Lunedì 7 ottobre, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze
dell’Hotel Ala d’Oro, lo scrittore e regista Marco Martinelli presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo
ultimo libro “Nel nome di Dante” edito da Ponte alle Grazie. A introdurre la
serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale
offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Gianni Parmiani mentre le
letture saranno affidate a Roberto Magnani. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile
cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il
posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Ha ancora senso leggere, o rileggere, la Commedia di Dante Alighieri, quella
che Boccaccio definì Divina? Che cosa ha da dirci oggi il Padre della nostra
lingua? Probabilmente tanto. Basta mettere da parte il Monumento della
letteratura italiana che tutti ci invidiano, quello che si è obbligati a
studiare a scuola, e considerarlo anzitutto un uomo come noi. Un uomo però
attento al mondo circostante. Il Dante in carne e ossa è stato, come tutti,
ragazzo e da ragazzo ha visto la sua città, Firenze, dilaniata dal conflitto
tra guelfi e ghibellini; crescendo è diventato letterato e poeta, cittadino
impegnato in politica, e per questo costretto all'esilio; vittima infine della
malaria verrà sepolto lontano dalla sua
patria, a Ravenna. Dante aveva conosciuto la realtà dell'inferno in terra e l'ha trasfigurata con
la forza della sua immaginazione nell'Inferno, aveva sperimentato la
possibilità di ricominciare e l'ha trasposta nel Purgatorio, aveva conosciuto
la potenza dell'Amore e l'ha sublimata nel Paradiso. Per capirlo occorre
tuttavia sapersi accostare al poeta come ha fatto Marco Martinelli grazie
all'insegnamento di un altro padre: il suo. Vincenzo Martinelli ha trasmesso al
figlio la passione per questo Dante a tutto tondo, così come gli ha trasmesso
la curiosità per la Storia, l'interesse
per le vite altrui, un senso alto della politica. Martinelli affianca alle
parole di Dante e ai racconti sul suo tempo memorie più personali ed eventi più
recenti, più contemporanei scontri tra Neri e Bianchi, facendo dialogare il
Due-Trecento con il Novecento in una rilettura della Commedia che, oltre al
libro, anima anche uno spettacolo teatrale.
Marco Martinelli, nato a Reggio Emilia, è tra i maggiori registi e drammaturghi
del teatro italiano. Il ruolo che meglio lo descrive è quello di "poeta di
compagnia": le sue opere infatti nascono dall’interazione con gli attori
del Teatro delle Albe, fondato nel 1983 insieme a Ermanna Montanari, Luigi
Dadina e Marcella Nonni. Ha vinto numerosi premi, tra cui sette volte il Premio
Ubu per la drammaturgia, la regia e il progetto non-scuola. I suoi testi
teatrali sono stati tradotti e messi in scena in dieci lingue. Per Ponte alle
Grazie ha pubblicato: Aristofane a Scampia.
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