Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro
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sabato 29 dicembre 2012
sabato 22 dicembre 2012
Buone Feste!
Come ormai tradizione anche quest’anno la cartolina degli auguri di Caffè Letterario è opera del fumettista lughese STEFANO BABINI. Protagonista, il grande scrittore americano Mark Twain in versione natalizia.
venerdì 21 dicembre 2012
La serata con ERALDO BALDINI e GIUSEPPE BELLOSI
Mercoledì 19 dicembre, nel Salone Estense della Rocca, il Caffè Letterario di Lugo ha concluso il suo
ciclo di incontri del 2012 con una serata dedicata all’ormai imminente Natale.
Protagonisti i due scrittori romagnoli
Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi che hanno presentato il loro volume, scritto
a quattro mani, “Tenebroso Natale” edito da Laterza. Lo stesso Eraldo Baldini
ha presentato inoltre il suo nuovo libro di racconti “Gotico rurale. 2000-2012”
edito da Einaudi. La serata è stata condotta da Marco Sangiorgi. Queste le
immagini.
martedì 18 dicembre 2012
"Amore e Guerra" di IVANO NANNI
Sull'incontro di lunedì 17 dicembre
con Daniele Novara e il suo libro “La grammatica dei conflitti. L’arte
maieutica di trasformare le contrarietà in risorse” edito da Sonda.
È quasi un gioco di ruolo. Una
specie di risiko con tanto di armate e una strategia opportuna, tattiche mirate
alla conquista di spazi vitali. Una relazione implica sempre una
configurazione, una cornice territoriale, uno spazio nel quale esercitare
alcune doti peculiari che mirano alla conquista, alla supremazia, alla
vittoria. Le relazioni, private e pubbliche, politiche o meno mettono in gioco
questi elementi e limiti. Nelle relazioni private come in politica “ si scende
in campo “ con le proprie armate dialettiche allo scopo di procurarsi dei
vantaggi, di prendersi un pezzetto di territorio in più, di affermare il
proprio punto di vista. C'è sempre un'idea esplorativa che accompagna certi
esperimenti politici come comprimere, ad esempio, una o più persone o
moltitudini intere in spazi ristretti e vedere come si comportano. Se
sopportano le angustie dell'angolo nel quale sono costrette, se manifestano
nervosismo, rabbia o angoscia, o se si comportano come un gas compresso che
superato la soglia di compressione per
raggiungimento della temperatura critica, esplode. Nelle relazioni politiche
questo accade sempre, e quelle private si stanno politicizzando sempre di più,
non come negli anni settanta ma come nell'anno 2012, nel senso che il politico
diventa parametro di esclusione dell'altro in un gioco al massacro dove tutti
sono perdenti e solo la violenza resta in campo seduta su macerie fumanti con
un ghigno di vittoria. Il giocatore di risiko a questo punto si pone una
domanda.
Quanti sono i conflitti che siamo
in grado di gestire?
Mi viene da dire: neanche uno,
estremizzando un po'. Ma se è vero, ed è vero in massima parte, che si prediligono le scorciatoie alle analisi,
allora è la violenza e non la gestione delle criticità ad avere la meglio.
Ancora una volta è la mitologia a indicarci uno spunto riflessivo. Attaverso lo
strumento ottico del mito evidenziamo quello che sapevamo ma non conoscevamo, e
cioè che il conflitto è ineliminabile, che amore e guerra convivono da separati
in casa in un corpo, che ha dei genitori Venere e Marte, e questo corpo si
chiama Armònia, ma che è la violenza a imporci i suoi guasti. Tra conflitto e
violenza c'è una guerra di mezzo. Volendo semplificare: da una parte ci sono i
libri e la cultura dell'inclusione dove tutto rientra nella sfera del parlare e
della soluzione tramite la parola, e dall'altra ci sono le armi che sono
l'amplificazione del mutismo dei sentimenti e protesi necessaria alla
violenza. Per questo è utile un libro di
“ lettura “che inquadra i problemi relazionali offrendo la possibilità di
uscire dal cul de sac della violenza.
È questa un'offerta coraggiosa e,
come grammatica del sentire l'altro, appare di questi tempi rivoluzionaria
anche se ripresa da contingenze pregresse. Si lotta contro il pregiudizio per
arrivare alla formulazione di un giudizio equilibrato, non ideologico,e anche
se l'orgoglio spesso impedisce di ri-trovare una composizione armonica tra le
persone, la possibilità che il tempo ricomponga i malintesi sono forti, e
un'offesa, comunque perde forza fuori dal contesto temporale che l'ha prodotta.
È inclusa in questo libro, una grammatica del sentire corretta da un'arte
antica, quella dell'ascolto che porta a un'impostazione organizzativa delle
relazioni umane che non nasconde le due prerogative più importanti per le
relazioni umane, vale a dire: la comprensione dei problemi altrui e il buon
senso nel gestirli. Questo, a me pare, suggerisca la buona via della
trasformazione di sé attraverso gli errori e gli orrori della nostra vita.
di Ivano Nanni
Mercoledì 19 dicembre - ERALDO BALDINI e GIUSEPPE BELLOSI a Caffè Letterario
Mercoledì
19 dicembre alle ore 21.00 nel Salone Estense della Rocca di Lugo ultimo
incontro dell’anno per Caffè Letterario con Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi.
Due i libri presentati nel corso della serata: “Tenebroso Natale” edito da
Laterza e scritto a quattro mani dai due scrittori romagnoli e “Gotico rurale.
2000-2012” nuova edizione del “cult
book”, che più di dieci anni fa consacrò
Eraldo Baldini, arricchito di nuovi racconti e da una postfazione di Francesco
Guccini, edito da Einaudi. A introdurre e condurre la serata con i due autori
sarà il curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi.
“Tenebroso Natale”. Cristiano e pagano, moderno e antico, culto dei morti e
rituali di purificazione, scongiuri e divinazioni: questo nasconde, nell'epoca
dei computer e dei viaggi spaziali, il nostro modo di vivere il Natale, il
Capodanno e l'Epifania. È la notte a cavallo fra il 24 e il 25 dicembre.
Comincia il solstizio d'inverno, i giorni cessano di accorciarsi e il tempo
della luce si allunga. Da molti secoli, prima che la Chiesa ne faccia la sua
ricorrenza più importante, quella notte è insieme di festa e di sortilegio, di
mistero e di timore. È ancora così: in tutte le regioni d'Italia, le tradizioni
relative ai giorni che vanno dal 24 dicembre al 6 gennaio portano con sé i
segni di un'arcaica complessità che non sempre combaciano con l'immagine di
allegria e di dolcezza alla quale siamo abituati. Nella cultura tradizionale
quelle ore sono considerate piene di presenze inquietanti e pericolose, di
streghe e di spiriti. La stessa Befana e coloro che questuano in suo nome altri
non sono che defunti circolanti nella dimensione terrena. Bisogna saperli
accogliere, saperci convivere. Con una vastissima raccolta delle tradizioni e
delle superstizioni sparse sul territorio italiano, alla scoperta di materiali
sorprendenti e spesso dimenticati, Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi svelano il
fascino ambiguo e i tanti significati di quei giorni magici.
Con “Gotico rurale” torna dopo più di dodici anni torna il “cult book” che ha
consacrato Eraldo Baldini e ha dato il nome a un suggestivo genere letterario
denso di mistero, inquietudine e paure ataviche. Campagne silenziose in mezzo
alle quali le aie coloniche si disegnano come cicatrici, paludi coperte di
infide nebbie, boschi fitti e scuri sui fianchi dei monti, piccoli paesi di una
provincia solo in apparenza paciosa. Sono questi gli scenari delle storie con
le quali l'Autore ci conduce ad affacciarci sul mistero, a incamminarci sui
sentieri della paura. Dove la città è lontana, dove si agitano i fantasmi di
leggende e di riti mai dimenticati, dove vecchie case rurali nascondono
inquietanti segreti, dove la lenta quotidianità può trasformarsi in crimine, in
incubo e in terrore: è là che il lettore viene portato per mano, in un viaggio
che non potrà dimenticare facilmente.
Eraldo Baldini è nato e vive a Ravenna. Studioso di storia ed antropologia
culturale, oltre che narratore affermato a livello internazionale, ha
pubblicato numerosi saggi,romanzi e racconti presso i principali editori
italiani ed europei.
Giuseppe Bellosi è nato nel 1954 a Fusignano dove vive. Direttore della
Biblioteca comunale “Piancastelli” di Fusignano, ha contribuito con numerose
pubblicazioni specialistiche alla documentazione ed allo studio del folclore e
della letteratura dialettale della Romagna, affiancando a tale attività la
ricerca poetica in dialetto. Collabora con diverse riviste, fra le quali “Il
lettore di provincia”, “Tratti”, “Cartolaria”, “La Piê”.
La serata con DANIELE NOVARA
Ecco le immagini dell’incontro di ieri sera lunedì 17
dicembre con Daniele Novara che ha presentato nel Salone Estense della Rocca di
Lugo il suo ultimo lavoro “La grammatica dei conflitti. L’arte maieutica di
trasformare le contrarietà in risorse” edito da Sonda. La serata organizzata in
collaborazione con l’AVIS provinciale di Ravenna è stata condotta dalla
curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi e dal presedente provinciale AVIS
Francesco Laghi.
venerdì 14 dicembre 2012
Lunedì 17 dicembre - DANIELE NOVARA a Caffè Letterario
Lunedì 17 dicembre, alle ore 21.00, nel Salone Estense della
Rocca di Lugo, penultimo incontro dell’anno per Caffè Letterario con il
pedagogista Daniele Novara che presenterà il suo saggio “La grammatica dei
conflitti. L’arte maieutica di trasformare le contrarietà in risorse.”
L’incontro, organizzato in collaborazione con l’A.V.I.S. provinciale di Ravenna, sarà introdotto dalla
curatrice di Caffè Letterario Patrizia Randi.
Tutti i giorni viviamo un numero variabile di conflitti: di alcuni non ci accorgiamo
neppure, altri invece lasciano il segno e possono cambiare la vita intera.
Comunque tendiamo a sfuggirli, e a considerarli problemi da cui è meglio
tenersi alla larga. Eppure i conflitti possono essere incredibili occasioni di
apprendimento su noi stessi e sugli altri, possono aiutarci a incrementare le
competenze relazionali e sociali e a migliorare la qualità della nostra vita.
Ecco la prospettiva inedita che offre questa grammatica: dai conflitti è
possibile imparare. Daniele Novara, pedagogista e formatore di lunga
esperienza, individua le componenti fondamentali delle situazioni conflittuali
e offre alcuni strumenti per provare a leggerle, decodificarle, capirle, ma
soprattutto per viverle nell'ottica dell'apprendista. Chi impara dai conflitti
vuole riuscire a superare modalità relazionali consolidate ma inefficaci per
garantirsi relazioni più stabili e creative; da questa fondamentale,
sistematica e anche difficile esperienza della vita vuole ricavare il meglio.
Una lettura indispensabile per acquisire competenze personali interiori e
durature, per essere in grado non solo di conoscere ciò che serve in teoria ma
anche di riuscire a metterlo in pratica; una grammatica per attuare una nuova
alfabetizzazione relazionale, per raggiungere e superare nuove frontiere di
apprendimento, di conoscenza di sé e degli altri.
Daniele Novara, pedagogista, consulente e formatore, nato nel 1957, vive a
Piacenza dove nel 1989 ha fondato il Centro Psicopedagogico per la Pace e la
gestione dei conflitti, Istituto orientato alla formazione e ai processi di
apprendimento nelle situazioni di conflittualità. Negli anni ha ideato,
progettato e realizzato attività interattive
e ha inventato vari strumenti educativi e formativi: il Cestino della
rabbia, il Cassetto delle Tracce, il Diario dei Conflitti. Nel 2000 ha
progettato un Centro Educativo a Shtupel (Klina) in Kosovo per bambini dai 2 ai
5 anni, tuttora attivo. Dal 2002 dirige la rivista Conflitti. Rivista italiana
di ricerca e formazione psicopedagogica. Dal 2004 è docente del Master in
Formazione Interculturale presso l'Università Cattolica di Milano. Ha ideato
una nuova modalità di aiuto nella gestione dei conflitti: il Colloquio
Maieutico. Gestisce lo sportello di consulenza pedagogica per genitori presso
il CPP di Piacenza. È responsabile scientifico del Centro di Formazione
Professionale Polivalente di Lecco.
giovedì 13 dicembre 2012
Una serata dedicata a FRANCESCO BALILLA PRATELLA
Queste
le immagini della serata di mercoledì 12 dicembre che il Caffè Letterario di
Lugo ha dedicato alla figura del concittadino Francesco Balilla Pratella. Nel
Salone Estense della Rocca di Lugo il presidente della Fondazione della Cassa
di Risparmio e Banca del Monte di Lugo Maurizio Roi, l’editore Ivan Simonini e
la figlia del musicista lughese Eda Pratella hanno presentato il volume “Testamento”
l’autobiografia che Pratella scrisse negli ultimi anni della sua vita edita ora nella sua versione integrale dalle Edizioni
del Girasole di Ravenna.
sabato 8 dicembre 2012
Mercoledì 12 dicembre - "Testamento" La biografia di Francesco Balilla Pratella
Mercoledì 12
dicembre, alle ore 21.00, nel Salone Estense della Rocca di Lugo, il Caffè
Letterario di Lugo dedica il suo penultimo incontro dell’anno al nostro
concittadino e musicista Francesco Balilla Pratella presentando la sua
autobiografia “Testamento” edita quest’anno dalle Edizioni del Girasole. A
parlarci del libro e della figura di Francesco Balilla Pratella saranno il
Presidente della “Fondazione Cassa di Risparmio di Lugo e Banca del Monte”
Maurizio Roi, l’editore Ivan Simonini e la figlia del musicista lughese Eda
Pratella.
Oltre 1200 fogli manoscritti, divisi in tre periodi (1880-1909, 1909-1929,
1930-1955) e redatti tra il 20 febbraio 1947 e il 18 marzo 1955 con il titolo
"Testamento". Di lì a due mesi Pratella moriva. Con il titolo
"Autobiografia", soltanto una "selezione" del suo
"Testamento" venne pubblicata a Milano nel 1971 andando a ruba.
Tuttavia, se nel 1971 Pratella fosse stato ancora vivo, mai e poi mai avrebbe
accettato di dare alle stampe solo la metà del suo ultimo scritto, né avrebbe
accettato il titolo "Autobiografia", così individualistico rispetto
al senso universale da lui conferito al suo "Testamento", che ora è
qui pubblicato integralmente. Dell'"Autobiografia" del 1971 vengono
poi eliminate le pur piccole ma numerose correzioni lì apportate alla pagina
pratelliana, pagina qui ripristinata anche nei dettagli nel pieno rispetto
della lettera dell'autore: infatti abbiamo senz'altro trascritto tutto il testo
del "Testamento" direttamente dal manoscritto originale. Vittime
delle forbici del 1971 sono stati soprattutto due aspetti del
"Testamento": da un lato i giudizi assai franchi espressi da Pratella
su singoli personaggi (specie musicisti e politici) e dall'altro gli apparati
critico-ermeneutici forniti da Pratella per tutte le sue opere musicali. Tali
apparati ci consentono oggi finalmente di conoscere Pratella secondo Pratella.
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