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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
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giovedì 12 dicembre 2019

"Lugo, o i perimetri della Storia" di ARIANNA ARISI ROTA


Arianna Arisi Rota è stata ospite del Caffè Letterario di Lugo venerdì 22 novembre 2019 per presentare il suo libro "Risorgimento” edito da Il Mulino.

Lugo ti avvolge e ti provoca con i suoi spazi addensati nelle sue piazze contigue, sotto i portici del Pavaglione, insegnandoti un’osmosi e una permeabilità che ti parlano, molto semplicemente, della Storia italiana. Della nostra storia. In una serata prima limpida poi nebbiosa, l’ala di pietra del monumento razionalista a Francesco Baracca, la torre estense con la lapide dal forte tono anticlericale, il palazzetto delle assicurazioni bordano e marcano uno spazio pubblico incredibilmente denso che racconta di sociabilità, di mercati, di scambi. Poco più in là, il Teatro Rossini e la Biblioteca Trisi testimoniano la cultura al servizio del cittadino. Non gridata, ma praticata. L’Albergo Ala d’Oro, con i suoi ampi corridoi e gli alti soffitti del ‘700, con la sua atmosfera conferma come la passione e la selettività del suo proprietario lo abbiano saputo risemantizzare e condurre sino al nostro tempo. Tanti i tesori che si scoprono al suo interno, nei suoi ambienti ovattati, da una gigantografia della spiaggia di Cesenatico, a foto d’autore in tema di nebbia, alla galleria di ritratti degli ospiti del Caffè Letterario, sino al brano di un caustico Leopardi che lamenta la crescita smisurata del popolo degli scrittori e propone di professionalizzare la funzione di pubblico ascoltatore…Da Lugo si torna con la sensazione calda di avere incontrato delle persone sapienti e mai saccenti, disponibili a includere ospiti e visitatori nel perimetro della loro storia e nei perimetri della Storia. È un regalo oggi sempre più prezioso. Per questo, grazie di cuore a Claudio, Patrizia, Massimo e al loro sodale ravennate Paolo. 

martedì 10 dicembre 2019

"A Lugo, il piacere della scoperta" di Alessandro Mainardi (blogger)


Vi ricordate di Oodi, la biblioteca di Helsinky? Dai, fate almeno finta, ve ne ho parlato poco tempo fa [vedi articolo: Crescita e diseguaglianze, tre riflessioni]! 
Dentro ci sono 100.000 mila libri, 9 alberi e tutto è fatto in modo che chiunque passi lì davanti sia invogliato ad entrare. Il solito welfare nordico, avrete pensato. L’ho pensato anche io quando davanti alle sue foto mi sono sentito come da bambino davanti alle vetrine di Lanfranchi (per i pochissimi che non lo sapessero, è la miglior pasticceria del mondo). Beh, ho una notizia per voi: a Lugo di Romagna c’è una biblioteca più grande e più bella di Oodi. E una volta fuori non sarete costretti a mangiare la carne di renna, ma i cappelletti in brodo. Lugo è una piazza fatta paese. Anzi, sono quattro piazze così metafisiche che sembrano disegnate da De Chirico. In quella più grande c’è un’ala di aereo piantata nel granito e dietro quella più bella una biblioteca di 240mila volumi aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19. Orario continuato. La deliziosa bibliotecaria vi sorride e vi ringrazia sempre, che chiediate Kant o l’ultimo numero di Cucito e Ricamo. Parlo a ragion veduta, ho chiesto entrambi.

Non basta. Lugo ospita un caffè letterario da far invidia a Clara Maffei, se fosse ancora viva. Sarà il vento che viene dall’Adriatico e che fa crescere i pini marittimi in mezzo alla pianura a far crescere anche le idee. A Lugo ci si capita, come è successo a me. Difficile che qualcuno ci venga apposta. E questo dona il piacere della scoperta, dell’inatteso, della meraviglia. Il viaggiatore capisce subito di essere capitato nel posto che non si aspetta appena entra nell’unico albergo di Lugo e scopre che ogni stanza ha il nome di uno scrittore e ospita all’interno i suoi libri. Scendendo per la cena – a base di cappelletti e mortadella ça va sans dire – attraversa un corridoio dove sulla parete è dipinto un pensiero di Leopardi (Pensieri, XX). Che dice così:

“Parlo del vizio di leggere o di recitare ad altri i componimenti propri: il quale, essendo antichissimo, pure nei secoli addietro fu una miseria tollerabile, perché rara; ma oggi, che il comporre è di tutti, e che la cosa più difficile è trovare uno che non sia autore, è divenuto un flagello, una calamità pubblica, e una nuova tribolazione della vita umana.” (Pensieri XX) 
Non so perché ma mi sono ritrovato in queste parole ed ho pensato a quando, entrando in libreria, vedo sullo scaffale delle novità venti copie dell’ultima strenna di Fabio Volo. Che nella biblioteca di Lugo non c’è. Parlo a ragion veduta.

di Alessandro Mainardi
https://www.alessandromainardi.it/blog/


lunedì 9 dicembre 2019

Il Vernissage della mostra di FRANCO RUFFINI


Inaugurata ieri pomeriggio, domenica 8 dicembre, nella hall dell'Hotel Ala d'Oro, la mostra “Tarsie lignee" di Franco Ruffini (1932-2017). La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 22 fino a giovedì 16 gennaio 2020.







Rassegna Stampa






sabato 7 dicembre 2019

Domenica 8 dicembre - "Tarsie lignee" di Franco Ruffini


Domenica 8 dicembre, alle ore 18.00, nella hall dell’Hotel Ala d’Oro, si inaugura la mostra “Tarsie lignee” di Franco Ruffini. Introducono Carmine Della Corte e Mario Gallegati.
Franco Ruffini (1932-2017), nato a Bagnacavallo, figlio di Giuseppe, mobiliere, intarsiatore e restauratore, si formò presso la bottega del padre ereditandone, oltre alle conoscenze specifiche del mestiere, anche un profondo interesse per le molteplici possibilità di utilizzo creativo delle varie tipologie del legno.
L’intarsio lo intrigava particolarmente poiché questa tecnica, difficile e faticosa, possedeva le opzioni della scultura associabili a quelle della pittura. Convintosi che l’arte del passato non era riproducibile con la tecnica dell’intarsio ma che, al contrario, molte delle immagini delle avanguardie novecentesche sarebbero state ideali, diede inizio al suo percorso artistico.
Con immagini riprese dai libri d’arte non si limitava ad eseguire semplici copie, fatto del resto impossibile data la profonda diversità dei mezzi da lui utilizzati, ma integrava e sostanzialmente reinterpretava opere di Picasso, Braque, Matisse, Boccioni o Kandinskij, per citare solo alcuni autori.

La serata con GIOVANNI BRIZZI


Un folto pubblico di appassionati di Storia Romana ha assistito venerdì 6 dicembre alla presentazione del libro “Io, Annibale. Memorie di un condottiero” del Prof. Giovanni Brizzi, edito da Laterza. Questa è la storia di un uomo fiero della sua vita, ma consapevole dei propri fallimenti. Paradossalmente un eroe e un esempio più per i romani che per la sua gente. Dopo la disfatta di Canne, infatti, Roma seppe mettere a frutto le sconfitte subite, adattando i propri costumi e strategie alla forza del nemico e imparando da lui nuove tattiche di attacco che Publio Cornelio Scipione stesso utilizzò per sconfiggerlo a Zama.








venerdì 6 dicembre 2019

Venerdì 6 dicembre - Annibale raccontato da GIOVANNI BRIZZI


Venerdì 6 novembre, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, lo storico Giovanni Brizzi presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo romanzo storico “Io Annibale” edito da Laterza. A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Claudio Nostri. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Tattico geniale e condottiero leggendario. Uomo dalla doppia, profonda cultura, punica e greca, versato persino nei campi dell’arte e della filosofia. Ma anche ‘mostro assetato di sangue’. Impassibile di fronte ai massacri della guerra e ideatore di perfidi inganni. Questo è Annibale, il più grande tra i nemici di Roma. E queste sono le sue memorie, ‘trascritte’ da un grande storico.
Giovanni Brizzi è professore emerito dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. Ha insegnato anche a Sassari, a Udine e alla Sorbona. È Officier nell’Ordine delle Palmes Académiques dello Stato Francese e socio dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna. È direttore della “Rivista Storica dell’Antichità” e della “Rivista di Studi Militari”. Tra le più recenti pubblicazioni, per Il Mulino: Canne. La sconfitta che fece vincere Roma (2016), Ribelli contro Roma. Gli schiavi, Spartaco e l’altra Italia (2017) e Silla (2018). Per Laterza è autore di Scipione e Annibale. La guerra per salvare Roma (2007) e 70 d.C. La conquista di Gerusalemme (2015).


martedì 3 dicembre 2019

La serata con DANIELE FERRONI

Il fotografo Danielle Ferroni ha presentato ieri sera al Caffè Letterario “L’ultimo ballerino dell’aia”  libro realizzato insieme al poeta mantovano Giancarlo Sissa che non  ha potuto partecipare alla presentazione per una indisposizione dell’ultimo minuto. Il libro, tradotto anche in lingua russa, è un omaggio poetico al maiale, protagonista indiscusso della vita contadina, nell’ultimo momento della sua vita.
«Le immagini di Daniele Ferroni, corredate dai testi di Giancarlo Sissa – scrive Giampiero Neri nella presentazione del volume – rinnovano la sacra rappresentazione del sacrificio del maiale con la sensibilità e il gusto di un moderno reportage.»