Mercoledì 16 maggio, alle ore 21.00, nella Sala Conferenze
dell’Hotel Ala d’Oro, il saggista e critico letterario Filippo La Porta presenta
il suo ultimo libro “Il bene e gli
altri. Dante e un’etica per il nuovo millennio” edito da Bompiani. A introdurre
la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale
offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Marco Sangiorgi. Ingresso
libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle
ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la
presentazione.
Come educare oggi un giovane? In che modo riformulare i dilemmi dell'etica dopo che gli dèi hanno abbandonato i nostri cieli? Come ristabilire quel legame tra bene e realtà, e tra male e irrealtà? L'"inattuale" Dante, attraverso l'ausilio involontario di Simone Weil, può darci indicazioni preziose. La filosofa francese ha scritto: «È bene ciò che dà maggiore realtà agli esseri e alle cose, male ciò che gliela toglie». Alla luce di questa intuizione La Porta individua l'idea morale all'origine della «Commedia», dimostrando come Dante può aiutarci a ridefinire un'etica che non consiste tanto in imperativi categorici ma che ci permette di far esistere il mondo, nella sua inviolabile, corposa, mutevole alterità. E che ci chiede di "ascoltare" gli altri proprio al fine di farli esistere, e di far esistere così anche noi.
Come educare oggi un giovane? In che modo riformulare i dilemmi dell'etica dopo che gli dèi hanno abbandonato i nostri cieli? Come ristabilire quel legame tra bene e realtà, e tra male e irrealtà? L'"inattuale" Dante, attraverso l'ausilio involontario di Simone Weil, può darci indicazioni preziose. La filosofa francese ha scritto: «È bene ciò che dà maggiore realtà agli esseri e alle cose, male ciò che gliela toglie». Alla luce di questa intuizione La Porta individua l'idea morale all'origine della «Commedia», dimostrando come Dante può aiutarci a ridefinire un'etica che non consiste tanto in imperativi categorici ma che ci permette di far esistere il mondo, nella sua inviolabile, corposa, mutevole alterità. E che ci chiede di "ascoltare" gli altri proprio al fine di farli esistere, e di far esistere così anche noi.
Filippo La Porta, critico letterario e saggista, collabora a quotidiani e
riviste tra cui il Domenicale del Sole 24 Ore e Il Messaggero. Tra i suoi libri
ricordiamo La nuova narrativa italiana
(1995), Non c’è problema. Divagazioni
morali su modi di dire e frasi fatte (1997), Maestri irregolari. Una lezione per il nostro presente (2007), Meno letteratura, per favore (2010), Pasolini (2012), Poesia come esperienza. Una formazione nei versi (2013), Roma è una bugia (2014) e Indaffarati (2016).
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