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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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venerdì 23 dicembre 2011

Buone Feste a tutti...

Come ormai tradizione anche quest’anno la cartolina degli auguri di Caffè Letterario è opera del fumettista lughese STEFANO BABINI. Protagonista, il grande scrittore francese Louis-Ferdinand Celine in versione natalizia. L'appuntamento per tutti gli amici del Caffè Letterario di Lugo è per il prossimo mese di gennaio. Il calendario degli incontri sarà pubblicato a giorni... 

sabato 17 dicembre 2011

La serata con IVAN LEVRINI

Queste le immagini della serata di mercoledì 14 dicembre con lo scrittore reggiano Ivan Levrini che con il suo libro di racconti “Sempilici svolte del destino”, ha concluso la programmazione annuale del Caffè Letterario di Lugo.  Ivan Levrini è nato a Reggio Emilia nel 1958. Ha studiato filosofia a Bologna con Enzo Melandri. In particolare si è occupato di filosofia antica e contemporanea. Ha collaborato con la rivista Discipline filosofiche, fondata da Enzo Melandri e diretta da Stefano Besoli. Ha collaborato con la rivista Il Semplice, edita da Feltrinelli e curata da Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni e Daniele Benati. Ha tenuto una rubrica dal titolo “Aberrazioni filosofiche” sul Caffé illustrato, nei numeri usciti a cura di Ermanno Cavazzoni. Ha pubblicato alcuni racconti in opere collettive, tra cui Il fior fiore di Zibaldoni e altre meraviglie (Edit Santoro) e Autobahn (Traven books). Collabora con Zibaldoni e altre meraviglie, rivista elettronica curata da Enrico de Vivo. Un suo racconto è uscito sul terzo numero dell'Accalappiacani. Recentemente è uscito un suo scritto su Griseldaonline, portale di letteratura italiana dell'Università di Bologna.











domenica 11 dicembre 2011

Mercoledì 14 dicembre - IVAN LEVRINI a Caffè Letterario

Mercoledì 14 dicembre, alle ore 21,00, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, ultimo appuntamento dell’anno per Caffè Letterario con lo scrittore reggiano Ivan Levrini e la sua raccolta di racconti “Semplici svolte del destino” edito da QuiEdit. Marco Sangiorgi, curatore della nostra rassegna letteraria, avrà il compito di introdurre la serata che si concluderà come sempre con il consueto brindisi con i vini in degustazione.

“Semplici svolte del destino” è una sorprendente raccolta di racconti, merce rara nella letteratura italiana contemporanea, dove domina incontrastato il romanzo; sono storie che parlano dei casi della vita: c’è l’infanzia nel paesaggio della pianura padana, ci sono alcune figure memorabili come il nonno Carlomagno e lo zio Orlando, o luoghi dell’anima come il bar Stalingrado; c’è l’amore in tutta la sua infinita casistica: innamoramento giovanile, amore passione, amore senile, iniziazione sessuale da parte di un personaggio che ricorda la Marfisa di Fellini, ma anche la maga Alcina del Furioso. In questi racconti si parte dai semplici fatti della vita per arrivare a un significato universale che può appartenere a tutti. Si tratta di piccole storie che diventano metafora del mondo.
Ecco come lo scrittore Ermanno Cavazzoni (che è stato ospite un mese fa di Caffè Letterario con la sua "Guida agli animali fantastici")  ci parla del suo amico e conterraneo Ivan Levrini.
"Ivan Levrini (Reggio Emilia, 1958) vive a Reggio Emilia dove si trova a suo agio per via del clima umido e nebbioso d'inverno, bollente e più umido ancora d'estate, e a cui tradizionalmente si pone rimedio coi tortelli verdi d'inverno e col vino spumeggiante lambrusco d'estate, che però è un rimedio anche al clima invernale, un rimedio universale, si legge nel “De bello gallico”, nel punto in cui Giulio Cesare transitando per Reggio Emilia mangiò un piatto di tortelli verdi e bevve lambrusco, e non essendosi però ancora abbastanza acclimatato mangiò un secondo piatto di tortelli di zucca e bevve una seconda bottiglia, la quale trasformò il clima, a quanto poi scrisse, da umido e freddo a soleggiato ed asciutto. A questo punto ci si può mettere a leggere la Metafisica di Aristotele o il Simposio di Platone, come fa a volte Ivan Levrini al pomeriggio, perché a Reggio Emilia il clima e il cibo sono un buon propellente agli studi; e allora anche Hegel improvvisamente verso le cinque del pomeriggio diventa chiaro, diventa chiara anche la fase della coscienza infelice, quando la separazione fra uomo e Dio raggiunge il culmine e l'uomo cade al punto più basso."

venerdì 9 dicembre 2011

"Eneide, XXI secolo dopo Cristo" di IVANO NANNI

Sulla lettura collettiva de "L''Eneide" di Virgilio, di sabato 3 dicembre. 

Spogliato delle sue armi, delle belle promesse per una nuova patria, della protezione di sua madre, delle disposizioni del Fato, e spogliato del suo eroismo, Enea oggi sarebbe un migrante, un semplice migrante in fuga, alla ricerca di una nuova patria.
Per i nuovi Enea che partono dai lidi africani diretti verso l'Italia, alla ricerca di un posto dove stabilirsi, proprio come il vecchio Enea, il capostipite di tutti i migranti dell'area mediterranea, non c'è nessuna Didone ad aspettarli. A ricevere questi disperati senza una patria ci sono i centri di accoglienza provvisori, spiazzi cinti da reticolati guardati da cani ringhianti e da mastini con l'elmetto. E meno che mai ci sarà un poeta grande e malinconico, immenso per mitezza e genio che canterà le loro peripezie, le loro vite di pastori e di contadini strappati alla terra da una guerra, o dalla siccità, o da una pestilenza.
E se fra tutti i Teucri ( i Turchi ), ci fosse per caso un Enea più eroico degli altri, allora non avrebbe certo un destino fulgido di gloria; il novello condottiero di una armata sgangherata lo si troverebbe facilmente, in giro per le città congestionate dal traffico, magari fermo a un semaforo con un secchio di acqua saponata, cacciato via da un italico ( un rùtulo? ) con il semplice gesto della mano; oppure lo troveresti in qualche anfratto appartato ai margini di un giardino o di un palazzo con qualche pasticca in mano da vendere a qualche intossicato, oppure lo troveresti su una traballante impalcatura di un cantiere edile abusivo ai margini di una grande città ( Roma ) che a sua insaputa a contribuito a fondare, lo troveresti anche nelle Apulie, nei campi assolati in ginocchio a raccogliere pomodori per pochi centesimi alla cassa, sfruttato da caporali e centurioni greco-romani.
Forse oggi un grande poeta potrebbe raccontare un' Eneide al contrario, un nuovo poema, dove nei primi sei libri si narrano le vicende di un Enea solo e disperato nel cuore di un paese che non lo vuole e che lo sfrutta in ogni modo, e nei successivi sei libri verrebbe narrato il ritorno alla sua terra, non pacificata ma dove ritroverebbe un orto e un pascolo per le pecore, e un altro Virgilio (incarnazione del grande mantovano, per chi crede nella trasmigrazione delle anime) si incaricherebbe di raccontare la sua vita, che di sicuro troverebbe un posto insigne nell'epica contemporanea. Ovviamente, prima o poi, a conferma di un eterno ritorno dell'uguale, la sua terra finirebbe nelle mani di un usurpatore che lo caccerebbe di nuovo dalla sua casa (come successe a Virgilio), e Enea prenderebbe di nuovo il mare, per fare quello che sappiamo.
di Ivano Nanni

mercoledì 7 dicembre 2011

"Sul fare poesia, leggendo poesia" di IVANO NANNI

Sull'incontro di giovedì 1 dicembre con Gian Ruggero Manzoni per il ciclo "I poeti dei poeti"

Il poeta è un mago di seduzioni, un illusionista capace di far convergere su di sé risonanze remote, indecifrabili persino a se stesso...piccolo diapason nel cuore della terra...
dopo anni si riesuma dalle profondità di un cassetto una poesia, un poemetto...quattro versi che colgono un nodo, che balzano agli occhi fulgidi di oscurità...
chi ha scritto questa cosa?
L'autore è sconosciuto, eppure è capitato spesso, capita di non riconoscersi in quello che si è scritto...perché? Chi scrive le poesie?
Il poeta provoca suggestioni, singolari sdoppiamenti, una personificazione dei sentimenti narrati...uno smarrimento...la paura di essere scoperti ( lasciati nudi ) sotto le stelle, (è l'augurio del poeta...lui è nudo sotto le stelle ), chi ascolta poesie come chi le scrive...partecipa di questo timore e morte... c'è ben poco di razionale nel comporre poesia, somiglia molto di più a un dettato...a una chiamata ( vocazione )...qualcosa di misterioso fa sentire un'urgenza espressiva e l'io si agita...si dispone a mettersi in disparte a prendere nota...a riscrivere, a copiare...si tratta di attendere, di mettersi di lato...a latere della storia per vederla meglio, per vederla passare, per coglierne un aspetto, a volte tragico, a volte frivolo, una strizzatina d'occhi...una risata trattenuta...un preludio a una malattia... per un poeta...per uno scrittore vale il detto attribuito ad Apelle, l'inventore della pittura ad encausto, “nulla dies sine linea”...lo riferisce Plinio, e vale per tutti gli artisti...c'è del lavoro vero nel comporre...una manualità, un lavoro fisico...l'ispirazione è lavoro.... Baudelaire insegna che l'ispirazione è sorella del lavoro quotidiano...e lui poetava anche quando sornionamente attendeva che gli portassero l'assenzio al tavolino del caffé... scriveva, metteva qualche punto fermo, con i suoi versi molti avrebbero pasteggiato in futuro... l'importante è copiare creativamente.
anche i tre poeti che abbiamo ascoltato, più un quarto, poeta-lettore ( alla fine ha fatto apparire i suoi fantasmi ), comunicano parole di nebbia...
Ennio Flaiano diceva che non si può far altro che scrivere in maniera indecifrabile...
c'è qualcosa di intollerabile nella poesia che attrae e respinge...si vuole sapere eppure è impossibile sapere con le parole, forse è con il suono che ci confondiamo di meno, le parole sono suoni, hanno un riverbero... è nell'armonia che ritroviamo la compassione per le parole che non rendono il sapore dell'indicibile...
Gian Ruggero ha condotto per i campi i suoi tre poeti contadini, lui stesso radicato alla terra e più ancora nelle acque, se è possibile un radicamento nei fluidi, ( ma è questa la forza della poesia?), mettere radici dove è impossibile?...ebbene, li ha fatti cantare i poeti, nei campi appena sfalciati, tra le barricate risonanti di cannonate, nei vicoli luridi di borgate senza pietà per niente e per nessuno, le loro parole si sono sentite chiare e temibili come baci e colpi di pistola...
lo scultore Arturo Martini era figlio di un cuoco, e ha detto della cucina una cosa giustissima:
“la cucina si fa per istinto...un altro deve assaggiare la minestra, io, alla vista avverto se ha il sale. C'è l'Artusi; e poi c'è l'inafferrabile”.
un po' come il pianista che suona senza guardare la tastiera...come il poeta che non vede le parole...solo dopo legge...come solo un poeta sa fare.
di Ivano Nanni

martedì 6 dicembre 2011

I lettori de "L'Eneide"

Queste le immagini della maratona letteraria che si è svolta sabato 3 dicembre nel bellissimo cascinale dove ha sede l’Associazione culturale “Entelechia”.  Prima lettura collettiva di quest’anno, che sarà dedicato ai grandi poeti latini, è stata “L’Eneide” di Virgilio nella traduzione di Vittorio Sermonti. La lettura, supportata da immagini e filmati si è protratta fino a mezzanotte e si è conclusa come buona abitudine consolidata con il consueto brindisi finale con vini torte e ciambella. Il prossimo appuntamento con i grandi classici è previsto nel prossimo mese di febbraio con la lettura delle meravigliose “Metamorfosi” di Publio Ovidio Nasone.
    




La serata con PHILIPPE MARCADE'

Serata inconsueta per Caffè Letterario, quella di venerdì 2 dicembre Philippe Marcadè, fondatore e cantante del gruppo musicale punk "The senders" che ha presentato il suo libro autobiografico "Oltre l'Avenue D" edito da Agenzia X. Phil Marcadè, ci ha raccontato i 10 anni più importanti della sua vita nel momento in cui New York stava per essere assalita dal movimento Punk. Tutto ebbe inizio con il trasferimento di Phil da Parigi agli Stati Uniti all'inizio degli anni settanta.

Qui attraverso un lungo percorso compiuto attraverso tantissime città americane, senza soldi ma con un sorriso in faccia che permetteva di strappare un passaggio ovunque, arrivò a Boston, dove ad un concerto incontrò Jhonny Thunders componente dei New York Dolls, amicizia che permise a Phil di entrare nel mondo della musica. Da lì il traferimento a New York dove iniziò a frequentare il CBCG’s e il Max’s, luoghi ormai inesistenti poiché il primo è stato abbattuto mentre al posto del Max’s ora vendono hamburger. Locali dove regolarmente suonavano gruppi come  i Ramones, Heartbreakers, Mc5, Mink DeVille, Real Kids, Blondie e tantissimi altri. "New York negli anni Settanta era un mix continuo di stili, posso dire che io ero punk, più nella vita che nella musica. Eravamo una generazione che si divertiva ed era ingenua, come nell’uso dell’eroina, tanto che un sacco di amici sono morti veramente giovani." Ed è proprio l’universo marginale, creativo e irripetibile di quella New York che Marcadé ha raccontato in una serata veramente coadiuvato dalla impeccabile traduzione di Eva Savini.
Ecco le immagini della serata.









GIAN RUGGERO MANZONI a "I poeti dei poeti"

Per il ciclo di letture "I poeti dei poeti" ecco le immagini del reading di giovedì scorso 1 dicembre con Gian Ruggero Manzoni che nel Salone Estense della Rocca di Lugo ha letto i versi di Federico Garcia Lorca, Pier Paolo Pasonini e Sergej Esenin.



giovedì 1 dicembre 2011

Sabato 3 dicembre - "L'ENEIDE di VIRGILIO" Una nuova maratona letteraria a Entelechia.

Sabato 3 dicembre, alle ore 20,30, nella bellissima sede dell’Associazione Culturale “Entelechia” in Via Quarantola, 32/1 a Lugo ripartono le Maratone Letterarie di Caffè Letterario con la lettura de “l’Eneide” di Publio Virgilio Marone.  Dopo le letture dei grandi classici del Medioevo e del Rinascimento italiano della stagione scorsa, le maratone letterarie di quest’anno saranno dedicate ai grandi poeti latini. Quale inizio migliore, dopo aver concluso nel luglio scorso la lettura integrale della Divina Commedia di Dante, se non con il suo maestro Virgilio? I lettori che declameranno i versi immortali del grande poeta mantovano, nella bellissima traduzione di Vittorio Sermonti,  saranno scrittori, artisti, amici, collaboratori di "Entelechia" e del nostro Caffè Letterario. Come sempre la lettura sarà supportata da un vastissimo supporto iconografico con le immagini degli innumerevoli capolavori che il mondo dell’arte ha dedicato al poema virgiliano e con brani e spezzoni di film che hanno raccontato l’Eneide a cominciare dal bellissimo sceneggiato della Rai del 1972 che vedeva Giulio Brogi nei panni di Enea. Una serata da non perdere quindi, perche come Dante faceva dire ad Omero nel limbo infernale… “Onorate l’altissimo Poeta, l’ombra sua ritorna che era dipartita.”

lunedì 28 novembre 2011

Venerdì 2 dicembre - PHILIPPE MARCADE' a Caffè Letterario

Appuntamento internazionale per Caffè Letterario quello di venerdì 2 dicembre alle ore 21,00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro. Ospite della nostra rassegna letteraria sarà il il fondatore e cantante dei “The Senders” Philippe Marcadè con il suo libro “Oltre l’Avenue D” edito da Agenzia X. A introdurre la serata saranno Eva Savini, che ha tradotto il libro dal francese e il curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi. 
Un appuntamento inusuale in cui si parlerà della New York di fine anni settanta, del Punk, e del CBGB il famoso Rock Club situato nel East Side di Manhattan. 
Arrivato diciassettenne dalla Francia, Philippe Marcadè, dopo un psicotico viaggio on the road, diventa uno dei protagonisti dello tsunami del punk. Alla sua festa di benvenuto si esibiscono i Ramones nel loro primo concerto in assoluto. È una star: sempre al tavolo giusto, parla con il suo accento esotico e veste stiloso anche se dorme in luridi loft. Nei suoi racconti non mancano personaggi come Wayne County, Lux Interior, Nan Goldin, Wilko Johnson, Wayne Kramer, Robert Mapplethorpe, Andy Warhol, John Waters.
È una città sempre sorprendente la New York  vissuta in prima persona da Marcadé, in cui la cantante dei Blondie, l’icona-sexy Debbie Harry, lo rincorre per chiedergli la traduzione in francese della canzone Denis Denis, che diventerà poi un hit da classifica, e l’ancora sconosciuta Madonna occupa la stanza accanto alla sua in un loft scalcagnato. Attorno a queste star in erba si muove un intero mondo di locali sempre aperti, affitti a prezzi stracciati e milioni di modi per guadagnarsi da vivere, quasi tutte leciti. È una New York destinata a decadere con l’inizio degli anni ’80, la fine del punk e della new wave e l’esplosione finale dell’eroina e dell’AIDS. Come scrive amaramente Marcadé “Era la fine di un’epoca in cui eravamo stati liberi come non lo saremmo stati mai più.” Un’età dell’oro costruita con niente e dal niente, che nel mondo di oggi, dominato dal marketing, dal denaro e dal conformismo sembra semplicemente inconcepibile.

Giovedì 1 Dicembre - Per "I poeti dei poeti" GIAN RUGGERO MANZONI al Caffè Letterario di Lugo

Variazione di programma nel calendario del ciclo di letture poetiche “I poeti dei poeti”. Giovedì 1 dicembre, invece del  previsto reading della poetessa bolognese Francesca Seragnoli, impossibilitata alla presenza a causa di una improvvisa indisposizione, sarà Gian Ruggero Manzoni  che alle ore 21,00 nel Salone Estense della Rocca di Lugo declamerà i versi dei suoi poeti del cuore. L’artista, poeta  e scrittore originario di San Lorenzo, la cui lettura era prevista per il 26 gennaio 2012, sarà ospite di Caffè Letterario quindi giovedì prossimo dove declamerà i versi di tre grandi poeti del novecento europeo: Federico Garcìa Lorca, Pier Paolo Pasolini e Sergej Esenin.

La serata con MARIO DESIATI

Queste le immagini della serata di venerdì 25 novembre trascorsa con lo scrittore pugliese Mario Desiati che ha presentato nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro il suo ultimo romanzo pubblicato da Mondadori “Ternitti”.