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martedì 19 febbraio 2019

"Invito a Lugo di Romagna" di TOMMASO BRACCINI

Tommaso Braccini è stato ospite del Caffè Letterario di Lugo venerdì 15 febbraio 2019 per presentare il suo libro "Lupus in fabula” edito da Carocci.

Una quindicina di anni fa, quando ero ancora dottorando, mi è capitato più di una volta di prendere il treno da Bologna a Ravenna. Guardando fuori dal finestrino vedevo scorrere il paesaggio (frutteti, perlopiù) e scorrere una dopo l'altra le stazioni lungo il percorso. Quando il treno si fermava per qualche minuto a Lugo, mi ripetevo che prima o poi avrei voluto farci un giro: mi incuriosiva il nome della città, chiaramente di origine latina, e mi dicevo che sicuramente c'era qualcosa di interessante da vedere. 
Così quando a dicembre scorso, aprendo la posta elettronica, ho trovato una mail che recava come oggetto "Invito a Lugo di Romagna", prima ancora di leggere il resto del messaggio mi sono detto dentro di me che poteva essere l'occasione giusta per realizzare quel vecchio desiderio. E così è stato - e anzi, è stato molto di più. Innanzitutto, grazie alla gentilezza e all'ospitalità di Claudio, ho potuto finalmente vedere la città. Mi è piaciuta, anche nella sua estrema ecletticità per cui in pochi metri si trovano edifici e monumenti negli stili più disparati, ma tutti significativi, dalla rocca al Pavaglione (che, come mi ha fatto notare Claudio, ricorda veramente un caravanserraglio) al "Pirellino", che certo non è la cosa più attraente ma testimonia comunque una certa fase, anche edilizia, del nostro Paese... In un guizzo siamo riusciti a visitare il museo di Francesco Baracca (e vedere il fragilissimo aereo sul quale volava, con tanto di elica di legno, è stato veramente stupefacente); ci è mancato, ma l'ora era tarda, solo il teatro, ma quello sarà per una prossima volta.
Soprattutto, però, al di là della visita è stata bella la serata stessa: dalla cena all'incontro vero e proprio, tutto in un clima cordialissimo, piacevole e amichevole, per merito della straordinaria (in senso letterale) gentilezza e ospitalità di chi organizza il Caffè Letterario e di chi lo frequenta. Mi è capitato di pensare, in particolare durante la presentazione del libro, quando parlavo di orchi, streghe e incantesimi, che ci mancava solo un caminetto acceso e poi sarebbe sembrato proprio di essere "a veglia"... una veglia, beninteso, letteraria: di livello, coinvolgente e stimolante, un'occasione seria, ma non ingessata, per dialogare di cultura con uno scambio vero. Anche perché, in questi giorni, ho avuto modo di imparare molto: e devo ancora ringraziare gli amici che mi hanno ospitato, e Giuseppe Bellosi che ha partecipato alla serata, per avermi permesso di approfondire, sui libri e dalla loro viva voce, l'argomento del folklore romagnolo (anche correggendo la mia pronuncia irrimediabilmente toscana, durante la serata, di titoli di fiabe come Sèt péra d scherp d fêr!).
Insomma, finalmente sono riuscito a vedere Lugo, come speravo di fare già anni fa vedendola di sfuggita dal finestrino di un treno. Ne valeva davvero la pena, perché vi ho trovato soprattutto una immensa ricchezza umana, che riesce a coniugare (e non è facile) profondità e calore, trasmettendo una cordialità e una passione vera per la cultura, per i libri, per l'humanitas del conoscersi e del parlare insieme. Grazie veramente di cuore a Patrizia, Claudio, Massimo, Giuseppe e a tutti gli amici incontrati in questi giorni, con la speranza che ricapiti presto un'altra occasione di vedersi, chiacchierare, raccontare e ascoltare storie in una "veglia letteraria" in quel di Lugo.


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