
Mosca, 1937. Un regista, autore di documentari di propaganda socialista, viene prelevato dagli uomini dell'Nkvd, la polizia segreta, negli studi cinematografici in cui lavora e di lui non si sa più nulla. Si tratta di Gino De Marchi, un militante del Partito comunista italiano, che nel 1921 si è trasferito dalla provincia piemontese in Unione Sovietica. Non è il suo primo arresto; già nel 1921, ingiustamente accusato di essere una "spia dell'Italia fascista", era stato incarcerato, ma grazie all'intervento di Antonio Gramsci, suo intimo amico, dopo un anno e mezzo era tornato in libertà. Questa volta l'imputazione è la stessa, l'esito però è completamente diverso. Sottoposto a incalzanti interrogatori, De Marchi continua a negare di aver svolto attività di spionaggio, ma senza subire alcun processo è condannato alla pena capitale. Luciana, la figlia tredicenne, lo aspetterà per anni, dedicando l'intera esistenza alla sua ricerca e alla difesa
della sua memoria. Gabriele Nissim, che ha incontrato Luciana De Marchi numerose volte a Mosca e a Fossano e ha potuto leggere le lettere e le carte private da lei conservate, ricostruisce con dovizia di particolari una straordinaria vicenda umana che la storiografia ufficiale ha finora ignorato, affrontando una realtà per molti aspetti ancora poco conosciuta, quella dei comunisti italiani in Unione Sovietica durante il regime staliniano; uomini e donne di cui non va perso il ricordo perché "l'esercizio della memoria è un'arte molto raffinata. Chi riesce a farne un uso prezioso può cambiare la percezione della storia".
Gabriele Nissim, nato a Milano nel 1950, si è sempre occupato della realtà culturale e politica dell'Europa orientale. Nel 1982 ha fondato L'Ottavo Giorno, rivista italiana dedicata ai temi del dissenso nei paesi dell'est europeo realizzando fra l’altro numerosi documentari per le reti televisive di Canale 5 e della Svizzera Italiana sull'opposizione clandestina al comunismo, sui problemi del post-comunismo e sulla condizione ebraica nell'Est. Per Mondadori ha pubblicato nel 1995 “Ebrei invisibili. I sopravvissuti dell’Europa orientale dal comunismo ad oggi”, nel 1998 “L’uomo che fermò Hitler. La storia di Dimitar Peshev che salvò gli ebrei di una nazione intera”, nel 2003 “Il tribunale del bene. La storia di Moshe Bejski, l’uomo che creò il Giardino dei Giusti”. 


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