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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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giovedì 21 aprile 2011

Venerdì 29 aprile - SILVIA GOLFERA a Caffè Letterario

Venerdì 29 aprile alle ore 21,00 nella Aula Magna del Liceo Classico di Lugo, ultimo incontro del mese di Caffè letterario con la scrittrice Silvia Golfera che presenterà il suo romanzo “La solitudine dell’animale” edito quest’anno da Discanti Editore. L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Università per adulti di Lugo, sarà introdotto dal curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi. Sarebbe bastato un niente per liberare l’animale solitario e irraggiungibile che tenevo al guinzaglio acquattato nel cuore, nel ventre, nella testa. Quell’animale cui potevo allentare la corda o imprigionare nel fondo dei miei pensieri e, con sollievo, nascondere alla vista degli altri. Quell’animale solitario e afono che solo con me conversava.Nella vita di Mario, tranquillo funzionario di banca e marito devoto in una Pavia provinciale e un po’ asfittica, fa irruzione un pittore di scarso talento e di pochi scrupoli, di cui la moglie Lea si è infatuata. Esasperato dalla gelosia, costretto a misurarsi con i limiti e le fragilità di un’esistenza mai pienamente realizzata, inizia prima a fantasticare, e poi finisce col commettere un delitto feroce. Per una serie di fortunate coincidenze i sospetti ricadono su uno spacciatore, mentre il protagonista, paradossalmente, sembra maturare una nuova consapevolezza che lo spinge a ripensare la natura ambigua e contraddittoria dei rapporti che hanno segnato la sua esistenza. Ma Carlo, suo amico d’infanzia e funzionario di polizia incaricato delle indagini, ha intuito la verità. Silvia Golfera è nata nel 1959 a Lugo (Ravenna), dove vive e insegna lettere. Dopo aver studiato Filosofia a Firenze si è occupata di storia e letteratura. Per anni ha tenuto una rubrica fissa di ebraismo sul giornale «Centomila», poi di arte su «Sabato Sera». Autrice di poesia e narrativa, un racconto dal titolo Memoria e memorie è stato inserito nel libro Le passioni di Lea edito da Longo (Ravenna) nel 2006. Una raccolta di racconti, La donna invisibile, è uscita nel 2008 presso la casa editrice Ibiskos Ulivieri (Empoli). Nello stesso anno ha realizzato un documentario, intitolato Il poligono di Butovo, sulla storia sovietica.

martedì 19 aprile 2011

"La variante italiana: dal balcone al predellino" di IVANO NANNI

A seguito dell'incontro con Enzo Golino di venerdì 15 aprile dove sono stati presentati i libri "Parola di Duce" edito da RIzzoli e "Madame Storia & Lady Scrittura" edito da Le Lettere. Il nostro premier non ha nelle corde la duttilità linguistica di un Mussolini, non potrebbe inventare, ad esempio, la parola panciafichista che evoca sereni pomeriggi assolati sotto un fico immersi in un ozio gra-ni-ti-co a gustare i frutti dolci di quella pianta. Mussolini diceva panciafichista ai pigri, agli irresoluti, a tutti gli indecisi e alle“ mezze cartucce “ che se ne stavano all' ombra a pancia piena senza il più piccolo pensiero rivolto all'Italia. Il Duce sapeva bene che non era con le minacce che poteva ammansire un popolo portato per natura all'indisciplina e all'opportunismo, ma aveva compreso che poteva essere suggestionato con metafore mirabolanti abilmente costruite per persuadere le masse e umiliare e insultare chi criticava. Perciò strigliava i suoi polli dall'alto di un balcone perché le parole di un capo combattente erede dell'Impero dovevano piovere dall'alto, e scuotere la folla da residui di pigrizia e di imbelli paciosità. Una volta svegliati dalle trombe del Duce gli italiani erano pronti a fare il loro dovere imbottigliati da una pervasiva campagna di indottrinamento che non ammetteva defezioni. Paradossalmente il più grande sforzo bellico quindi è stato fatto dal Duce nell'opera immane di persuasione nei confronti degli italiani poi, sparate tutte le cartucce linguistiche non c'è stato più altro da fare, poiché non c'era nulla per fare veramente la guerra e con le parole si tiene in piedi solo il teatro e non la linea del fronte. Hitler questa cosa l'aveva capita bene, perciò sullo stesso piano del discorso aveva messo i carri armati, come dire che forma e contenuto erano una cosa sola per il Reich. Il Duce che non era così serio come il suo omologo, aveva mostrato i muscoletti ma non era così risoluto come il capo nazista perciò si teneva caro il suo balcone e ci pensò un bel po' prima di accasarsi con Hitler, e lo fece per vanità e per calcolo, e gli andò male perché a forza di raccontare balle agli italiani si dimenticò che era italiano pure lui. Ma eccoci arrivati ai nostri gironi infernali, da un inferno all'altro, come direbbe un poeta maudit al colmo della sua decandenza. Dal balcone al predellino cos' è cambiato? La prospettiva di sicuro. Siamo di molto più bassi. Il duce non c'è più e gli italiani non ci sono mai stati. Come nazione siamo in via di estinzione. Il WWF guarda preoccupato alla situazione italiana, teme una sparizione rapida di alcune specie di rara umanità che respirano a fatica in un ambiente reso ostile dalla deforestazione delle regole. È l'effetto serra sulla politica, e gli stati più deboli sono i primi a collassare. Sarà colpa della semplificazione concettuale, da parole composte siamo passati a semplici fonemi, della parola panciafichista è rimasto fichista. Ed esprime bene l'asse portante del pensiero politico in corso d'opera. Tireremo le somme quando la legge Merlin sarà revocata e le sedute del parlamento saranno fatte in qualche salottino di via Stringitette ( esiste a Bologna ). Dal basso del predellino si possono creare solo piccole suggestioni per un popolo che non guarda più in alto. E se guardare in alto non ci ha portato bene, allora perché guardare una caricatura che parla da un predellino dovrebbe farci sognare? Evocare la terza via non è un lassativo politico può essere la salvezza, invece di guardare in alto o in basso guardiamoci dentro con le dovute precauzioni, per i più delicati è consigliato l'uso di un antiemetico. di IVANO NANNI

lunedì 18 aprile 2011

La serata con ENZO GOLINO

Video - Riassunto in 13 minuti della serata su Youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=fuyOsnMpl8c Pubblico delle grandi occasioni con più di cento persone presenti, venerdì scorso a Caffè Letterario per ascoltare una delle grandi firme del giornalismo italiano e della nostra Cultura Letteraria come Enzo Golino che ha presentato i suoi due ultimi lavori. “Parola di Duce” edito da Rizzoli nel 2010 e “Madame Storia & Lady scrittura” edito da Le Lettere pochi mesi or sono. Enzo Golino, presentato dalla curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi, ha letteralmente catturato l’attenzione del pubblico per quasi due ore, rispondendo alle numerose domande che si sono susseguite al termine dell'incontro. Il brindisi finale e il consueto rito degli autografi hanno suggellato questa magnifica serata che per l’autore e pochi irriducibili si è protratta fino a notte inoltrata, davanti a un buon bicchiere di vino, parlando di letteratura e non solo. “Il linguaggio è il bene più importante della nostra specie”. Con queste parole Enzo Golino ha cominciato a parlare del suo libro “Parola di Duce”. Riguardo al fascismo, in Italia ci sono due scuole di pensiero. Da una parte viene considerato un regime totalitario a tutti gli effetti, dall’altra viene considerato più blandamente un regime autoritario. Cosa difficile da sostenere se si pensa, proprio parlando di linguaggio, alla penetrazione del messaggio totalitario perpetrata attraverso la scuola, e i mezzi d’informazione. Mussolini conosceva benissimo la forza di questo strumento e lo sapeva utilizzare altrettanto bene; non a caso, il maggior storico attuale della lingua italiana Tullio De Mauro, non ha potuto far a meno di lodare quello che è il suo linguaggio giornalistico quando negli anni giovanili era direttore del Popolo d’Italia. Nella seconda parte della serata Golino ha poi parlato di “Madame Storia e Lady Scrittura” il poderoso volume dove ha raccolto quasi cinquant’anni di saggi, cronache e interviste relative ai protagonisti della grande letteratura italiana della seconda metà del novecento. E qui il racconto di Golino non poteva che incantare il pubblico di Caffè Letterario; non capita tutti i giorni infatti di poter ascoltare chi ha conosciuto e ante volte è stato intimo amico di scrittori come Pasolini, Moravia, Flaiano, Silone, Manganelli…Perché come scrive Golino: “La letteratura serve a tutto e a nulla. E’ fragile e fortissima, incatenata nel nostro DNA. Null’altro aspetta che di essere letta.”

ATTENZIONE! - L'incontro con UGO RICCARELLI è stato annullato

Con dispiacere comunichiamo che l'incontro con lo scrittore UGO RICCARELLI, previsto per martedì 19 aprile alle ore 21,00 nel Salone Estense della Rocca di Lugo, è stato annullato a causa di problemi di salute dello scrittore piemontese. L'incontro è rinviato a data da definirsi. Cogliamo l'occasione intanto per formulare a Ugo Riccarelli i più sinceri auguri di una pronta guarigione.

domenica 17 aprile 2011

Alla libreria Alfabeta con ETTORE CONTARINI

Ecco le immagini del primo incontro pomeridiano della stagione di Caffè Letterario in Libreria. Protagonista dell’appuntamento Ettore Contarini che nella saletta conferenza dell’Alfabeta ha presentato il suo libro “Qualcuno ha parlato di clima?” edito da Discanti Editore. Editore stesso che nella figura di Michele Antonellini ha introdotto la serata presentando l’entomologo ,botanico, e insegnante bagnacavallese che con questa sorta di manuale o “libello”, come lo ha definito lui stesso, tenta di farci capire qualcosa nel frastuono delle troppe e troppo spesso inesatte informazioni sul tema.

sabato 16 aprile 2011

"Erano 20 anni che non venivo a Lugo" di SIMONE EMILIANI

Il critico cinematografico Simone Emiliani è stato ospite di Caffè Letterario l'8 aprile scorso quando ha presentato il suo ultimo volume "Fughe da Hollywood" edito da Le Mani. Erano esattamente 20 anni che non venivo a Lugo anche se qui ci sono radici da parte paterna. Era il 1991 e qui avevo visto Rocky 5 ed era già iniziata una mia personale perversione per il cinema di Stallone che anche, dopo quasi vent'anni di lavoro critico e giornalistico, non si è mai attenuata. Ecco, strano il legame Lugo-Stallone eppure ogni volta che rivedo Sly c'è sempre qualche strano collegamento e associazione nella mia testa. Chissà cosa direbbe il povero Rossini. Sono passati 20 anni e non ne voglio far passare altri 20. Anzi, mi piacerebbe che anche il mio prossimo lavoro di scrittura (Pollack? Chabrol? Boh, ancora non si sa) passasse di qui, per il Caffé Letterario, per l'ambiente quasi da festival dell'Ala d'Oro dove ci si è ritrovati dopo la presentazione a chiaccherare, a fumare, a bere dell'ottimo vino rosso. Poi la presentazione, una delle più ricche che ho fatto di Fughe da Hollywood. Ero abituato a tempi più stretti, a gente che sbadigliava in faccia, a gente che si alzava e se ne è andata. Invece ho visto nel pubblico del Caffé Letterario non solo pazienza ma anche interesse, grazie anche all'ottima e passionale presenza di Andrea Bruni che negli anni ho spesso incrociato nei festival, nelle pagine delle riviste di critica, nei blog. Ebbene nel modo in cui lui parla di cinema fa venire voglia di parlarne ancora e ancora e ancora. Ovviamente tutto in sintonia con l'ambiente. Ringrazio ancora Claudio, Lugo, il Caffé Letterario. E spero che questo sia un inizio magari anche per organizzare delle cose insieme. Simone Emiliani

domenica 10 aprile 2011

Sabato 16 aprile - Letture al buio - "Tempo al Tempo"

Sabato 16 aprile alle ore 20,30 nel Ristorante dell'Hotel Ala d'Oro, 5° appuntamento con le divertenti "Letture al buio". Titolo della serata "Tempo al Tempo". Leggere è un piacere, e leggere insieme a tavola è un piacere doppio, anzi... triplo. All'insegna di questa consapevolezza, proseguono nel ristorante dell'Hotel Ala d' Oro le letture al buio, divertenti occasioni conviviali in cui i partecipanti saranno invitati a leggere, in coppia con un lettore sorteggiato fra i presenti, un brano tratto da un'opera più o meno famosa. Ciascuno avrà poi l'opportunità di esprimersi sia sull'identità dell'autore dei brani, sia sui migliori lettori. Tema della serata: “Il tacito infinito andar del tempo...”: I premi saranno ovviamente libri. Questo il menù a Buffet: Zuppa di farro Strozzapreti ai gamberi e asparagi Tortelli ai carciofi Tagliere di salumi, formaggi e piadina Capocollo alle verdure Insalata di seppia e cannellini Bocconcini di mozzarella dorati I dessert Caffè €. 20,00 per persona (bevande incluse) Prenotazioni al 0545 22388

Sabato 16 aprile - ETTORE CONTARINI a Caffè Letterario

Con l'arrivo della primavera ricominciano gli incontri pomeridiani di Caffè Letterario alla libreria Alfabeta. La stagione si inaugura sabato 16 aprile alle ore 17,30 con Ettore Contarini che nella saletta conferenze dell'Alfabeta, con l'introduzione di Michele Antonellini, presenterà il suo saggio/libello "Qualcuno ha parlato di clima?" edito da Discanti Editore nel 2010. Per la maggior parte della gente il clima è soltanto il tempo che fa alla mattina quando si alza da letto e, spalancando con qualche sbadiglio la finestra, guarda fuori. O uno fra i tanti argomenti di conversazione. Ma il clima è tutt’altra cosa. Riguarda quella casa comune che dovrebbe essere nostra Madre Terra. Riguarda il pianeta di cui siamo ospiti, insieme ad animali e vegetali. Vale davvero la pena, quindi, capire che cos’è il clima e che cosa sta succedendo. Senza cercare risposte a grandi “perché” scientifici, ma come stimolo documentario verso una maggiore attenzione all’argomento, questo libro presenta un collage di opinioni scientifiche, pseudoscientifiche, politiche, economiche. L’autore non scrive un manuale di climatologia o di meteorologia, raccoglie semplicemente una carrellata di informazioni, tentando una sintesi. Una sorta di manuale, sì, ma un manuale di sopravvivenza al frastuono delle troppe informazioni sul tema; perché tra ghiacci killer, nebbie assassine, nevicate maledette e piogge torrenziali, si fa strada l’ipotesi che a essere pazzo non sia il tempo, ma l’uomo. Ettore Contarini, 69 anni, insegnante, nato a Bagnacavallo (Ra) dove tuttora risiede, si è occupato fin da ragazzo di entomologia, botanica e difesa degli ambienti naturali, militando in varie associazioni protezionistiche. Fino al 1998 ha ricoperto la carica di presidente della Società per gli Studi Naturalistici della Romagna, impegno che ha mantenuto per un decennio. Naturalista per sensibilità e per vocazione, oltre che per tradizione di famiglia (il padre è stato un valente studioso di mineralogia e il nonno un appassionato di botanica), conta al suo attivo molte pubblicazioni; collabora con musei scientifici, con istituti di ricerca nazionali e con varie riviste, giornali, bollettini, pubblicazioni specializzate, dove appaiono parecchi suoi articoli di contenuto naturalistico, didattico e di analisi degli attuali costumi socioculturali.

Venerdì 15 aprile - ENZO GOLINO a Caffè Letterario

Venerdì 15 aprile alle ore 21,00 nella Sala conferenze dell’hotel Ala d’Oro, appuntamento col giornalismo d’autore a Caffè Letterario con Enzo Golino che, introdotto dalla curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi, presenterà i suoi due volumi di più recente pubblicazione; “Parola di Duce. Come si manipola una nazione” edito da Rizzoli e “Madame Storia e Lady Scrittura” edito da Le lettere. Enzo Golino, giornalista e saggista, è nato a Napoli nel 1932. Ha lavorato in Rai dal 1962 al 1975, come responsabile di settore, nell'ambito dei programmi televisivi di spettacolo e di cultura. Successivamente, è stato responsabile delle pagine culturali dei quotidiani "la Repubblica" (dalla fondazione) e "Corriere della sera", e del settimanale "L'Espresso". Ha collaborato a "Il Mondo" di Mario Pannunzio, alle riviste "Nord e Sud" di Francesco Compagna, "Tempo Presente" di Nicola Chiaromonte e Ignazio Silone, "Tempi moderni" di Fabrizio Onofri e, attualmente, collabora a "Nuovi Argomenti", "La Rivista dei Libri", "Alias" (supplernento di "Il manifesto"). In “Parola di Duce” Enzo Golino ci insegna che Il linguaggio è la più affascinante delle facoltà umane e che nella comunicazione politica è stato utilizzato in modo assai spregiudicato per interessi particolari e progetti di dominio assoluto. Ha suggestionato le folle spingendole a credere ciecamente nella figura di un capo. Le parole dunque possono fare la storia? A questa domanda l’autore ha cercato risposte analizzando il linguaggio totalitario del fascismo in questo saggio, ora riproposto con un nuovo capitolo sul linguaggio totalitario del nazismo. Mussolini e Hitler sono stati legislatori di politiche linguistiche aggressive, censorie, subdole. Hanno inquinato testi scolastici, cambiato nomi geografici, promosso discriminazioni razziali fin dalle parole. In scritti e discorsi infarciti di demagogia hanno mirato ad assoggettare i pensieri di milioni di connazionali, a nascondere o stravolgere la realtà. Proprio sulla base di queste esperienze storiche, il libro invita a diffidare di chi ancora oggi conduce la lotta politica manipolando linguaggi e coscienze. “Madame Storia e Lady Scrittura” raccoglie invece saggi, cronache e interviste pubblicati da Enzo Golino in 50 anni di carriera. Passando dai maggiori critici fino a narratori e poeti, il lavoro disegna un mosaico animatissimo di episodi, opere e protagonisti quasi tutti del secondo Novecento letterario italiano fino agli inizi del nuovo millennio. La serata, aperta a tutti con ingresso libero, si concluderà come sempre con il consueto brindisi con i vini in degustazione.

sabato 9 aprile 2011

La "New Hollywood" a Caffè Letterario


Video-riassunto in 13 minuti della serata su Youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=Sl9xjIzIMEg
Si è parlato di grande cinema ieri sera a Caffè Letterario con Simone Emiliani che ha presentato il suo ultimo volume, scritto a quattro mani con Carlo Altinier, “Fughe da Hollywood” ed edito da Le Mani nel 2009. Tema del libro e della serata il cinema americano della seconda metà degli anni sessanta e della prima metà degli anni settanta. Quel periodo insomma di grande rinnovamento del cinema statunitense che fu chiamato “New Hollywood”. Ad Andrea Bruni , il critico cinematografico massese ormai di casa a Caffè Letterario quando si parla di cinema, Il compito di introdurre la serata e di dialogare con l’autore fino alle numerose domande finali da parte del pubblico e del brindisi finale che come sempre sancisce la conclusione dei nostri incontri. Generalmente si fa nascere la “New Hollywood” nel 1967 col l’uscita dei film “Il laureato” e di “Gangster Story” o nel 1969 con il grande successo di pubblico e di critica di “Easy Rider”, ma indipendentemente dalla sua data di nascita questo nuovo modo di vedere il cinema, nato nel turbolento e per tanti versi rivoluzionario periodo del “sessantotto”, prese vita soprattutto dalla grave crisi che investì l’industria cinematografica di Hollywood sin dall’inizio degli anni sessanta. Il crollo degli spettatori nelle sale fu provocato non solo dal successo ineludibile del mezzo televisivo ma anche dal successo di critica e soprattutto di pubblico dei film provenienti dall’Europa. La rivoluzione più grande della New Hollywood fu quella riguardante i registi, che finalmente, attraverso anche la nascita di produzioni indipendenti, ottennero il completo controllo sui loro film. Tanti i grandi autori citati da Emiliani, come Altman, Dennis Hopper, Spielberg, Arthur Penn, Martin Scorsese (di cui abbiamo visto un piccolo spezzone di “Mean Streets”, del 1973, uno dei suoi primissimi film con due giovanissimi Robert De Niro e Harvey Keitel) e tanti altri. Simone Emiliani ha poi parlato della figura importantissima, ma non così conosciuta, se non dai cinefili più agguerriti, del produttore e regista Roger Corman, autore fin dagli anni ’50 di film horror e a basso costo. «Quasi tutti i “ragazzi terribili”, - ha detto il critico romano - i più grandi registi che cominciarono ad affermarsi in quel periodo, avevano lavorato e collaborato nei film e nelle produzioni di Corman. Jonathan Demme (autore di film come “Philadelphia” e “Il silenzio degli innocenti” ) altro grande regista nato artisticamente in quel periodo, dopo aver diretto “Qualcosa di travolgente” (1986) disse di averlo girato come se il regista fosse stato Roger Corman. Corman poi, oltre che produttore e regista, fondò anche una casa di distribuzione, e grazie a lui gli americani poterono vedere film europei come “Sussurri e grida” di Bergman, “Amarcord” di Fellini, “Adele H. una storia d’amore” di Truffaut. Da allora anche negli Stati uniti i registi cominciarono ad essere chiamati gli “autori” delle loro opere come fossero scrittori o pittori, come artisti insomma, che avevano non solo una loro idea di cinema, ma una propria idea di mondo.» Personalità eclettica e instancabile, Corman, ha avuto anche il merito di scoprire tantissimi autori della New Hollywood come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Peter Bogdanovich, James Cameron, Joe Dante e molti altri. E tanti altri sono stati gli argomenti toccati nella lunga chiacchierata che i due critici hanno intrattenuto col pubblico e tante le domande in finale di serata, che allietata dalla indimenticabile colonna sonora de “il laureato” di Simon e Garfunkel, si è conclusa come sempre con il brindisi di rito.








mercoledì 6 aprile 2011

Venerdì 8 aprile - SIMONE EMILIANI a Caffè Letterario

Si parlerà ancora di Cinema nella prossima serata di Caffè Letterario prevista per venerdì 8 aprile alle ore 21,00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro. Tema della serata sarà la cosiddetta “New Hollywood” , ovverosia il cinema americano della seconda metà degli anni sessanta, e le pellicole prodotte in quello che possiamo dire il periodo più anarchico della cinematografia hollywoodiana. Ce ne parlerà il critico cinematografico Simone Emiliani co-autore insieme a Carlo Altinier del libro “Fughe da Hollywood” edito da Le mani nel 2009. A fare gli onori di casa e a introdurre la serata, che si concluderà come sempre con il consueto brindisi con i vini in degustazione, sarà, come sempre quando a Caffè Letterario si parla di cinema, il massese Andrea Bruni.
Secondo Darwin, l’evoluzione non procede per salti. La storia invece si! Fratture drastiche (spesso violente) che segnano un prima e un dopo. La storia del cinema non fa eccezione ed è ricca di momenti nei quali la comparsa di un movimento rende immediatamente vecchio il cinema fatto fino al giorno prima. Insieme al “Neorealismo” ed alla “Nouvelle vague”, la cosiddetta “New Hollywood”ha rappresentato per il cinema uno di questi momenti: forse l’ultimo ad avere una rilevanza planetaria proprio perché andava a modificare i meccanismi sui quali si reggeva la più importante industria cinematografica del mondo.

Laureato in Storia e critica del cinema con una tesi su Jacques Tati, Simone Emiliani è vicedirettore di “Sentieri selvaggi", nonché una delle sue firme storiche. Scrive per numerose testate, dalla collaborazione ormai decennale con “Filmcritica” e “Cineforum”, a quelle per “Film e Panoramiche”, cui si aggiungono più recentemente quella con Il corriere aretino e il settimanale FilmTv. È stato coordinatore disciplinare dell'Enciclopedia del cinema per la Treccani e selezionatore ed organizzatore dell'Asian Film Festival dal 2005 al 2008. Cultore della materia e assistente alla cattedra di Storia del cinema presso l'Università La Sapienza di Roma dal 1997 al 2000, ha tenuto per lungo tempo seminari di cinema nelle scuole superiori. Tra le sue pubblicazioni, le curatele per il libro su Kevin Costner, “I mondi imperfetti di un eroe per caso”, pubblicato da Stefano Sorbini Editore, e l'Annuario 2000-2001, insieme a Federico Chiacchiari, edito da Lindau, e le monografie su Walter Hill, insieme a Mauro Gervasini per Falsopiano, Dustin Hoffmann per Gremese.
















La rassegna stampa del primo trimestre 2011

Ecco una piccola parte della rassegnastampa del Caffè Letterario di Lugo nel primo trimestre del 2011.