Lunedì 8 aprile, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, lo storico Giovanni Brizzi sarà ospite del Caffè Letterario di Lugo per presentare il suo libro “Imperium. Il potere a Roma”. edito da Laterza. A introdurre la serata sarà Daniele Serafini. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Cos’era il potere a Roma antica? Un console, un tribuno, un triumviro, di quale autorità erano provvisti e per quali fini? Come veniva giustificata l’esistenza stessa di un uomo al comando e a chi doveva rendere conto? L’imperium di Cesare era diverso da quello di Augusto o di Giustiniano?
Il potere a Roma nello studio originale e innovativo di uno dei più grandi storici dell’antichità.
La vicenda di Roma, lungo tutto il suo percorso millenario, è accompagnata da un concetto particolarissimo e originale: quello espresso nel termine imperium. Questo vocabolo traduce il rapporto tra il potere nella sua accezione più alta e la sua responsabilità. Nel gestire questa gravosa incombenza il potere deve confrontarsi con una serie di doveri. Ab origine, la responsabilità verso il popolo romano è subordinata a una serie di valori addirittura anteriori alla nascita stessa dell’Urbe, come quello di fides, il rispetto delle regole. A questo concetto sono costretti a rapportarsi tutti i grandi di Roma. Camillo, cui viene attribuita una prima definizione del diritto naturale, che vieta ogni atto in contrasto con la natura dell’uomo; Scipione, il primo imperator, che proclama la superiorità di un singolo sulle strutture. Muove all’azione Silla, l’idealista in cerca di impossibili ritorni al passato; accende Cicerone nella sua teoresi; lo reclama per sé Cesare senza poter conservare né il potere né la vita; lo struttura mirabilmente Augusto, nel nuovo patto con gli dei (la pax Augusta) da cui nascerà la monarchia. L’intero corso della storia imperiale assiste poi a un costante dibattito, che impegna tanto gli stoici quanto la propaganda di corte, gli imperatori-soldati come il pensiero cristiano. Da quest’ultimo ambito uscirà, infine, la struttura tetragona e proiettata nei secoli a venire dell’impero cristiano.
Giovanni Brizzi ha insegnato Storia romana all’Università di Bologna. Ha insegnato anche a Sassari, a Udine e alla Sorbona. È Officier nell’Ordine delle Palmes Académiques dello Stato Francese e socio dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna. È direttore della “Rivista Storica dell’Antichità” e della “Rivista di Studi Militari”. Tra le più recenti pubblicazioni, per Il Mulino: Canne. La sconfitta che fece vincere Roma (2019), Annibale (2018), Silla (2018) e Ribelli contro Roma. Gli schiavi, Spartaco e l’altra Italia (2017). Per Laterza è autore di diversi libri tra cui: Io, Annibale. Memorie di un condottiero (2019), 70 d.C. La conquista di Gerusalemme (2015) e Scipione e Annibale. La guerra per salvare Roma (2007).
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