La undicesima stagione del Caffè Letterario di Lugo si è
conclusa lunedì 22 giugno, nella bellissima sede dell’Associazione culturale “Entelechia”
con una meravigliosa Lectio Magistralis del Prof.Martin Dodman sul teatro di
William Shakespeare. “Il lunatico,
l’amante e il poeta. Un solstizio d’estate con Shakespeare” questo il titolo
della conferenza con cui Martin Dodman ci ha guidato attraverso la scrittura shakespeariana
commentando alcuni
brani tratti da alcune fra le sue più famose opere evidenziando le
difficoltà che hanno trovato i suoi traduttori che si sono succeduti nel tempo a
rendere in un’altra lingua i concetti, le immagini e il significato delle sue
parole. Durante la serata sono stati letti brani da Sogno di una notte di mezza
estate, Come ti pare, Amleto, Macbeth, La tempesta.
Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro
Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
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martedì 23 giugno 2015
I lettori de "Il buon soldato Sc'vèik"
Ecco le immagini della maratona letteraria di sabato 20
giugno dedicata al bellissimo libro di Jaroslav Hasek “Il buon soldato
Sc’vèik”. Un testo entrato a far parte a pieno titolo dei grandi classici della
letteratura mondiale del secolo scorso. Un classico della comicità e
dell’antimilitarismo che ha per protagonista il piccolo soldato “idiota”
Sc’vèik alle prese con l’idiozia della guerra, della burocrazia militare e
civile, della religione e della ragion di stato. E così nella corte interna dell’Albergo Ala
d’Oro, durante la “fresca” serata del solstizio d’estate, gustando un’ottima
paella alla valenciana annaffiata abbondantemente di vini adeguati, diciannove lettori
si sono alternati a declamare fra più bei passaggi di questo capolavoro comico ambientato
durante la Prima Guerra Mondiale. Un
grazie particolare alla “Associazione Entelechia” nelle persone di Gianluigi
Caravita e Marisa Galanti per
l’indispensabile supporto tecnico e a tutti i lettori. In ordine di apparizione:
Paolo Cavassini
Marco Sangiorgi
Luisa Cristoferi
Paolo Gagliardi
Marisa Galanti
Claudio Nostri
Gabriele Bersanetti
Massimo Berdondini
Patrizia Randi
Daniele Serafini
Barbara Aloisi
Mimmo Della Corte
Bruno Cimatti
Piero Nostri
Ester Guerrieri
Andrea Tampieri
Luigi Iorio
Gianluigi Caravita
Annamaria TampieriUna serata dedicata a Francesco Baracca con DAVIDE RONDONI
Oltre 100 persone hanno assistito venerdì 19 giugno nella
Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro
alla presentazione del romanzo di
Davide Rondoni “E se brucia anche il cielo” edito da Frassinelli. Con questa
serata il Caffè Letterario di Lugo ha voluto commemorare il 97° anniversario della morte di Francesco
Baracca concludendo una giornata di celebrazioni cominciata nel pomeriggio con
la deposizione delle corone d’alloro sul monumento e con un sorvolo d’onore
effettuato dagli aerei dell’Aero Club “Francesco Baracca”. A fare gli onori di
casa e a introdurre la serata è stato Daniele Serafini, direttore del “Museo
Francesco Baracca” che ha collaborato con il nostro Caffè Letterario per tutta
la stagione nell'organizzazione di tutti gli incontri che hanno avuto come tema
la Prima Guerra Mondiale. E questo ciclo d’incontri non poteva che concludersi
con questo bel romanzo dedicato al nostro eroe cittadino. Romanzo dove Davide Rondoni
conduce la narrazione su due piani: quello della finzione di un professore
impegnato in una storia d’amore con una donna molto più giovane di lui e quello
della ricerca storica attorno al primo asso della nascente aviazione italiana.
lunedì 15 giugno 2015
Lunedì 22 giugno - Un solstizio d'estate con SHAKESPEARE e MARTIN DODMAN
Lunedì 22 giugno alle ore 21.00, nella Sede dell’Associazione
culturale Entelechia (in Via Quarantola,32 a Lugo) si concluderà la stagione
2014/2015 del Caffè Letterario di Lugo con una conferenza di Martin Dodman dedicata
a William Shakespeare dal titolo “Il lunatico, l’amante e il poeta. Un
solstizio d’estate con Shakespeare”. In occasione appunto del primo giorno di
estate, Martin Dodman proporrà delle riflessioni su vari esempi del lunatico,
dell’amante e del poeta come temi ricorrenti nel mondo e nell’arte del grande
poeta e drammaturgo inglese, accompagnate da letture in italiano e in inglese di
alcuni suoi brani.
Martin Dodman è nato a Norwich (GB) nel 1951. Si è laureato
in Letteratura e Storia a “The College of Arts and Technology”, Cambridge e si
è specializzato in Linguistica e Letteratura comparata alla Columbia University
di New York. Attualmente è docente di Educazione Comparata nella Facoltà di
Scienze della Formazione all’Università di Bolzano.
Sabato 20 giugno - Paella e Maratona Letteraria con "Il buon soldato Sc'vèik"
Sabato 20 giugno, alle ore 20.30, nel cortile interno dell’
Hotel Ala d’Oro di Lugo, tornano, con una serata conviviale a base di un’ottima
Paella alla Valenciana, le Maratone Letterarie del Caffè Letterario di Lugo.
Per ricordare i 100 anni dal Primo Conflitto mondiale è in programma la lettura
collettiva de “Il buon soldato Sc’vèik” di Jaroslav Hasek, a tutti gli effetti
considerato il “classico” della letteratura comica antimilitarista del
novecento. Un antimilitarismo che più
che nella descrizione del volto tragico della guerra si esprime in una satira
feroce che attacca la società in tutte le sue istituzioni: la monarchia,
l'esercito, il clero, la burocrazia dell'Impero austro-ungarico preso di mira
proprio nel momento in cui la guerra ne mostra senza pietà la dissoluzione. I
brani saranno letti da scrittori, artisti, amici, collaboratori del nostro
Caffè Letterario e di Entelechia e saranno collegati e commentati dallo storico
ravennate Paolo Cavassini. Insomma, una
prima notte d’estate da trascorrere in allegria, fra amici, cenando, bevendo,
leggendo e ridendo di Imperatori, Re, Generali, Cappellani militari e compagnia
bella…
Sostenete quindi il Caffè Letterario di Lugo partecipando numerosi a questa
serata/festa di fine stagione.
La serata è organizzata in collaborazione con il Museo Francesco Baracca e l’Associazione Culturale “Entelechia” a cui
vanno un grandissimo grazie per l’organizzazione tecnico/letteraria della
serata.
Menù
Paella alla Valenciana
Sorbetto alla frutta
Caffè, Vini e Sangria
€. 25,00 per persona, bevande incluse
E’ consigliata la prenotazione!
Paella alla Valenciana
Sorbetto alla frutta
Caffè, Vini e Sangria
€. 25,00 per persona, bevande incluse
E’ consigliata la prenotazione!
Venerdì 19 giugno - DAVIDE RONDONI racconta Francesco Baracca
Venerdì 19 giugno, alle ore 21.00, nella Sala Conferenze
dell’Hotel Ala d’Oro, il Caffè
Letterario di Lugo celebrerà il 97° anniversario della morte dell’eroe
cittadino Francesco Baracca con il poeta e scrittore forlivese Davide Rondoni
che presenterà il suo romanzo appena edito da Frassinelli, “E se brucia anche
il cielo. Romanzo di Francesco Baracca, uomo e aviatore”. L’incontro
organizzato in collaborazione con il Museo Francesco Baracca sarà introdotto da
Daniele Serafini e terminerà come di consueto con il brindisi finale offerto a
tutti i presenti.
Che cos’è un eroe? È questo lo spunto apparentemente banale dell’ultima
pubblicazione di Maurizio Colombi, ricercatore all’Università, con l’ansia di
scrivere qualcosa di nuovo. Una domanda che lo porta ad accostare un’epoca che
sembra vicina, ma che in realtà è lontanissima; perché in cent’anni il mondo e
l’Italia si sono trasformati. Al centro
degli studi del professore c’è Francesco Baracca, cavaliere e aviatore,
principe del cielo durante la Grande Guerra, un uomo la cui grandezza e il mistero
accendono l’attenzione dello studioso. E una ricerca che potrebbe essere
polverosa e sterile, la mera copiatura di articoli e lettere, grazie alla
visita in Romagna nei luoghi dell’infanzia di Baracca e ad Agata, giovane e
appassionata amante, si riempie di vita. Non è la storia di un simbolo a
interessare Maurizio Colombi, ma la vita di un uomo, con la sua forza e le sue
paure, tra tutte, le più grandi: il vuoto e il fuoco.
Davide Rondoni è nato nel 1964 a Forlì e si è laureato in Letteratura italiana
a Bologna con Ezio Raimondi, dove vive. Dirige il Centro di poesia
contemporanea dell'Università di Bologna e svolge attività di consulenza
editoriale per alcune case editrici, tra cui Marietti, Guaraldi e Laterza. Ha
scritto diverse raccolte di poesia, pubblicate in Italia, nei principali Paesi
europei, nonché negli Stati Uniti. L'opera che lo ha posto all'attenzione della
critica è “Il bar del tempo” (1999) seguita da alcuni libri che hanno ricevuto
i più importanti premi di poesia, tra cui le opere: "Avrebbe amato
chiunque" (Guanda, 2003), "Apocalisse amore" (Mondadori 2008).
Di critica letteraria e di cultura si è occupato e si occupa su Il Giornale,
Avvenire, Il Sabato, Il Sole24 ore.
Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro a partire
dalle ore 19,30 e riservare il posto nelle prime file della Sala Conferenze
dove alle ore 21.00 si terrà la presentazione. Per l’occasione, oltre al menù
alla carta, sarà disponibile un piccolo menù al costo di €.15,00 che prevede un
tris di paste al mattarello, il dessert e un calice del Sangiovese superiore
138 della Tenuta Masselina.
giovedì 11 giugno 2015
La "Romagnolità" vista da VITTORIO EMILIANI
In una bella serata dedicata alla Romagna e ai suoi
indigeni, il giornalista Vittorio Emiliani ha presentato ieri al Caffè
Letterario di Lugo il suo libro “Romagnoli e Romagnolacci” edito da Minerva. Un
volume che raccoglie più di cento ritratti di romagnoli più o meno famosi che
Vittorio Emiliani (già direttore del “Messaggero”, romagnolo di Predappio, raro
esempio di giornalista colto) ha incontrato nel suo percorso. Ritratti che
rivelano una grandissima quantità di episodi e di risvolti sconosciuti su
personaggi diversissimi tra loro da Federico Fellini ad Arrigo Sacchi, da Marco
Pantani a Raoul Gardini, da Piero Camporesi a Tonino Guerra, da Benito
Mussolini a Pietro Nenni.
mercoledì 10 giugno 2015
Mercoledì 10 giugno - "Romagnoli & Romagnolacci raccontati da VITTORIO EMILIANI
Mercoledì 10 giugno, alle ore 21.00, nella Sala Conferenze
dell’Hotel Ala d’Oro, si parlerà di “Romagna e romagnoli”
al Caffè Letterario di Lugo con il giornalista e scrittore predappiese Vittorio
Emiliani che presenterà il suo volume “Romagnoli & Romagnolacci” edito da
Minerva Edizioni. La serata, che si concluderà come di consueto con il brindisi
finale offerto a tutti i presenti, sarà introdotta da Paolo Galletti.
Vittorio Emiliani racconta vivacemente incontri, scontri, battute, bizzarrie,
la romagnolità latente o esplosiva dei suoi personaggi, molti dei quali spesso
ignoti al di fuori del loro paese o borgo: pescatori, artigiani, birocciai,
cavallari, pittori di carri agricoli. Più di cento ritratti di quei romagnoli
che l’autore ha conosciuto o soltanto incrociato sul suo cammino, come Sergio
Zavoli, Tonino Guerra, Marco Pantani, Arrigo Sacchi, Serafino Ferruzzi, Raul
Gardini, i tanti Mussolini. Tanti pezzi di storia e di microstoria romagnola
che compongono un mosaico vivacissimo, a volte drammatico, di vite vissute fra
Ottocento e Novecento, fino ai giorni nostri, fra l’Appennino e il mare
Adriatico, lungo la Via Emilia e le altre strade romane di quella che fu la
Romània o la Romandìola.
Vittorio Emiliani è nato a Predappio nel 1935. Ha iniziato scrivendo su
“Comunità”, “Mondo” ed “Espresso”. Al “Giorno” come redattore e inviato, è
passato poi al “Messaggero” che ha diretto dal 1980 al 1987. Come collaboratore
ha lavorato per la Rai, alla radio e alla televisione. Fra i suoi libri, Gli
anarchici (1973), L’Italia mangiata. Lo scandalo degli enti inutili (1977), Se
crollano le torri. Beni e mali culturali (1990), I tre Mussolini (1997),
Benedetti maledetti socialisti (2001), Il riscatto dell'Agro. L'agricoltura a
difesa del paesaggio (Minerva Edizioni, 2009), Di tanti palpiti. Teatri storici
in Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Lazio (Minerva Edizioni, 2012).
È stato nel consiglio della Rai dal 1998 al 2002.
Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro a partire
dalle ore 19,30 e riservare il posto nelle prime file della Sala Conferenze
dove alle ore 21.00 si terrà la presentazione. Per l’occasione, oltre al menù
alla carta, sarà disponibile un piccolo menù al costo di €.12,00 che prevede i
mitici cappelletti al ragù dell’Ala d’Oro, un calice del Sangiovese superiore
138 della Tenuta Masselina e il caffè.
martedì 9 giugno 2015
La serata con GIUSEPPE ANTONELLI
Queste le immagini della bella ed istruttiva serata di ieri
sera al Caffè Letterario di Lugo, dove lo storico della lingua italiana
Giuseppe Antonelli ha presentato il suo
ultimo saggio “Comunque anche Leopardi diceva le parolacce” edito da Mondadori.
un libro fatto apposta per sfidare il perbenismo e il catastrofismo
linguistico, per smontare cioè le tesi dei profeti di sventura, i tanti che
intravedono nella scrittura digitale (sms, mail, post, chat, tweet eccetera)
l’inizio della fine della nostra lingua, quelli che a intervalli regolari
gridano al tramonto del congiuntivo, all’imbarbarimento lessicale e alla morte
della punteggiatura. Ogni lingua, ha ricordato Antonelli, è un organismo in continua e
incoercibile evoluzione: «Se si ama la propria lingua, non c’è peggior delitto
di volerla seppellire viva. Di ibernarla in nome di una mai esistita èra
glaciale della perfezione».
venerdì 5 giugno 2015
"Lugo, due sillabe" di PIERLUIGI PANZA
Lugo,
due sillabe; la lingua che batte in alto sul palato per subito precipitare.
Lugo, che si è scordato una “o” per essere un luogo a tutto tondo e che si è
scordato una “enne” per diventare lungo come un serpentello di pianura. Lugo go,
vai: qualcosa che è più di quanto ti aspetti e che ha sempre un quasi che gli manca
per fare il tutto. Lugo, la più rampante tra le città piatte della pianura, piatta
piatta si innalza sempre orgogliosa: la rocca un po’ più in alto della piazza,
la stele di Baracca, come un obelisco, le fiamme che s’innalzano per avvolgere
Relencini. S’innalza la piatta Lugo con un sempre a suo modo, un quasi, un
come, un orgoglioso rovescio. Dà alla Ferrari il cavallino rampante, però è
disegnato al contrario; ha una forte rocca estense, che finisce al papa e non
serve a difendere; è il paese di Rossini, che però non si ferma qui a suonare;
è il paese di Andrea Relencini, bruciato sul rogo per la fede protestante, ma
la lapide gliela fa un massone. E’ Olindo Guerrini, che lavorava per un
giornale chiamato “Il matto”, naturalmente.
C’è
una benefica vena di follia che attraversa Lugo ad ogni età, dal rogo al
palazzone, dall’Inquisizione all’urbanistica che costruisce un mostro civico
per chiudere un lato del Paviglione. Lugo ti senti a casa e di passaggio
insieme. A casa ti fanno i cittadini che ti osservano; di passaggio le vie
lunghe che paiono consigliarti di camminare svelto. Lugo: mi fermo davanti alla
cappelleria inglese, dove la città diventa museo, dove la vetrina espone la traccia
di quello che siamo stati. Lugo: mi fermo un po’ più in là, all’ingresso di
piazza della Repubblica, la galleria con i negozi anni Settanta già chiusi, la traccia
putrefatta di ciò che è stato un passare di qua.
Nel
palazzo osservo i quadri che ritraggono Rossini, con la sua mano nel corpetto
scuro. Un gesto, un simbolo: è massone pure lui? Che l’anticlericalismo qui,
per segretezza, si sia spinto sino a diventare un clericalismo inverso?
Vista
dall’alto, la piazza ha un solo segno non geometricamente collocato: l’edicola
d’angolo. Salviamo, salviamola subito che presto sarà come il cappellaio
inglese che è come il cappellaio matto, che è come “Il Matto” tra i giornali…
che i giornali sono anche loro, oggi, messi al rogo, come chi critica è messo al
rogo, come chi pensa, come chi ripensa, come chi dissente... Anche come chi
finge. E qui c’è anche la finzione: la casa finto rinascimento sull’angolo
della strada, con un clipeo del povero Mengoni, l’architetto che dalla galleria
di Milano si buttò per paura di cadere.
Ecco, Lugo è resistente: prima Relencini; poi, al balcone, Garibaldi; poi la Resistenza… “Di quella pira”, mi vien da dire; ma è il compositore sbagliato. Meglio pensare a quando Rossini lasciava Wagner a bocca aperta dicendogli: “Pardon monsieur, ma ho sul fuoco una lombata di capriolo. Deve essere innaffiata di continuo”. Lugo, tutto stipato in due sillabe: la “g” di goliardia, la “l” di libertà.
Ecco, Lugo è resistente: prima Relencini; poi, al balcone, Garibaldi; poi la Resistenza… “Di quella pira”, mi vien da dire; ma è il compositore sbagliato. Meglio pensare a quando Rossini lasciava Wagner a bocca aperta dicendogli: “Pardon monsieur, ma ho sul fuoco una lombata di capriolo. Deve essere innaffiata di continuo”. Lugo, tutto stipato in due sillabe: la “g” di goliardia, la “l” di libertà.
di Pierluigi
Panza
giovedì 4 giugno 2015
Lunedì 8 giugno - GIUSEPPE ANTONELLI al Caffè Letterario di Lugo
Lunedì 8 giugno, alle ore 21.00, nella
Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, il professore di Linguistica italiana
Giuseppe Antonelli presenta al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo libro “Comunque
anche Leopardi diceva le parolacce. L'italiano come non ve l'hanno mai
raccontato” edito da Mondadori. La serata, che si concluderà come di consueto
con il brindisi finale offerto a tutti i presenti, sarà introdotta da Licia
Corbolante.
Il congiuntivo è morto, il punto e virgola è morto e anche l'italiano vorrebbero
farci credere - non si sente tanto bene. Continuano a ripeterci che la nostra
lingua si sta corrompendo, contaminata dall'inglese e minacciata da Internet e
dai messaggini. Ma siamo sicuri che le cose stiano davvero cosi? Siamo sicuri
che l'italiano virtuale sia quello di facebook e Twitter e non quello
scolastico-burocratico che ci spinge a dire "recarsi",
"presso", "effettuare"; "dimenticare" e non
"scordare", "prendere" e non "pigliare",
"egli" e non "lui"; mai e poi mai "ma però"? Con
ironia e intelligenza, Giuseppe Antonelli decide di sfidare i luoghi comuni del
conservatorismo e del perbenismo linguistico. Affrontandoli uno dopo l'altro,
fa a pezzi gli ingiustificati pregiudizi che troppo spesso si tramandano
riguardo alla nostra lingua. E lo fa con argomentazioni brillanti e
irresistibilmente divertenti, puntando sui giochi di parole ("Quando c'era
egli", "Una gita sul pò", "Non ci sono più le mezze
interpunzioni") e su un ricco campionario di esempi e di aneddoti che
coinvolgono i nomi più grandi della letteratura italiana: da Leopardi a
Manzoni, da Gadda a Manganelli. E non si limita a polemizzare con la paura dei
neologismi o a dimostrare che si possono usare anche formule come "a me
mi", ma addirittura si spinge fino alla (parziale) riabilitazione delle
parolacce e delle vituperatissime abbreviazioni che si usano negli sms e nelle
chat.
Giuseppe Antonelli è nato ad Arezzo nel 1970 e insegna Linguistica italiana
presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di
Cassino. Da diversi anni collabora a "L'Indice
dei libri del mese", all'inserto domenicale de "Il Sole 24 ore" e all'area dedicata alla lingua italiana
del portale "Treccani.it".
Nel 2003 ha partecipato al premio Strega con il romanzo "Trenità". Tra i suoi volumi più noti: "L'italiano nella società della
comunicazione" (Il Mulino, 2007) e "Ma cosa vuoi che sia una
canzone. Mezzo secolo di italiano canto" (Il Mulino, 2010). Sua anche la
curatela de "La vita non è in
rima", il libro del cantautore Luciano Ligabue, nato dopo ore di
conversazione e svariate interviste. Conduce su Rai Radio 3 la trasmissione “La lingua batte” un programma dedicato
alla lingua italiana che è una sorta di osservatorio sullo stato e
sull’evoluzione della lingua italiana nei suoi vari aspetti.
Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro a partire
dalle ore 19,30 e riservare il posto nelle prime file della Sala Conferenze
dove alle ore 21.00 si terrà la presentazione. Per l’occasione, oltre al menù
alla carta, sarà disponibile un piccolo menù al costo di €.12,00 che prevede i
mitici cappelletti al ragù dell’Ala d’Oro, un calice del Sangiovese superiore
138 della Tenuta Masselina e il caffè.
La serata con EMILIO GENTILE
Come guardavano il fascismo e gli italiani gli osservatori
stranieri che durante il ventennio visitarono l'Italia? A 70 anni dalla
Liberazione lo ha raccontato ieri sera al Caffè Letterario di Lugo Emilio Gentile, professore emerito di Storia
contemporanea alla Sapienza di Roma presentando, introdotto dallo storico
ravennate Paolo Cavassini, il suo ultimo
libro “In Italia ai tempi di Mussolini. Viaggio in compagnia di osservatori
stranieri' edito da Mondadori. Un racconto, che in realtà è cominciato a
partire dal 1915, quando gli osservatori dei Paesi alleati furono entusiasti
per l'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra al fianco dell'Intesa e si è
concluso con le impressioni dei primi giornalisti anglo-americani al seguito
dell’esercito alleato che dal 1943 risalirono l’Italia fino alla resa della
Germania nazista.
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