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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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martedì 23 giugno 2009

La serata con ERMANNO BENCIVENGA

Chiusura della stagione in grande stile per Caffè Letterario quella di ieri sera con il filosofo Ermanno Bencivenga che ha presentato il suo ultimo libro “La dimostrazione di Dio” edito da Mondadori. Sala conferenze dell’ Hotel Ala d’Oro strapiena per ascoltare il filosofo di origine calabrese ma ormai trapiantato in California da diversi anni. La serata introdotta da Giovanni Barberini si è protratta per più di due ore per finire con le tante domande di un pubblico attentissimo nonostante la complessità del tema trattato: “la dimostrazione di Dio”. Una sfida che fin dall'antichità ha appassionato l'uomo, portandolo a dischiudere tesori di speculazione intellettiva destinati poi a germogliare i frutti più alti nella cultura dell'Occidente. È la «dimostrazione razionale dell'esistenza di Dio» una delle argomentazioni più ostiche, se non la più ardua, con cui si sono misurati nei secoli filosofi del calibro di Aristotele e Cartesio, Leibniz e Hume, Tommaso d'Aquino e Kant. Grandi menti che hanno discusso, ampliato e rivisto la concezione e gli attributi filosofici dell'idea di un essere divino, componendo un affascinante e intricato labirinto filosofico, in cui è facile addentrarsi ma da cui non è altrettanto agevole uscire. Partendo dalla celebre prova ontologica di Anselmo d’Aosta per passare a quella cosmologica di Tommaso d’Aquino e teleologica dei Creazionisti per finire con la prova morale di Immanuel Kant, Ermanno Bencivenga ha incatenato l’attenzione di tutti con il suo eloquio chiaro e comprensibile ma mai banale. E proprio con Kant si sono completate le argomentazioni di Bencivenga che ha così concluso: «Il filosofo che costituisce il fondamento di tutta la mia riflessione, Immanuel Kant, guardava con disapprovazione a ogni tentativo di ridurre la nostra umanità. Se da sempre popoli e individui hanno avvertito l’esigenza di un Dio, occorre capire il motivo di questa ricerca. Penso come Kant che il rispetto per Dio è il rispetto che la ragione umana prova per se stessa; il cielo stellato sopra di noi è l’immagine della sublimità delle nostre domande e del nostro desiderio di comprensione». Ecco le immagini della serata.

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