
Un incontro dedicato all’Archeologia e più precisamente alla mostra
“Otium”, attualmente in esposizione nel complesso di San Niccolò a Ravenna, è stato il secondo appuntamento stagionale di Caffè

Letterario.
Maria Grazia Maioli, archeologo direttore coordinatore presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, e curatrice della mostra, ha condotto idealmente per mano il numerosissimo pubblico intervenuto alla scoperta di questa ideale vetrina dell’”arte di vivere” al tempo dei romani. Coadiuvata dalla proiezione delle immagini dei più importanti pezzi esposti a San Nicolò l’archeologa ravennate ha catturato per quasi due ore l’attenzione della platea
raccontando la dimensione domestica della vita romana d’epoca imperiale, della vita nelle domus e nelle villae dell'aristocrazia e delle classi privilegiate della società di allora, che hanno lasciato traccia del loro passaggio. D’altronde l’Otium era lo spazio

dell'anima e il luogo dei piaceri del corpo. Una condizione privilegiata e invidiabile. La massima aspirazione per un uomo che fosse in grado di trovare il giusto equilibrio fra la dimensione pubblica e quella privata della vita. A partire da questo approccio, si è dipanato il percorso tematico sulla mostra all'interno del quale sono stati messi in risalto le tappe dedicate alla vita intellettuale e alla filantropia, alla cura del giardino e all'arte della conversazione, ai giochi, alla cura del corpo alla concezione del tempo. L’incontro, introdotto dall’Assessore alla Cultura del Comune di Lugo Giovanni Barberini si è concluso come buona abitudine di Caffè Letterario con il consueto brindisi finale affidato in questa occasione al Tocai Italico della cantina Maccari di Treviso.


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