Sala Codazzi della Biblioteca Trisi al gran completo sabato mattina 7 maggio, per assistere alla presentazione della raccolta poetica in dialetto romagnolo “Smaris” di Giuseppe Bellosi.
Smaris, smarrirsi. Come ha precisato l’autore: l’origine di questo smarrimento è prima di tutto da individuare nell’instabilità dell’esistenza di ogni uomo (che vede nel corso della sua vita mutare anzitutto la propria condizione, anche solo nell’ambito familiare, con la perdita dei genitori da una parte e l’arrivo di figli e nipoti dall’altra) e secondariamente nel tempo storico in cui io sono vissuto, nel mio mondo, dalla mia infanzia negli anni Cinquanta ad oggi, caratterizzato da enormi cambiamenti, a partire dal cambiamento linguistico, con il declino del dialetto, che quando ero bambino era l’unica lingua parlata nel mio paese, e la diffusione dell’italiano, veicolato soprattutto dalla televisione.
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