Giulia Vannoni è stata ospite del Caffè Letterario
di Lugo venerdì 24 marzo 2019 per presentare il suo libro "A un dottor
della ma sorte” edito da Pendragon.
Quella del Caffè
Letterario di Lugo è un’esperienza che vale la pena di fare. Soprattutto come
autori. Il 24 marzo, quando ho presentato A un dottor della mia sorte. La
storia della medicina raccontata dal teatro d’opera, un libro non facile, anche
se rivolto a lettori trasversali (da un lato gli amanti del teatro d’opera,
dall’altro chi è interessato alla storia della medicina), temevo che l’incontro
– pomeridiano e in una splendida domenica di sole primaverile – richiamasse un
numero limitato di persone. Con mia viva sorpresa, invece, mi sono trovata
davanti un pubblico numeroso, disposto a seguire con interesse le
argomentazioni sollecitate dalle domande di Alberto Spano, il mio
interlocutore, e ad apprezzare gli interventi al pianoforte di Maria Elena
Ceccarelli. È un segnale inequivocabile che si tratta di affezionati
frequentatori di questi appuntamenti, che si fidano delle proposte degli
organizzatori. Lo si capisce scorrendo l’elenco di incontri capaci di spaziare a
tutto campo: dalla narrativa alla poesia, dalla filosofia alla politica, dall’etica
alla scienza.
La fiducia non è
facile da conquistare, ma Patrizia Randi e Claudio Nostri, attorno ai quali
ruota un nucleo di fedelissimi amici, sono davvero amanti dei libri e trasmettono
questa loro passione con un entusiasmo contagioso. In un ambiente così, un
autore si sente perfettamente a suo agio: ha l’impressione di essere accolto, compreso
e, cosa molto importante, percepisce l’utilità del proprio lavoro. Una
sensazione confermata durante la cena che è seguita alla presentazione, nell’accogliente
ristorante dell’Hotel Ala D’Oro (la sede è questo splendido albergo storico, al
centro di Lugo). Non stupisce quindi che, nonostante un calendario fittissimo
di appuntamenti, il pubblico accorra numeroso ogni volta. Perché anche in
un’epoca dove tutto è veloce, mentre i libri richiedono tempo e lentezza, persone
disponibili ad addentrarsi in quella straordinaria esperienza che è la lettura
ci sono: la cosa difficile è riuscire a trovarle e, ancor più, aggregarle. Al Caffè
Letterario ci sono riusciti.
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