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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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lunedì 3 novembre 2008

Venerdì 7 novembre - MARIO FORTUNATO a Caffè Letterario

Venerdì 7 novembre alle ore 21,00 nella sala conferenze dell’Hotel Ala d’Oro primo incontro del mese di Caffè Letterario. Sul palco della nostra rassegna letteraria salirà lo scrittore Mario Fortunanto che presenterà il suo ultimo libro “Quelli che ami non muoiono” edito da Bompiani pochi mesi or sono. In un libro in bilico tra autobiografia e romanzo, Mario Fortunato ci racconta vent’anni della sua esistenza che sono anche vent’anni di letteratura trascorsi in compagnia di amici come Moravia, Doris Lessing, Pier Vittorio Tondelli, Giulio Einaudi, Natalia Ginzburg, Giorgio Manganelli, Borges, Auster, Bassani, Yehoshua, Ben Jelloun, ed altri ancora, e ce li racconta con una varietà di ricordi e aneddoti che danno alla narrazione la vivacità necessaria per non cadere nella pura apologia, pur senza mancare di partecipazione e intensità emotiva, mentre a scorrere su tutto è la malinconia nostalgica per un mondo che sembra essersi concluso. Personaggi, scenari, geografie reali e geografie degli affetti. Legami, passioni, litigi, separazioni, nuovi incontri. Con questa seducente, brillante incursione nel nostro passato prossimo, negli anni in cui il mondo cambiava e la società letteraria d’antan volgeva al tramonto, Mario Fortunato ci mette di fronte a una verità semplice e assoluta: solo grazie alla scrittura, la memoria può diventare racconto e dare immortalità alle persone che abbiamo amato. Come in un romanzo. Mario Fortunato è uno scrittore che si è fatto da solo, guadagnandosi la stima sul campo; quando nel 2002 il governo Berlusconi cercò di rimuoverlo dalla direzione dell'Istituto italiano di cultura a Londra perché 'comunista e omosessuale', passò forse il momento più brutto della sua vita, ma poi arrivò la lettera aperta degli intellettuali inglesi e italiani che si schierarono in suo favore (Harold Pinter, Doris Lessing, Salman Rushdie, Hanif Kureishi, Ken Loach, Colin Firth, Umberto Eco Michelangelo Antonioni, tanto per citarne alcuni), e allora capì che se : “anche se mi avessero cacciato ero un uomo fortunato”, perché, come gli disse una volta Moravia, tra gli scrittori “non ci sono maestri, ci sono molti fratelli e sorelle”. Al termine dell’incontro, che sarà introdotto da Marco Sangiorgi, consueta degustazione di vini. “C’è stata la scomparsa di un mondo, di un clima culturale, di una civiltà. Sono peggiorati i media, è peggiorato il mondo dell’editoria. Quando lavoravo all’Espresso potevo proporre un’inchiesta sugli scrittori israeliani e andarmene in Israele per un mese. Oggi una cosa del genere sarebbe impensabile, in qualsiasi giornale. C’è stato un cambiamento oggettivo, che personalmente giudico come un peggioramento. Prima c’era l’editoria, poi è arrivato il marketing, un atteggiamento più volgare e superficiale. Ma anche senza esprimere un giudizio di merito, è stato come il crollo del muro di Berlino: un mutamento radicale di scenario. Il problema per me è che mi sono sentito come l’anello mancante di questa catena: avevo un piede nel vecchio mondo e ho, e spero di avere ancora a lungo, l’altro piede in questo nuovo” Mario Fortunato

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