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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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giovedì 9 maggio 2013

Mercoledì 15 maggio JONATHON KEATS a Caffè Letterario


Mercoledì 15 maggio, alle ore 21.00, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, appuntamento internazionale per Caffè Letterario con lo scrittore americano Jonathon Keats e il suo libro di racconti “Il libro dell’ignoto” edito da La Giuntina nel 2010. Sarà un occasione anche per parlare di “traduzione”  con Silvia Pareschi, compagna dell’autore e traduttrice di tanti importanti scrittori americani contemporanei e con Licia Corbolante, lughese, che per quasi vent’anni è stata responsabile degli aspetti linguistici della localizzazione dei prodotti Microsoft in italiano e a cui è affidata la conduzione della serata.
“Il libro dell’ignoto” raccoglie dodici racconti che si svolgono in una realtà dove vivono anonimamente i trentasei  Giusti, che secondo la tradizione ebraica ogni giorno salvano il mondo, non sapendo di essere dei Giusti. In questo spazio profondamente idoneo a una narrazione di tipo fantastico, che a tratti sfiora atmosfere della Peste di Camus, si svolgono i dodici racconti sui trentasei Giusti, strumenti di una misericordia che dispone di loro come di pedine di una scacchiera. Non solo Giusti santi: c’è un Giusto idiota del villaggio, un Giusto che è una donna Messia, uno ladro innocente, uno fannullone, uno che è una prostituta. Keats fa precedere i racconti da una divertentissima introduzione che oltre a essere in sé un racconto, magari potrebbe essere il romanzo di un anacronistico cabalista contemporaneo.
Il libro di Jonathon Keats fornirà poi l’opportunità di parlare di traduzione con Silvia Pareschi, traduttrice di importanti autori contemporanei americani. Secondo Walter Benjamin il compito del traduttore “consiste nel trovare quell’atteggiamento verso la lingua in cui si traduce, che possa ridestare, in essa, l’eco dell’originale”. La traduzione “tende in definitiva all’espressione del rapporto più intimo delle lingue fra loro”. Un esercizio arduo, quello del traduttore, che deve muoversi restando fedele allo spirito dell’originale e, allo stesso tempo, restituire l’intima verità di ogni lingua. Di questa difficoltà ci parlerà Silvia Pareschi, prendendo spunto dalle sue traduzioni di questi quattro romanzi: “Le correzioni” e “Libertà” di Jonathan Franzen e “La breve favolosa vita di Oscar Wao” e “E’ così che la perdi” ,uscito in libreria proprio in questi giorni, di Junot Diaz.
Jonathon Keats è nato a New York City nel 1971. Romanziere, opinionista di “Wired”, esperto di tecnologie e nuovi linguaggi nonché artista concettuale, è autore di provocazioni brillanti, dalla banca dell’antimateria al big bang come orgasmo divino.
Silvia Pareschi lavora come traduttrice letteraria da più di dieci anni. Fra gli autori da lei tradotti figurano, oltre a Jonathan Franzen di cui è la traduttrice di riferimento, Cormac McCarthy, Don DeLillo, Junot Díaz, E. L. Doctorow, Denis Johnson, Amy Hempel, Nathan Englander, Annie Proulx, David Means e T. C. Boyle.
Attualmente vive a metà fra l’Italia e San Francisco, dove nel 2011 ha sposato l'artista e scrittore Jonathon Keats. Quando è negli Stati Uniti continua a tradurre, e in più insegna l’italiano agli americani.

1 commento:

  1. Aggiungo che potete seguire Silvia Pareschi sul suo blog, Nine hours of separation (nove ore come la differenza di fuso orario tra l'Italia e San Francisco).
    Ci vediamo mercoledì!

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