Giovedì 6 giugno, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze
dell’Hotel Ala d’Oro, lo scrittore veneziano Enrico Palandri presenterà al
Caffè Letterario di Lugo il suo saggio “Verso l’infinito” edito da Bompiani. A
introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto
brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Claudio
Nostri. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante
dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze
dove si terrà la presentazione. Duecento anni dopo la sua stesura, «L'infinito» di Giacomo Leopardi amplia
ancora lo sguardo. Nell'agile ricognizione di alcuni ambiti biografici e
filosofici in cui il ventunenne Leopardi concepisce questi versi, questo libro
fa emergere domande attualissime: cosa sia la politica, l'essere stranieri, il
nostro senso di noi stessi, come ci condizionino i conflitti umani privati e
pubblici, le profonde trasformazioni che discendono da un'amicizia.
«L'inifito di Giacomo Leopardi compie duecento anni: quindici versi che lasciano ancora molto da capire. O meglio: "da non capire", come scrive Enrico Palandri. Emotivo, denso, sorprendete: per come sposta di continuo la prospettiva. Sulla siepe, sull'ermo colle, sul mare del naufragio, ma anche su noi stessi» - Paolo Di Paolo, Robinson
Enrico Palandri è nato a Venezia nel 1956. Dopo Boccalone (1979), felice cronaca di un amore e di una generazione che ha segnato il passaggio al postmoderno italiano, Palandri ha puntato l’attenzione sui contrasti ideologico-sociali (Le pietre e il sale, 1986) e sul problematico rapporto tra le diverse culture europee (La via del ritorno, 1990). Slanci fantastici permeano i racconti di Allegro fantastico (1993) e Le colpevoli ambiguità di Herbert Markus (1997). Angela prende il volo (2000) racconta il passaggio dall’adolescenza alla maturità. All’amico P.V. Tondelli ha dedicato un saggio sospeso tra memorie personali e rievocazione degli ultimi anni Settanta (Pier Tondelli e la generazione, 2005).
«L'inifito di Giacomo Leopardi compie duecento anni: quindici versi che lasciano ancora molto da capire. O meglio: "da non capire", come scrive Enrico Palandri. Emotivo, denso, sorprendete: per come sposta di continuo la prospettiva. Sulla siepe, sull'ermo colle, sul mare del naufragio, ma anche su noi stessi» - Paolo Di Paolo, Robinson
Enrico Palandri è nato a Venezia nel 1956. Dopo Boccalone (1979), felice cronaca di un amore e di una generazione che ha segnato il passaggio al postmoderno italiano, Palandri ha puntato l’attenzione sui contrasti ideologico-sociali (Le pietre e il sale, 1986) e sul problematico rapporto tra le diverse culture europee (La via del ritorno, 1990). Slanci fantastici permeano i racconti di Allegro fantastico (1993) e Le colpevoli ambiguità di Herbert Markus (1997). Angela prende il volo (2000) racconta il passaggio dall’adolescenza alla maturità. All’amico P.V. Tondelli ha dedicato un saggio sospeso tra memorie personali e rievocazione degli ultimi anni Settanta (Pier Tondelli e la generazione, 2005).
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