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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
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sabato 30 ottobre 2021

Sabato 6 novembre - "Cielo, mio marito!"

“Cielo, mio marito!”. Questo il titolo della serata musicale-conviviale di Caffè Letterario che si terrà sabato 6 novembre con inizio alle ore 20,30 nel ristorante dell’ Hotel Ala d’Oro. Una serata dedicata al tradimento, alle corna e alla gelosia in musica, poesia, e cinema. Da Mia Martini a Mina e da Buscaglione a Battisti per la musica, da Ariosto a Stefano Benni per la poesia, e da alcune scene di gelosia della grande commedia all’italiana. Ad interpretare le canzoni saranno Agata Leanza (voce) e Lele il Saraceno (chitarra e voce), mentre le letture saranno declamate da Gianni Parmiani e altri amici del Caffè Letterario.

Menù della serata:
Aperitivo
Cappelletti in brodo di cappone
Brasato con polenta morbida
Torta alle castagne
Caffè

€ 28,00 per persona bevande incluse
Prenotazione obbligatoria
Tel 0545 22388 - 329 6817175


 

Venerdì 5 novembre - EDOARDO ALBINATI al Caffè Letterario di Lugo

Venerdì 5 novembre
, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, lo scrittore romano Edoardo Albinati presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo libro edito da Rizzoli, “Velo pietoso”. A introdurre la serata sarà Marco Sangiorgi. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Quando ascolta o legge cose scontate, ridicole o semplicemente assurde, ognuno di noi è tentato di segnarsele e al tempo stesso di archiviarle in fretta, stendendoci sopra un “velo pietoso”. Nella primavera del 2021, Albinati ha fatto entrambe le cose: invece che tapparsele, ha tenuto le orecchie bene aperte registrando le sparate, i rumori di fondo, i discorsi ingannevoli o deliranti, le frasi fatte, i miraggi, le parole d’ordine che caratterizzano quest’epoca sommersa dalla retorica. Perché è la retorica il male che affligge a ogni livello il nostro Paese: minacciosa o patetica, contamina ogni discorso, lo gonfia e lo trascina il più possibile lontano dalla realtà. Mescolati con l’ironia pungente di un pamphlet, brandelli di tv, giornali, libri, pubblicità e cronaca politica si alternano a brevi racconti esemplari e riflessioni sul parlare e sullo scrivere, schegge di bellezza e verità che ci permettono di muoverci dall’abulia e andare avanti. Il risultato di questa “stagione in ascolto” è un diario amaro e divertente, da consumare tutto d’un fiato o da consultare di volta in volta, per mantenere accesa l’attenzione.
Edoardo Albinati è nato a Roma nel 1956. Lavora come insegnante nel carcere di Rebibbia. Tra i suoi libri Maggio selvaggio, Orti di guerra, Sintassi italiana, Svenimenti, Tuttalpiù muoio (scritto con Filippo Timi), Vita e morte di un ingegnere. Nel 2016 ha vinto il Premio Strega con La scuola cattolica.


Una serata dedicata ai "Sonetti romagnoli" di Olindo Guerrini

Un pubblico numeroso ha partecipato ieri sera all'incontro con il Prof. Renzo Cremante che ha presentato il volume dei "Sonetti romagnoli" di Olindo Guerrini edito da Longo Editore. Questa nuova edizione, curata dal professor Cremante con la collaborazione di Carlotta Sgubbi, Franco Gabici e Giuseppe Bellosi, restituisce le stesure originali dei sonetti, desunte dagli autografi e confrontate con i testi pubblicati nel 1920. Uno splendido volume, un’opera che conta 850 pagine, commentata e curata da uno studioso quale Renzo Cremante (insigne professore dell’Università di Pavia) che ha coordinato uno staff di studiosi per dare vita a questa edizione critica dei Sonetti davvero imponente.








La rassegna stampa

Corriere di Romagna

 

Il Resto del Carlino


Corriere di Romagna

Il Resto del Carlino

Sette Sere


venerdì 29 ottobre 2021

Venerdì 29 ottobre - Olindo Guerrini al Caffè Letterario di Lugo

Venerdì 29 ottobre, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, Renzo Cremante  presenterà al Caffè Letterario di Lugo il volume da lui curato “Sonetti romagnoli” di Olindo Guerrini edito da Longo Editore. A introdurre la serata sarà Giuseppe Bellosi a cui saranno affidate anche le letture di alcuni sonetti. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione. 
Fino ad oggi tutti hanno letto i "Sonetti romagnoli" nell'edizione postuma, procurata nel 1920 dal figlio Guido e a lungo ristampata. Un'edizione di grande merito, perché faceva conoscere una produzione poetica nella massima parte inedita, ma anche priva, di là da poche note sparse, di due indispensabili strumenti di lettura come la traduzione e il commento. Di qui l'opportunità di una nuova edizione, alla quale ha atteso con impegno e perizia Renzo Cremante studioso da sempre attento ai casi letterari di Romagna. 
Renzo Cremante ha insegnato nelle università di Bologna e di Pavia. Filologo e storico della letteratura, i suoi studi abbracciano un ventaglio di temi che va dalla teoria e dall’analisi metrica alla letteratura e al teatro del Rinascimento, ai giornali eruditi del Settecento, alla letteratura e alle istituzioni culturali otto–novecentesche, agli archivi letterari dell’età contemporanea, alla letteratura poliziesca.



lunedì 18 ottobre 2021

"Contro culto" di IVANO NANNI

Sull'incontro di venerdì 15 ottobre con Arnaldo Bruni che ha presentato il poema eroicomico da lui curato in questa nuova edizione di Clueb, “La pulcella d’Orléans” di Voltaire e tradotto in ottava rima da Vincenzo Monti.

 Nella mia poca dimestichezza con i poemi eroicomici ed epici che solo di recente ho riletto in parte, grazie alle indicazioni di alcuni amici ben più interessati di me, mi mancava, ovviamente, quel poema di cui si è parlato venerdì scorso al caffè letterario, cioè la Pulcella di Orleans, in altre parole di Giovanna d’Arco, eroina francese e madre della patria, santa e guerriera che spinge la nazione alla liberazione dall’invasione inglese. Per questa somma di perfezioni Giovanna risulta intoccabile e inattaccabile, oggetto di culto e di venerazione. La devozione che i francesi hanno per la loro ineguagliabile guerriera va oltre l’umana comprensione, si eleva oltre le vette più alte del culto religioso per cui il popolo intero si compiace di lodarne l’integrità per sempre. Una simile statuaria bellezza ed esempio di virtù, però non poteva passare indenne dalla riflessione di una mente audace, forse la più audace del suo tempo, quella mente universale che prese il nome singolare di Voltaire che da bravo iconoclasta pensò bene di ridimensionarne il culto volgendo la storia dell’eroina in parodia sarcastica. Ogni capitolo ha un tenore che volge sempre al comico, mettendo in scena anche quello che in scena non dovrebbe starci, cioè tutto quello che avviene fuori scena e che per sua natura è classificato come impudico. E sono numerose le scene in cui qualcosa di indecente accade alla pulcella che comunque si libera sempre dei suoi assalitori. Per chi conosce bene Voltaire o ha sfogliato solo poche pagine della sua opera, sa che era un esperto nella lapidazione del clero, e di ogni genere di culto, un fustigatore dei parassiti di tutte le specie e dei moralisti ipocriti, per cui non risulta difficile accettare il suo verbo in cui si manifesta gli attacchi più energici contro il potere. La presentazione del libro, tradotto di Vincenzo Monti, condotta dal curatore Arnaldo Bruni e dal professor Francesco Sberlati, ha messo in evidenza sia l’esemplarità dell’attacco anticlericale di Voltaire, e nello stesso tempo la genialità della traduzione di Vincenzo Monti, che con grande sapienza ha tradotto in ottave quelle che in originale erano rime baciate. Il risultato della traduzione è più incalzante rispetto all’originale, non c’è ombra di fiacca nei versi, anzi, quello che emerge con maggiore forza è il vigore della scena comica e del sarcasmo critico, parodia che fin dal suo apparire fu messa all’indice, e oggetto di insulti peraltro accolti da Voltaire e rimandati ai numerosi mittenti. L’opera per tanto ha attraversato tempi bui, per traduzioni frammentarie e parti tagliate che per fortuna ci vengono riconsegnate grazie al lavoro di ricomposizione di Arnaldo Bruni. Grazie anche alle letture che hanno accompagnato i commenti, ad opera di due solerti lettori come Gianni e Claudio, l’opera di Voltaire-Monti è apparsa ancora più attuale e luminosa, indicativa, a me pare, di una satira doverosa che latita dalle nostre parti purtroppo da molto, troppo tempo, e che avrebbe credo parecchio da dire in questi tempi poco decenti.

di Ivano Nanni


  

"Primigeni" di Federica Giulianini

Inaugurata la mostra pittorica "Primigeni" di Federica Giulianini. La mostra, allestita nella hall dell'Hotel Ala d'Oro di Lugo, è aperta tutti i giorni fino a giovedì 2 dicembre dalle 10,00 alle 22,00.




Una serata "illuminista" al Caffè letterario di Lugo

Una serata "illuminista" quella di venerdì scorso al Caffè Letterario di Lugo con la presentazione del poema eroicomico "La pulcella d'Orléans" del grande scrittore e filosofo francese Voltaire nella splendida traduzione in ottava rima di Vincenzo Monti. A parlare di questo bellissimo poema sono stati il Prof. Arnaldo Bruni  già ordinario di Letteratura italiana all’Università di Firenze e curatore di questa edizione per i tipi di Clueb e il Prof. Francesco Sberlati docente di letteratura italiana all'Università di Bologna. Tante le divertenti letture di Gianni Parmiani e Claudio Nostri che hanno accompagnato la serata.




martedì 12 ottobre 2021

Venerdì 15 ottobre "La pulcella d'Orléans" al Caffè Letterario di Lugo

Venerdì 15 ottobre, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, Arnaldo Bruni presenterà al Caffè Letterario il poema satirico, da lui curato per le edizioni Clueb, “La pulcella d’Orléans” di Voltaire, nella traduzione in ottava rima di Vincenzo Monti. A introdurre la serata sarà Francesco Sberlati. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
È possibile leggere finalmente La Pulcella d'Orléans di Voltaire tradotta da Vincenzo Monti nella forma più prossima all'originale, grazie alla scoperta di una sezione consistente dell'autografo vaticano (canti XII-XXI). la Pucelle, confinata nell''inferno' dei libri proibiti fin dall'esordio (1775), ha attraversato una vicenda romanzesca, deprecata dallo stesso autore che ne rivendicava la moralità anche quando correvano per Parigi seimila manoscritti clandestini, avidamente ricercati da lettori impenitenti. Non diversa sorte la stampa francese ha avuto in Italia, dove perfino scrittori timorati, da Beccaria a Manzoni, ricorrevano al vient-de-paraître per una incontenibile pulsione voyeuristica. Lo scandalo si è perpetrato fino alla seconda metà dell'ottocento con la versione di Monti per via di sottrazioni mirate del manoscritto, confezionato da Andrea Maffei, dai palchetti della Biblioteca "Angelo Mai" di Bergamo. Il che comportò l'accusa, perfino di tribunale, con un processo a carico dell'editore livornese Francesco Vigo che aveva osato pubblicare l'inedito (1878, 1880), avvalendosi di una copia prezzolata.

Arnaldo Bruni
, già ordinario di Letteratura italiana all’Università di Firenze dove ha studiato, dirige «Seicento & Settecento. Rivista di letteratura italiana». Si è occupato di autori antichi (Dante, Petrarca, Ariosto, Machiavelli, Michelangelo e Tasso) e moderni, fra Pirandello e Sciascia. Ha prestato particolare attenzione alla cultura dell’età neoclassica con riguardo a Monti e Foscolo. Fra le sue opere si ricordano l’edizione commentata della «Gazzetta di Milano» del 1769 diretta da Giuseppe Parini (Milano–Napoli, Ricciardi, 1981, 2 voll.), l’edizione critica dell’Iliade tradotta da Vincenzo Monti (Bologna, Clueb, 2000, 3 voll.) e la ristampa anastatica dell’Outline, le Grazie inglesi di Foscolo (Firenze, Polistampa, 2012, 2 voll.). Per la saggistica, almeno due volumi, Foscolo traduttore e poeta. Da Omero ai «Sepolcri», Bologna, Clueb, 2007; Belle vergini «Le Grazie» tra Canova e Foscolo, Bologna, Il Mulino, 2008.

Sabato 16 ottobre - Inaugurazione della mostra "Primigeni" di Federica Giulianini

Sabato 16 ottobre, alle ore 18.00, nella hall dell’Hotel Ala d’Oro, si inaugura la mostra pittorica “Primigeni” di Federica Giulianini.  Introduce Daria Casadio.    
Federica Giulianini vive e lavora tra Macerata, Ravenna e Milano. Dopo il diploma presso il Liceo Artistico di Ravenna, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove consegue il diploma di laurea triennale e di biennio specialistico in Arti Visive/ Pittura con il massimo dei voti. Attualmente, è docente di Pittura presso l' Accademia di Belle Arti di Macerata.
La sua ricerca artistica indaga tra le vibrazioni ottiche della natura, del mondo animale e della forma stessa nutrendosi di una sensibilità poetica, storico culturale e mitologica che emerge dalla rivisitazione dei propri taccuini quotidiani. L’artista è fortemente legata alla pittura ed al disegno che mettono in relazione la sua decisa componente segnica e cromatica. Costante è la sua partecipazione a mostre personali e collettive, premi e pubblicazioni, residenze d’artista e workshop in gallerie e musei nazionali ed internazionali.

lunedì 11 ottobre 2021

"L'arte di svuotare salvadanai" di IVANO NANNI

Sull'incontro di venerdì 8 ottobre con Filippo Mazzotti che ha presentato il suo romanzo scritto a quattro mani con Paolo Bernardelli "Lo schema Ponzi" edito da Piemme.

Ci sono persone che per l’eccentricità di cui dispongono si trovano a diventare dei personaggi fuori norma, sopra o sotto le righe, che sono ammirati, un po’ temuti, e sempre additati come poco affidabili. Alcuni di questi sono semplicemente dei drop-out, marginali che hanno perso il treno per la vita sociale, che si sono rifiutati di mettersi a disposizione del perbenismo, e hanno dato credito alla loro estrosa evoluzione. I più intraprendenti non volendo vivere come persone perbene hanno spinto le loro energie per combinare qualcosa permale.
A Carlo Ponzi, nostro concittadino, che sale agli onori della cronaca giudiziaria per avere inventato e commercializzato uno schema finanziario che porta il suo nome ed è conosciuto in tutto il mondo, non verrà intitolata nessuna via, nessuna piazza, nemmeno un vicolo, non avrà nessuna lapide che lo ricordi nonostante la sua notorietà mondiale. Questo perché per essere titolari di una via si deve essere virtuosi, e Carlo Ponzi non lo era. Per molti anni vive come un qualunque vitellone romagnolo parcheggiato all’università dove ammira la nullafacenza alla quale sembra votato, spende più del dovuto, non realizza il sogno italiano, e affinché l’incubo della miseria non lo soffochi prende il largo verso l’America. Non ha niente da perdere, e non cerca lavoro, aguzza l’ingegno che non gli manca, e vede davanti a sé praterie immense che aspettano solo di essere colonizzate dalla sua intelligenza di abile speculatore. Così inizia il suo apprendistato con speculazioni su valute differenti, anche se non consentite dalla legge. Ponzi però si sente al di sopra della legge e l’aggira, mette a punto uno schema piramidale che trae il combustibile per andare avanti dall’avidità umana. Il vorticoso giro di denaro che Ponzi produce non realizza economia e nemmeno finanza, concretizza l’onnipotenza che viene dal guadagno facile con mosse truffaldine. Un’illusione che ricacciava indietro le legittime domande che molti si facevano - ma i soldi dove li investe? -
I suoi clienti furono tutti vittime di un sortilegio collettivo, della suggestione mossa da un wizard abile venditore di fumo, che garantiva benessere a chi gli dava il suo salvadanaio, di qualunque consistenza fosse, meglio se imponente. L’avidità aveva escluso dal proprio orizzonte la ragione, il buon senso comune latitava respinto dall’idea di una ricchezza favolosa che bussava alla porta. I fermenti economici di inizio secolo erano favorevoli a ogni sorta di raggiro, i soldi giravano e con loro truffatori di ogni specie di cui però si sono perse le tracce. Ponzi in questo è stato grande, il più abile a vendere la sua merce avariata e in fondo a vendere se stesso, la sua faccia, il suo sorriso di uomo d’affari. Quando qualcuno si accorse del raggiro questo strano profeta di ricchezza era già sulla passerella sospesa sul baratro del fallimento insieme ai suoi credenti. Lo schianto fu epocale e la fine è quella che è, Ponzi restò senza nulla perché sul nulla aveva fondato un piccolo impero, rovinato migliaia di vite complici della partita truccata alla quale avevano partecipato con entusiasmo. Restano comunque sospese alcune domande – perché ha continuato nella sua attività quando aveva già realizzato il suo sogno di ricchezza? – e poi perché nonostante sia palese che la piramide Ponzi sia di cartone, è ancora attiva e prospera? Alla seconda domanda si può rispondere che l’avidità umana non si prende vacanze; e per la prima credo che Ponzi si percepisse come un risolutore di disagi economici, quasi un profeta di libertà, forse gli piaceva vedere la felicità nel volto dei suoi clienti-vittime quando consegnava gli interessi di un investimento fasullo, non si vedeva come un truffatore anche se ne aveva coscienza, intercettava un’esigenza e faceva leva sulla suggestione, vendeva illusioni, in fondo è stato uno stragista di famiglie, povere e ricche, senz’altro moltissime. Non perdiamo le speranze però, titolare una via a un illustre stragista non è ancora possibile ma siamo sulla buona strada.
Ivano Nanni

La serata con FILIPPO MAZZOTTI

Queste le immagini della serata di venerdì scorso con Filippo Mazzotti che ha presentato il suo romanzo scritto a quattro mani con Paolo Bernardelli, "Lo schema Ponzi" edito da Piemme. 









mercoledì 6 ottobre 2021

Venerdì 8 ottobre "Lo schema Ponzi"


Venerdì 8 ottobre
, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, Filippo Mazzotti  presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo romanzo “Lo schema Ponzi. Romanzo di una truffa” scritto a quattro mani con Paolo Bernardelli ed edito da Piemme. A introdurre la serata sarà Paolo Cavassini. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione. 
Il 15 gennaio 1919 un serbatoio con otto milioni e settecentomila litri di melassa esplose e si riversò sulla città di Boston provocando ventuno morti e cinquecentodieci feriti. Quest'onda  vischiosa e nera fu solo la prima a travolgere la città. La seconda, invece, fu invisibile, ma causò danni incalcolabili. Un'ondata di ricchezza e benessere improvvisi che in pochi mesi fece piovere milioni di dollari sugli abitanti di Boston, coinvolgendo tutti i quartieri, le razze e le classi sociali. Il merito, o la colpa, fu di un solo uomo: Carlo "Charles" Ponzi. Giunto in America dall'Italia all'inizio del Novecento, con mezza laurea in Giurisprudenza e il desiderio di un riscatto sociale che l'amata madrepatria non sarebbe mai riuscita a dargli indietro. La strada più veloce passava dai francobolli e dai Buoni Postali di Risposta Internazionale che gli permisero di pagare interessi stellari a tutti coloro che scommettevano su di lui affidandogli i loro soldi e i loro sogni. Sempre sorridente, anche nei momenti più bui, carismatico e visionario, in soli nove mesi rese ricca la quasi totalità degli abitanti di Boston. La sua epopea, tuttavia, s'incrociò con quella di Richard Grozier, il quale, succeduto al padre nel momento più difficile del Boston Post , intuì che c'era un'unica storia che gli avrebbe permesso di salvare il giornale di famiglia, e quella storia si chiamava: Charles Ponzi.

Paolo Bernardelli ha lavorato come giornalista per diversi quotidiani. Come sceneggiatore ha firmato progetti per il cinema e la tv tra cui la docuserie “Sanpa. Luci e tenebre di San Patrignano” prodotta da Netflix. Lo schema Ponzi è il suo secondo romanzo. 
Filippo Mazzotti è nato a Lugo di Romagna il 3 di marzo, stesso luogo e stesso giorno di nascita di Charles Ponzi. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Lo schema Ponzi è il suo romanzo d’esordio.