Sabato 1 giugno, alle ore 18.00
nella hall dell’Hotel Ala d’Oro, si inaugura la mostra fotografica “Sull’ombra
di un pilastro” di Teresa Galletti. Introduce Carmine Della Corte. La mostra
rimarrà in esposizione fino a mercoledì 31 luglio.
Parlare di questa mostra per me è complesso per due ragioni: la mia poca
dimestichezza con la fotografia e l'affetto di lunga data che mi lega a Teresa.
Tuttavia, ho deciso di esplorare quali letture ho fatto sulla fotografia e come
queste mi abbiano influenzato, concentrandomi su una foto in particolare della
mostra.
L'immagine che ci mostra l'ombra
di un fiore o di un uccello in volo diventa un punto di partenza per riflettere
su concetti profondi. Roland Barthes, nel suo saggio "La camera
chiara", ci ricorda che l'immagine fotografica cattura un istante irripetibile,
un frammento di tempo congelato. L'ombra stessa, come immagine riprodotta, ci
sfida a interrogarci sulla sua autenticità e significato.
Gombrich, nel suo approccio
all'arte, si allontana dall'idea romantica dell'autonomia espressiva
dell'artista. Contrariamente alla visione romantica che considera l'artista
come un genio creativo libero da vincoli esterni, Gombrich sottolinea
l'influenza della tradizione e della cultura circostante. Nel suo libro
"Arte, percezione e realtà", esplora la percezione visiva e la
costruzione della realtà attraverso l'arte. Qui, l'ombra della pianta-uccello
ci ricorda che l'arte non esiste in isolamento, ma è intrecciata con la storia,
la cultura e la tradizione.
Walter Benjamin, nel suo lavoro
"L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica",
analizza come la riproduzione tecnica, come la fotografia, influenzi la
percezione dell'arte. L'ombra diventa un simbolo di dualità: è reale o solo una
rappresentazione?
Questa fotografia ci invita a
riflettere sulla natura dell'immagine, sulla sua relazione con la realtà e
sulla sua capacità di evocare emozioni. L'ombra della pianta-uccello è un ponte
tra il visibile e l'invisibile, tra la luce e l'oscurità.
Come nel "mito della caverna" di Platone, la
fotografia di Teresa ci spinge a cercare la verità tra vero e falso, a
esplorare la nostra coscienza-conoscenza. Il passato, i ricordi, l'esperienza,
la finitezza e la storia sono compagni di viaggio che ci accompagnano, sempre
mutevoli! Ma pregni di significato, come l'immortalità dell'arte.
di Carmine Della Corte
di Carmine Della Corte
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