non fare giri di parole: tre imperativi dei bambini di oggi. I bambini, molti bambini, non sono quelli che crediamo. Non sono "piccoli uomini incompleti" o "adulti in potenza", ma costituiscono una società-cultura a sé stante, con caratteristiche autonome da quella dei grandi. Dalle desolazioni africane alle nostre città, passando per gli slum e i campi rom, emerge un dato costante e inquietante: ragazzi e ragazze, da zero a diciotto anni, tendono sempre più a fare da soli, ad autorganizzarsi e, soprattutto, a non fidarsi di questi adulti. E al diavolo i genitori, la fiducia e tutto il resto. Alberto Salza, antropologo con il gusto del paradosso, ha studiato per decenni l'evolversi di questi esseri umani speciali. Sono Bambini Perduti, come quelli che arrivavano all'isola che non c'è inventata da Barrie. Ignorati nelle loro reali esigenze da padri e madri metropolitani, obbligati a salvarsi fuggendo da soli dai Paesi in guerra, oggetto delle accuse di stregoneria nei villaggi africani, tentati e ammaliati dal peggio che offre la cultura adulta occidentale. L'autore colleziona storie da ogni zona del mondo per abbozzare un ritratto collettivo del "mondo bambino" che non può più essere dipinto in rosa e azzurro ma più spesso assume i colori contrastati e violenti di un quadro espressionista. Un'età difficile e sconosciuta, che rappresenta però la parte migliore, più evoluta e preparata al cambiamento della specie umana.

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