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domenica 28 marzo 2010

"Gli antiaccademici" di IVANO NANNI

Sull'incontro di mercoled' 24 marzo dedicato alla mostra del MAR di Ravenna sul movimento Preraffaellita. La morale puritana con la sua complessa rete di regole e proibizioni produsse violenza e caos, un numero infinito di stupri, rapine, omicidi, e tocca il vertice di questa complessa costruzione barocca del fallimento umano producendo il suo mostro più noto, Jack the ripper, che si muove all'interno della casa degli orrori con la precisione di un metronomo in piena sintonia con regole e proibizioni, trovando l'opportunità di liberare dal peso della miseria le sue vittime. È tipico di una politica repressiva trovare indecenti giustificazioni ad atti criminali, per alcuni era un benefattore, per gli stessi che avevano prodotto quelle regole di bon ton sociale, non era un assassino ma un liberatore. Reprimere il desiderio è dannoso per la dialettica dei corpi e vantaggioso per l'energia bellica che si accumula pronta a rivolgere le sue armi contro la società che l'ha prodotta. Contro la repressione dei sentimenti, i giovani artisti preraffaelliti individuarono uno spazio remoto nel quale muoversi; essi avversarono con vigore la morale del loro tempo, il puritanesimo vittoriano, del quale avevano capito bene gli intenti mortificanti: da un lato verso il singolo individuo confinato nel reticolo delle convenzioni borghesi, dall'altro verso la società con l'affermazione di un capitalismo brutale nello sfruttamento umano, e contro questo carcere a cielo aperto, essi esibivano nelle loro opere citazioni erudite del medioevo o dei secoli immediatamente seguenti, proponevano cioè temi letterari, suggestioni, mitologie che erano uno studio sui sentimenti. Gli eruditi Rossetti, Burne Jones e gli altri, dipingevano soggetti suggeriti dalla letturatura. Dipingere la castità di un volto che lontanamente indicava un erotismo soffuso aumentava il loro isolamento nella società, uno studio sul candore del corpo e la dolcezza del gesto femminile di intrecciarsi i capelli era altamente sovversivo, una meditazione sulla morte, Ofelia immersa nelle acque del torrente, produceva critiche severe verso questi artisti considerati dei dandies, ma essi facevano distinzione dai profani suggerimenti del mondo esterno, ecco allora che i paesaggi interiori erano dipinti come complesse citazioni di italiche costruzioni di maestri pittori, nei loro stili e incantesimi, un gioco di specchi, e tessiture al telaio della storia i cui temi erano la rappresentazione di un mondo mitico come il tema dell'amore privo della sessualità. L' amore casto, come è ispirato da Dante e dagli stilnovisti ridondante di panneggi che coprono i corpi nella cornice di un paesaggio immoto, oppure, l'esibizione del corpo nudo di modelle perfette, le cui forme di abbagliante candore erotico esibivano lo studio della luce, una riflessione sul corpo diafano. Il gruppo non fu estraneo alla riflessione sociale, infatti suoi corpi-massa le riflessioni dei filosofi del proletariato nascente si intrecciavano con i lavori di artisti come Ford Madox Brown autore di Work, opera ispirata da William Morris, pittore e scrittore, fondatore delle lega dei socialisti britannici, architetto sociale oltre che artista e uomo d'affari, amico di Engels e Eleanor Marx, il quale nella pienezza della sua meditazione propose un ritorno all'umanesimo dell'artigianato così come Riskin l'aveva concepito, dando vita a un movimento artistico che ebbe fortuna producendo opere di larga diffusione. di Ivano Nanni

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