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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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domenica 27 febbraio 2011

Lunedì 28 febbraio - MARCO SEVERINI a Caffè Letterario

Lunedì 28 febbraio, alle ore 21.00, nel Salone Estense della Rocca di Lugo, ultimo appuntamento del mese per Caffè Letterario con lo storico Marco Severini che presenta il suo ultimo lavoro “La Repubblica romana del 1849” edito da Marsilio pochi giorni or sono. Paolo Cavassini, storico ravennate, ospite l’anno scorso di Caffè Letterario con il suo bel libro sull’impresa di Fiume, farà gli onori di casa e ci introdurrà nel tema della serata. La Repubblica romana del 1849 ha rappresentato uno degli episodi fondativi della vicenda storica nazionale e, al contempo, il regime politico più avanzato del Risorgimento italiano, a cui, parteciparono tra l’altro come ministri i due lughesi Giacomo Manzoni (Ministero delle Finanze) e Silvestro Gherardi (ministero della Pubblica Istruzione). Il volume ripercorre la storia della Repubblica, i suoi aspetti caratterizzanti e le molteplici eredità lasciate sul versante politico, istituzionale e ideale. Prima fra tutte la Costituzione della Repubblica romana. Proclamata in Campidoglio il 3 luglio 1849, quando già le truppe francesi avevano occupato la città, la Costituzione romana deve la sua ispirazione a Mazzini e alla tradizione democratica affermatasi con la Rivoluzione francese. Tra i principi fondamentali che compongono la Costituzione risaltano, in particolare, il terzo, il settimo e il quarto. Il terzo principio impone un impegno sociale per il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini. Il settimo principio, invece, ribadisce la netta separazione tra Stato e Chiesa. Infine, nel quarto principio, di chiara ispirazione mazziniana, si precisa che "La Repubblica riguarda tutti i Popoli come fratelli, rispetta ogni nazionalità, propugna l'italiana". Marco Severini ha iniziato a svolgere attività di ricerca storica all'inizio degli anni Novanta del secolo scorso, occupandosi di storia e storiografia politica dell'età risorgimentale e contemporanea. I suoi principali temi di ricerca sono stati Mazzini e la Repubblica Romana del 1849, Garibaldi, l'età giolittiana, il problema dei notabili e lo studio della rappresentanza parlamentare. Attualmente lavora come ricercatore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Macerata. Professore aggregato dal 2006.

mercoledì 23 febbraio 2011

"Le letture al buio" in Giallo...

Ecco le immagini dell’ultima divertente serata delle nostre “Letture al Buio”. La serata che aveva per titolo “Yellow River-Yellow Reading” era dedicata al Giallo al Horror e al Thriller. Le oltre 20 persone partecipanti si sono così succedute alla lettura a prima vista di diversi brani di autori del genere, più o meno conosciuti. Siamo passati dai classicissimi Sherlock Holmes di Conan Doyle, “Dieci piccoli indiani” di Agata Christie, e Maigret di Georges Simenon ai meno conosciuti racconti gialli giapponesi di Ryunosuke Akutagawa e della scrittrice italiana Daniela Losini. Nel settore “Horror” siamo passati dai grandi Louis Stevenson, Edgar Allan Poe e Howard Lovecraft ai moderni come Stephen King e i nostri Lucarelli e Baldini. Prossimo appuntamento sabato 19 marzo col “Cinema”. Si dovranno leggere e interpretare a turno e con un compagno di lettura sorteggiato fra tutti i partecipanti, i dialoghi tratti dai grandi classici di tutti i tempi e per gli altri spettatori il gioco sarà quello di tentare di indovinare i film in questione. I premi ovviamente sono in libri offerti dalla Libreria Alfabeta.

martedì 22 febbraio 2011

Sabato 26 febbraio "La Gerusalemme Liberata" di Torquato Tasso

"Canto l’arme pietose e il capitano…” Dopo il successo delle maratone letterarie dedicate a Dante e all’Ariosto organizzate l’anno scorso da Caffè Letterario e dalla Ass.culturale Entlechia, non potevamo che proseguire il nostro viaggio attraverso la lettura collettiva dei classici con l’ultimo dei grandi poemi cavallereschi della nostra letteratura: “La Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso. Sabato 26 febbraio alle ore 20,30 presso la bellissima sede di “Entelechia” in Via Quarantola, 32/1 a Lugo comincerà la lettura dei versi immortali del grande poeta sorrentino declamati da tanti lettori, reclutati fra gli amici di Caffè Letterario e Entelechia, che fino a notte inoltrata si alterneranno alla lettura. Insomma un sabato sera sicuramente diverso, passato a leggere ed ascoltare fra i più bei versi della letteratura italiana, in un bellissimo cascinale di campagna in compagnia di amici e di un buon bicchier di vino. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Cosí trapassa al trapassar d'un giorno de la vita mortale il fiore e 'l verde; né perché faccia indietro april ritorno, si rinfiora ella mai, né si rinverde. Cogliam la rosa in su 'l mattino adorno di questo dí, che tosto il seren perde; cogliam d'amor la rosa: amiamo or quando esser si puote riamato amando. CANTO XVI (15)

giovedì 17 febbraio 2011

Sabato 19 febbraio - Letture al buio - "Yellow River, Yellow reading"

Sabato 19 febbraio alle ore 20,30 nel Ristorante dell'Hotel Ala d'Oro, 3° appuntamento con le divertenti "Letture al buio". Titolo della serata "Yellow River - Yellow Reading". Leggere è un piacere, e leggere insieme a tavola è un piacere doppio, anzi... triplo. All'insegna di questa consapevolezza, proseguono nel ristorante dell'Hotel Ala d' Oro le letture al buio, divertenti occasioni conviviali in cui i partecipanti saranno invitati a leggere, in coppia con un lettore sorteggiato fra i presenti, un brano tratto da un'opera più o meno famosa. Ciascuno avrà poi l'opportunità di esprimersi sia sull'identità dell'autore dei brani, sia sui migliori lettori. Tema della serata: “Il thriller e il mistero”: I premi saranno ovviamente libri.

"Centuria" di Manganelli in mostra a Ravenna

Segnaliamo la presenza, sabato 19 febbraio, a Ravenna, dell'amica Lietta Manganelli, ospite della Biblioteca Classense, dove si inaugurerà, alle ore 17,30, una importante mostra dedicata al grande Giorgio Manganelli e in particolare al suo libro "Centuria". Cento disegni per Centuria è il dono artistico che l’artista toscano Paolo della Bella ha voluto fare alla Biblioteca Classense in occasione dell’apertura al pubblico della sezione Lettura, il nuovo palcoscenico bibliografico appositamente pensato per fare dell’accesso al libro una pratica libera e piacevole, solitaria o collettiva, dando al lettore la dimensione, o meglio, direbbe Giorgio Manganelli, la «consapevolezza», «di appartenere ad una comune umanità, illuminata e tormentata dalle medesime speranze e angosce». Paolo della Bella immagina e dipinge il mondo paradossale ed ironico dello scrittore Giorgio Manganelli, e lo fa incrociando gli strumenti dell’arte pittorica con gli attrezzi della scrittura letteraria attraverso cento tavole ispirate all’opera più ingegnosa del grande scrittore, Centuria. Cento piccoli romanzi fiume edito da Adelphi nel 1979. Si tratta di piccoli romanzi, microstorie stimolanti, provocanti e seducenti, che diedero a Giorgio Manganelli, uno dei più grandi autori del Novecento letterario italiano, l’occasione per essere conosciuto dal grande pubblico, tanto da valergli nel 1980 il Premio Viareggio. I cento disegni, impaginati nella stessa sequenza narrativa con cui Manganelli ha allestito i suoi «cento piccoli romanzi fiume», si pongono agli occhi del visitatore come autonomi esercizi di scrittura figurativa, dal segno surreale e giocoso, che traducono in immagini, l’acutezza formale dell’opera letteraria. La mostra, grazie alla preziosa collaborazione di Lietta Manganelli, è arricchita dall’esposizione delle prime edizioni e dei preziosi aforismi di Giorgio Manganelli. In occasione dell’inaugurazione, la mostra sarà presentata da Salvatore Silvano Nigro docente presso l’Università IULM di Milano e curatore degli scritti inediti di Giorgio Manganelli presso la casa editrice Adelphi.

FRANCESCA MARCARINO a Caffè Letterario

Ecco le immagini della serata di ieri dedicata al libro “Pensare l’arte” di Jean-Paul Sartre edito da Marinotti. Protagonisti dell’incontro Francesca Marcarino che ha curato la traduzione dal francese del testo sartriano e Daniele Serafini che ha introdotto la serata. Un occasione splendida per scoprire il museo immaginario delle opere più amate e frequentate da Sartre: dagli americani Hare e Calder, agli artisti da lui scoperti, come Wols, Masson, Lapoujade e Rebeyrolle, fino a Giacometti, ai quali era legato da profonda amicizia. E a proposito di Alberto Giacometti , bellissimo il “corto” di animazione in 3D proiettato durante la serata, dedicato appunto al grande artista svizzero. “Eternal gaze” questo il titolo del film del regista cinoamericano Sam Chen, pluripremiato in diversi festival. Film che è un sincero tributo all’arte di uno dei più grandi artisti del secolo scorso.

mercoledì 16 febbraio 2011

"Narrare la fine" di IVANO NANNI

A seguito dell'incontro con Eugenio Baroncelli di venerdì 11 febbraio che ha presentato il suo ultimo libro "Mosche d'inverno. 271 morti in due o tre pose" edito da Sellerio.
Come un cronista di nera l'autore apre ai lettori i suoi taccuini dove annota diligentemente luogo e data del trapasso di personaggi noti o meno, spesso geniali artisti e scienziati inanellati gli uni agli altri casualmente, scelti per suggestione evocativa, per simpatia, curiosità. I morti vecchi e quelli per un male sono la comunità più numerosa, da soli occupano due grandi sale di questa casa dei morti, poco meno sono quelli morti per scelta propria, sono molti anche quelli morti cari agli dei, e i cuori infranti, meno quelli per gioia e i fumatori; sono pochi, stanno in stanze piccole vicino ai piani nobili già occupati dalle schiere più numerose, e gli insonni? quasi passano inosservati, sono due : Kafka e Cioran. Un boemo e un romeno, due diverse specie di vampiri che convivono appesi a testa in giù pronti a vivere la loro stagione senza pace, e ci riescono benissimo. Nella vastità temporale di questo condiminio, la piccola enciclopedia dei morti apre le sue pagine terse alla curiosità dei vivi, chiaroscurando a tratti leggeri le vite che se ne vanno concedendo all'epitaffio o al necrologio una nobiltà di genere che diventa il racconto di una sorpresa ineguagliabile. La morte sbriciola i paraventi del tempo e consegna all'eternità ogni vita, grande o piccola, ciò che la sparizione concede a chiunque è una dignità che indulge a qualche segno di pietà. Di questo piccolo prontuario di conclusioni, che si legge per conoscenza, curiosità e per conforto, ci abbaglia il riflesso dell'istante supremo, le parole che non cadono mai plumbee sulla pagina, i ritratti che si compiacciono di una cauta ironia. Leggendolo a salti (si può fare tranquillamente) si scopre una specie di umano cameratismo che induce i vivi a trattare quelli che sono morti come i vicini silenziosi di pianerottolo, quelli che non li senti più perché sono andati in vacanza. Di certo è un manuale di conversazione con noi stessi: visualizzando gli ultimi sospiri de gli estinti, vediamo il mondo come un oggetto che non ci appartiene, e che troppo spesso prendiamo per un giocattolo mentre è solo un grande, vastissimo camposanto, forse l'unica cosa al mondo che ci apparterrà per sempre. Epilogo: è un vademecum che tratta della fine con pietà e umorismo come fosse il principio di una nuova amicizia tra i morti e quelli che non sanno ancora di esserlo. di Ivano Nanni

martedì 15 febbraio 2011

Mercoledì 16 febbraio - FRANCESCA MARCARINO a Caffè Letterario

Mercoledì 16 febbraio alle ore 21,00 nella sala conferenze dell'Hotel Ala d'Oro secondo appuntamento del mese per Caffè Letterario con l'arte e la filosofia protagoniste. A salire sul palco della nostra rassegna culturale sarà infatti Francesca Marcarino che presenterà il libro "Pensare l'arte" del celeberrimo filosofo francese del secolo scorso Jean Paul Sartre, di cui ha curato la traduzione edita da Marinotti Edizioni nel 2010. A introdurre la serata, che come sempre si concluderà con il consueto brindisi, sarà Daniele Serafini. "Pensare l'arte" come museo immaginario delle opere più amate e frequentate da Jean-Paul Sartre:dagli americani Hare e Calder, agli artisti da lui scoperti, come Wols, fino a Giacometti, Masson, Lapoujade e Rebeyrolle, ai quali era legato da profonda amicizia. Testimoni di questi rapporti restano i saggi raccolti nel presente volume che offrono materiale indispensabile per ripercorrere le riflessioni di Sartre sull’arte figurativa, dai Mobiles di Calder, 1946, fino ai quadri di Rebeyrolle 1970: essi inoltre sono indicatori della sua familiarità con le opere dei maggiori esponenti delle avanguardie: Picasso, Bretone il Surrealismo, senza dimenticare Klee e Van Gogh”. Francesca Marcarino, laureata in Filosofia all'Università di Bologna, ha frequentato corsi di pefezionamento post laurea e stage di comunicazione museale in Italia e all'estero. Dopo un'esperienza in Francia, dove ha lavorato al Musée Picasso di Parigi, ha svolto attività di consulenza e insegnamento. Attualmente è giornalista del periodico La Piazza-Avvenimenti.

lunedì 14 febbraio 2011

"Nel salotto dei lughesi" di ALDO CAZZULLO

Lo scrittore e giornalista Aldo Cazzullo è stato ospite di Caffè Letterario il 30 gennaio scorso per presentare il suo ultimo libro "Viva l'Italia", edito da Mondadori. E’ sempre un’emozione entrare nel salotto di Claudio Nostri all’Ala d’Oro e incontrare il calore dei lughesi. Come entrare nelle case dei cittadini e verificare la loro accoglienza, la loro amicizia, la loro passione civile. Per quest’anno avevo detto basta alle presentazioni, preferendo portare in giro per l’Italia lo spettacolo teatrale che lo Stabile di Verona ha tratto dal mio ultimo libro. Ho fatto un’eccezione per Lugo perché ricordavo la bellissima atmosfera con cui ero stato accolto per l’Italia de noantri. E non mi sono sbagliato. Stavolta giocavo in casa, un po’ perché non era la prima volta, un po’ perché Risorgimento e Resistenza sono in Romagna (come nel mio Piemonte) storie di famiglia. Sono convinto che in ogni famiglia italiana si custodisca la memoria di un patriota, di un soldato della grande Guerra, di un partigiano. Ma questo è particolarmente vero per la Romagna. E mi ha colpito vedere come spesso siano le donne a custodire quella memoria. L’altra sera si è alzata una signora a raccontare una delle tante pagine poco conosciute della Resistenza: la storia di suo padre, carabiniere che si rifiutò di servire i nazifascisti, deportato in Germania con decine di commilitoni. Una storia che si inquadra nella visione della Resistenza di “Viva l’Italia!”: la Resistenza non fu fatta solo dai partigiani, ma dai militari, dai carabinieri, dagli ebrei, dalle donne, dai sacerdoti, dai civili. E dovrebbe essere sentita come patrimonio dell’intera nazione, non di una fazione. Il dibattito che ha seguito le letture dei brani del libro mi ha confermato nella mia convinzione: noi italiani siamo più legati all’Italia di quanto ci piaccia riconoscere. Grazie ai lughesi per la sintonia e l’amicizia che ho trovato. di Aldo Cazzullo

domenica 13 febbraio 2011

La serata con EUGENIO BARONCELLI

Ecco le immagini della bellissima serata di venerdì 11 febbraio con lo scrittore ravennate Eugenio Baroncelli che ha presentato il suo libro "Mosche d'inverno. 271 morti in due o tre pose" edito da Sellerio. La serata è stata introdotta da Paolo Franceschelli. Letture di Giovanni Barberini e Daniele Serafini.

lunedì 7 febbraio 2011

Venerdì 11 febbraio - EUGENIO BARONCELLI a Caffè Letterario

La narrativa torna protagonista nella prima serata di Caffè letterario del mese di febbraio, con lo scrittore ravennate Eugenio Baroncelli che venerdì 11 febbraio alle ore 21,00 nella sala conferenze dell'Hotel Ala d'Oro presenterà il suo ultimo lavoro "Mosche d'inverno. 271 morti in due o tre pose" edito da Sellerio. A Introdurre la serata, che si concluderà con il tradizionale brindisi finale, sarà Paolo Franceschelli. La morte come realizzazione perfetta della vita è la chiave scelta da Baroncelli, in questi fulminanti microracconti, per rievocare le circostanze pratiche e spirituali del trapassare di altrettanti protagonisti della storia, della mente, della cultura, della memoria personale e collettiva. Sono quindi tanatografie, per così dire, o biografie ironiche, colte, capziose, prese da un particolare della vita, come una tela si prende da un lembo, che nel caso è la morte; e anche quando questa è tanto oscura o luminosa quanto un personaggio è stato brillante o opaco, la morte si offre comunque come un’impossibile chiarificazione. Perché ci interpella, riuscendo a opporre sempre il suo abissale punto interrogativo. Da Agrippa a Mae West, passando per centinaia e centinaia di ombre persistenti nell’immaginazione; schierate per voci: Cari agli dèi, Cuori infranti, Di cosa?, Di freddo, Di gioia, Di spada, Di un male, Fantasmi, eccetera fino a Vecchi. Ci vengono incontro, sono infatti i morti, pensa Baroncelli, a evocare noi. “Quasi niente di questo libro è mio, i fatti appartengono a chi li ha vissuti; la forma dipende dalla necessità. Si muore solo di morte, ma alla morte, perché qualcuno la riconosca, bisogna dare un nome. Quanto alla morale non ne ha nessuna, ma se ne avesse una sarebbe questa: che la morte degli altri ci aiuta a vivere”. Dopo le fulminanti biografie del “Libro di candele”, Baroncelli racconta ora di vite spezzate. Persone colte nel momento della fine, come se il modo di morire illuminasse di senso la loro stessa vita.

domenica 6 febbraio 2011

"Esercizi di stile" - Terza edizione del Concorso Letterario rivolto agli studenti degli Istituti Secondari di Lugo.

Al via la terza edizione del Concorso Letterario "Esercizi di stile" dedicato alla scrittura giovane degli studenti delle scuole secondarie di Lugo. Promosso dal Liceo di Lugo, dagli Assessorati all'Istruzione e alla Cultura e Politiche Giovanili e dal Caffè Letterario di Lugo si pone come obbiettivo quello di aprire uno spazio in cui far emergere i talenti e la creatività dei giovani lettori e di creare un'occasione tramite la quale gli adolescenti possano esprimere se stessi, le proprie capacità e gli interessi personali attraverso la scrittura. REGOLAMENTO Il concorso è rivolto agli studenti del Liceo e degli altri Istituti Superiori di Lugo. I partecipanti si cimenteranno nella produzione di un racconto breve (al massimo una facciata di 3600 caratteri) di argomento libero, comprensivo di titolo. Ogni concorrente potrà partecipare con solo un elaborato che dovrà essere posto in una busta chiusa entro la quale verrà inserita un’altra busta contenente le generalità dell’autore (cognome, nome e recapito telefonico), la classe, l’Istituto scolastico di provenienza e la dichiarazione firmata “Autorizzo il trattamento dei dati personali ai fini istituzionali”. I testi, inediti, dovranno essere anonimi e non saranno restituiti. La raccolta delle produzioni avverrà entro il 30 marzo 2011 e recapitate a mano o tramite posta (farà fede il timbro postale di partenza) presso la Sede Classica del Liceo di Lugo, in piazza Trisi, 4, all’attenzione della prof.ssa Deanna Geminiani, responsabile del progetto. Successivamente, le stesse saranno valutate da una commissione (composta da ex docenti e da scrittori, coordinati dalla prof.ssa Geminiani e dall’Assessore alla Scuola, Formazione, Lavoro, Orientamento lavorativo e Infanzia del comune di Lugo). Tale commissione sceglierà gli elaborati migliori seguendo come criteri la piacevolezza della lettura, l’originalità di stile e di contenuto. I racconti vincitori saranno presentati durante una serata degli incontri del “Caffè Letterario” entro l’inizio di giugno 2011. I premi saranno offerti dalla libreria Alfabeta di Lugo. Per qualsiasi necessità di chiarimento ci si può rivolgere alla prof.ssa Geminiani

giovedì 3 febbraio 2011

"Ritorno a Lugo dopo la Riffa" di ITALO MOSCATI

Lo scrittore, sceneggiatore e critico cinematografico ITALO MOSCATI è stato ospite di Caffè Letterario il 21 gennaio scorso per presentare il suo saggio "Fellini&Fellini" edito da Ediesse.
Ero un giovanissimo giornalista a Bologna, nei primi anni sessanta. Nel giro dello stesso anno, il 1962, mi capitano due avvenimenti indimenticabili. L'incontro proprio a Lugo con Sophia Loren, tutta inguainata in un abbagliante, stretto abito rosso fuoco, rosso come l'ardore dei partecipanti alla "riffa" di cui lei, la Maggiorata premiata con l'Oscar per "La ciociara", era la protagonista di un episodio del film "Boccaccio 70" di cui era regista Vittorio De Sica. Latte e miele. Magnificienza di corpi di superdonne di qualità. Nello stesso film un altro episodio è "Bevete più latte", interprete principale Anita Ekberg, propagandista di un latte da leccarsi qualunque cosa: Anita, "mammifero di lusso senza cervello", la definisce Lando Buzzanca in "Divorzio all'italiana" di Pietro Germi. Ma che serve il cervello in certi casi, urlavano a favore gli spettatori per quel "mammifero di lusso",e basta; era il coro a gola spiegata,o soffocato in gola, irresistibile, delle truppe maschiliste. L'altro avvenimento fu il mio primo servizio da inviato speciale sul Muro di Berlino: una realtà tutta diversa, angosciosa, armata dalla guerra fredda. Guardando il Muro pensavo alla città divisa, ai caduti nel tentativo di passare da est a ovest, al filo del rasoio della guerra che poteva diventare calda da un momento all'altro. E mi tornava in mente confortante come un cuscino il campionario di Anita e di tutte le donne che Fellini ha immortalato, affascinato dalla quantità del peso e della seduzione. Cuscino con dentro aculei di nostalgia e di ironia per una terra che il giovanissimo Fellini aveva abbandonato per tentare la fortuna nel cinema. Il primo e il secondo Fellini che ho raccontato nel libro, presentato al Caffè Letterario dell'Ala d'oro davanti a un pubblico numeroso e attentissimo, "Fellini & Fellini- Da Rimini a Roma, inquilino a Cinecittà" e nel film "Via Veneto Set". Sia nel libro che nel film ho cercato di mettere la gratitudine profonda che prova sempre uno come me, nato a Mlano e cresciuto in parte a Bologna, verso un grande artista, una grande terra (la Romagna), una grande capitale dove un sognatore riminese con i piedi per terra sognava di abitare tra i sogni da lui creati, e tra quelli che potevano aggredirlo dolcemente nella notte. proprio a Cinecittà. La gratitudine che è salita dalle pagine, dalle immagini del film, e a Lugo dall'attenzione scrupolosa del pubblico del Caffè Letterario. Sono volato in aria, all'Ala d'oro (l'hotel che ci ha ospitato), come un Baracca, un baracchino qualsiasi nella città, Lugo, in cui ho sentito ancora nell'aria il profumo delle forme di Sophia e la voce roca di De Sica, nato in Ciociaria, ma napoletano per vocazione e scelta. Grazie Claudio, Patrizia e Daniele. Però la prossima volta, ringraziando sempre per l'eccellente cena a base di pesce, cappelletti in brodo, please. L'astinenza mi fa star male. di Italo Moscati

mercoledì 2 febbraio 2011

L'incontro con ALDO CAZZULLO

Tutto esaurito nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro per l’appuntamento pomeridiano di domenica 30 gennaio con il giornalista piemontese Aldo Cazzullo, ritornato a Lugo a distanza di un anno per presentare il suo ultimo lavoro dal titolo “Viva l’Italia” edito da Mondadori nel 2010. L’incontro, inserito nel calendario delle celebrazioni previste dal Comune di Lugo per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e primo di una serie d’appuntamenti che Caffè Letterario dedicherà alla storica ricorrenza, è stato introdotto da Giovanni Barberini ed è stato poi magnificamente condotto da Aldo Cazzullo che si è avvalso delle letture e del canto dei due giovani attori Carlo Vistoli e Luigi Sebastiani. Grazie alle parole di Cazzullo il pubblico ha ripercorso i centocinquanta anni di storia del nostro paese soffermandosi in particolare sui tre grandi momenti storici che l’hanno contraddistinta: il Risorgimento, La Grande Guerra e la Resistenza. Attraverso i tanti esempi virtuosi che hanno costellato questi tre grandi eventi così significativi per la nostra storia, Cazzullo ha tentato di risvegliare quel senso di orgoglio e di appartenenza a una casa comune che spesso e volentieri non è proprio al primo posto nel cuore degli italiani; specialmente di questi tempi dove alle, ormai consolidate spinte secessionistiche di parte del Nord Italia, si aggiungono quelle del Sud, con la nascita di movimenti neoborbonici che vedono il Risorgimento come una pura e semplice guerra di conquista del Sud da parte dei nordisti piemontesi. Ma nonostante tutto un cauto ottimismo pervade il finale del libro e dello stesso tenore è stata la conclusione di Aldo Cazzullo a Caffè Letterario: “La scommessa del libro è che noi italiani siamo più legati all’Italia di quanto non ci piaccia riconoscere. Il tricolore ad esempio fino a non molto tempo fa era considerato un simbolo della estrema destra; adesso non è più cosi. Anche un altro simbolo della nazione come il Vittoriano, a lungo considerato un obbrobrio, è tornato di moda. Del resto sui due frontoni dell’Altare della Patria c’è scritto “Patriae unitati” (all’unità della Patria), ma anche “Civium libertati” (alla libertà dei cittadini). Perché molto spesso si dimentica che il Risorgimento non coincide solamente con l’unificazione nazionale, ma anche e soprattutto con la fine dell’ Antico Regime, con la fine delle monarchie assolute, con la fine dei tribunali ecclesiastici e del potere temporale dei Papi, la fine dei Ghetti, delle servitù feudali, e l’inizio dei diritti civili e della lenta espansione del pensiero democratico. Insomma L’Italia è una cosa seria, ed ha molto più antica di centocinquanta anni. Nasce dai versi di Dante e di Petrarca, nasce dalla bellezze delle opere dei nostri artisti rinascimentali ed è un paese con una storia di cui possiamo e dobbiamo essere orgogliosi." Ecco le immagini della serata.