Tutto ebbe inizio con il celebre “pomo della discordia”. Una
mela che rotolò fra le gambe degli dèi riuniti a banchettare il giorno delle
nozze di Teti e Peleo. Una mela d’oro dedicata alla più bella fra le dee. Ma chi? Forse Era, moglie di Zeus, signora indiscussa dell’Olimpo? Forse Atena,
figlia di Zeus e Metis (Intelligenza Astuta), dea dotata di acutezza
intellettuale invincibile? O forse Afrodite, la dea del desiderio e dell’amore
sensuale? Chi fra di loro? Eris, la divinità della Discordia, fu geniale. Non
invitata al banchetto, fece ruzzolare la sua mela fra gli invitati e seminò
quel che voleva seminare. La contesa per assicurarsi il premio ebbe effetti
devastanti. Da lì in avanti nulla sarebbe più stato lo stesso. Né fra gli dèi,
né fra gli uomini. Anche perché fu da quella mela d’oro che ebbe inizio la
serie di accadimenti capace di portare alla più famosa guerra dell’antichità,
una guerra mitica, la guerra di Troia.
Giulio Guidorizzi, nel suo nuovo libro, Il
grande racconto della guerra di Troia (Il Mulino, pp. 415, euro 48), presentato
ieri sera 10 gennaio al Caffè Letterario di Lugo nella Sala del Consorzio di
Bonifica, ha ripercorso ogni evento offrendo al lettore che oggi è ancora
affamato delle storie antiche un grande manuale narrato.
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