Pagine

Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
Iscriviti alla newsletter di Caffè Letterario sul sito http://www.aladoro.it/

sabato 26 ottobre 2019

Lunedì 4 novembre - IVANO MARESCOTTI al Caffè Letterario di Lugo


Lunedì 4 novembre, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, l’attore Ivano Marescotti presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo libro “Fatti veri” edito da Whitefly Press. 
A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Patrizia Randi. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.
Fatti veri, prima opera narrativa dell’attore e regista teatrale Ivano Marescotti, è una raccolta di racconti autobiografici dal sapore delle storie di una volta. Quelle narrate e tramandate nelle sere d’inverno davanti al camino. Il viaggio nel passato, che vede come indiscussi protagonisti la terra d’origine (la Bassa Romagna), i suoi abitanti e il suo dialetto, si apre con la nascita dell’autore e si chiude con la morte prematura del figlio. Passa dai banchi della scuola elementare e fa tappa sul palco del Teatro Alighieri di Ravenna dove avviene la sua consacrazione ad attore professionista. Nel mezzo, un susseguirsi di aneddoti esilaranti, ricordi sofferti, momenti teneri e ambientazioni surreali. Marescotti, con naturalezza, senza maschere e senza falsi pudori, orchestrando i dialoghi e le narrazioni con la maestria di chi sa muoversi sulla scena, svela la miseria familiare negli anni del dopoguerra, l’insofferenza per il lavoro impiegatizio, gli esordi teatrali dettati dal caso, le passioni amorose e politiche, i viaggi rocamboleschi, i drammi personali. Una saga romagnola che affonda le radici nella cultura dei padri, ma che comunica nella lingua universale dell’arte e della creazione.

Ivano Marescotti è nato a Villanova (comune di Bagnacavallo, nella Bassa Romagna). Nel 1981 intraprende l'attività teatrale. Lavora fra gli altri con Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Giorgio Albertazzi, Marco Martinelli. Interpreta oltre cinquanta film, lavorando con registi quali Anthony Minghella, Ridley Scott e Roberto Benigni, nonché Marco Risi, Pupi Avati, Sandro Baldoni, Maurizio Nichetti, e Klaus Maria Brandauer. Dal 1993 inizia un approfondito lavoro di recupero del suo dialetto romagnolo, tornando in teatro con i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere e riscrivere alla sua maniera grandi come Dante (Dante, un patàca ispirato alla Divina Commedia) e Ariosto (Bagnacavàl, una contaminazione tra il basso dialetto romagnolo e l'Orlando Furioso).

ANNULLATA la lettura collettiva del 26 ottobre


Per motivi tecnici la maratona letteraria dedicata a Shakespeare con la lettura della commedia “Misura per misura” in programma per sabato 26 ottobre è posticipata nella prossima stagione primaverile.

La serata con GIANNI OLIVA


Sala Codazzi della Biblioteca Trisi gremita di pubblico ieri sera per ascoltare le parole dello storico torinese Gianni Oliva che ha presentato il suo ultimo saggio  “Anni di piombo e di tritolo” edito da Mondadori.
Li hanno chiamati «anni di piombo» per via delle pallottole che fra il 1969 e il 1988 hanno ucciso 197 vittime di agguati terroristici e 38 caduti negli scontri catalogati come episodi di «violenza politica», intervallati dalle bombe che hanno dilaniato 135 persone. In tutto 370 morti, ai quali l’Associazione italiana vittime del terrorismo aggiunge circa mille feriti. È la macabra contabilità di un ventennio che ben presto è diventato (oltre che di piombo e di tritolo) anche «di ferro», per via delle sbarre e delle celle blindate dove sono stati rinchiusi migliaia di detenuti accusati di quei delitti, e poi di associazione sovversiva, bande armate rosse e nere, detenzioni di armi e favoreggiamenti vari.






lunedì 21 ottobre 2019

Venerdì 25 ottobre - Lo storico GIANNI OLIVA al Caffè Letterario di Lugo


Venerdì 25 ottobre, alle ore 21.00 nella Sala Codazzi della Biblioteca Trisi di Lugo lo storico Gianni Oliva presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo saggio “Anni di piombo e di tritolo” edito da Mondadori. A introdurre la serata sarà Andrea Baravelli. Ingresso libero.
Dal 12 dicembre 1969, quando esplode la filiale della Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano, fino all’assassinio di Roberto Ruffilli da parte delle Brigate Rosse il 16 aprile 1988, in Italia sono state ammazzate quasi quattrocento persone, e oltre mille ferite e rese invalide. Sono gli anni di «piombo e di tritolo», la stagione degli attentati a mano armata del terrorismo «rosso» – che uccide magistrati come Emilio Alessandrini, operai come Guido Rossa, giornalisti come Carlo Casalegno e Walter Tobagi, che sequestra e condanna a morte il presidente della Dc Aldo Moro – e delle stragi «nere», con gli ordigni esplosivi di piazza della Loggia, del treno Italicus e della stazione di Bologna. Quale intreccio si stabilisce tra questi due fenomeni di segno ideologico opposto? Come si inseriscono le violenze nella storia dell’Italia sospesa tra modernizzazione e democrazia bloccata?
Un libro per ricordare ciò che è stato ai tanti che l’hanno dimenticato, e farlo conoscere a quelli nati dopo e cresciuti in una scuola dove la storia antica è molto più in onore di quella contemporanea: un contributo a fare i conti con il passato, in un paese dove è troppo facile rimuovere. Gianni Oliva, studioso del Novecento, da anni si occupa degli argomenti meno indagati della storia nazionale recente. Da Mondadori ha pubblicato, fra gli altri, La resa dei conti, Umberto II, Foibe, Le tre Italie del 1943, L'Italia del silenzio, Fra i dannati della terra, Il tesoro dei vinti, Gli ultimi giorni della Monarchia.


"Una sera di autunno a Lugo" di DOMENICO QUIRICO


Domenico Quirico è stato ospite del Caffè Letterario di Lugo mercoledì 16 ottobre 2019 per presentare il suo libro "Che cos’è la guerra” edito da Salani.

In una sera di autunno a Lugo per parlare, ancora, di migranti, timido segno nel silenzio generale di qualcuno (la sala è colma, attenta) che pensa, si commuove, ragiona. E poi la visita, venti minuti un lampo, in una delle più scenografiche piazze d'Italia... 
Sono le 23 passate, tutto è immobile come di là da una immensa vetrina. La luce tenue ma con balzi improvvisi, il chiarore che scopre angoli, dettagli di edifici. Secoli affiancati e mai sovrapposti con un miracolo che verrebbe da pensare voluto, intensamente programmato. Passo a passo esci dall'ombra di una via di palazzi misteriosi, neppure l'aspetto cadente di alcuni mette angoscia. Poi esci nella luce spalancata del monumento a Francesco Baracca, che è come uscire da una navata di chiesa fin sotto i gradini dell'altar maggiore.  L'ala bianca dell'eroe, è in bilico su un corno di luce, cosicché leggi come scrittura i dettagli del cavallino rampante e le fiamme delle trenta e più vittorie. É lui, l'aviatore-martire, nero di bronzo, erculeo nel suo buio che scruta il cielo della notte di un nemico che non verrà più. A destra la muraglia del castello estense la cui bellezza consiste nella solidità perfetta, nella prospettiva massiccia e lavorata, a cui il giardino e gli alberi antichi tolgono l'oppressione della fortezza. La piazza si infila quasi con movimento fisico in un altro segmento.  Mi dicono, gli amici che mi fanno da guida che è frutto dell'ordine spontaneo e dell'alacrità fervida di altre piazze della città. Si infila dunque il primo rettangolo in una galleria come per morire: un caffè, negozi chiusi. Ecco, è un passaggio, si direbbe niente di più… e invece, all'improvviso, si apre il rettangolo perfetto di un settecentesco enorme chiostro. Mercato animatissimo mi assicurano gli amici che mi fanno da guida, palcoscenico di un luogo che da sempre è bancarelle, rumore, incontro, affari, negozio; ma all'aria aperta, aspetto di civiltà padana, sicura insieme e raffinata… Le cinquanta o più, non le ho contate, arcate uguali che si allontanano in quadruplice prospettiva, vuote in quell'ora, silenziose, sembrano passi fermati per prodigio con l'eco diventato di mattone e di pietra... piazza fatta per restare insieme, non per le parate e le processioni. Passano, silenziosi alcuni ragazzi neri....




sabato 19 ottobre 2019

La serata con ROBERTO FINZI


Roberto Finzi ha presentato ieri sera, venerdì 18 ottobre, al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo saggio “Breve storia della questione antisemita” edito da Salani. Citando Jean-Paul Sartre, lo storico bolognese scrive che «l’’esperienza non fa sorgere la nozione d’ebreo, al contrario è questa che chiarisce l’esperienza; se l’ebreo non esistesse, l’antisemita lo inventerebbe». Parole che da sole inquadrano un fenomeno, l’antisemitismo appunto, tutt’altro che teorico ma, al contrario, parte concreta della cultura occidentale — e arabo-islamica — da circa due millenni.





giovedì 17 ottobre 2019

Venerdì 18 ottobre - ROBERTO FINZI al Caffè Letterario di Lugo


Venerdì 18 ottobre, alle ore 21.00 nella Sala Codazzi della Biblioteca Trisi di Lugo lo storico Roberto Finzi presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo libro “Breve storia della questione antisemita” edito da Salani. A introdurre la serata sarà Giuseppe Masetti. Ingresso libero.
Dai pogrom in Russia al caso Dreyfus, dall’idea di un ''complotto sionista'' ai lager nazisti, il XX secolo ha registrato un agghiacciante salto di qualità nella violenza degli attacchi. Proprio quando l’integrazione nelle società contemporanee sembrava un fatto acquisito, l’antiebraismo di matrice religiosa ha ceduto il passo all’antisemitismo fondato su presunte basi razzistiche. Finzi ci conduce alla scoperta di questo male oscuro strisciante nella storia dell’umanità, di cui l’antisemitismo moderno è solo una parte della vicenda. ''Conoscere la punta dell’iceberg può essere utile a far cogliere a ognuno di noi, nella società e in noi stessi, pure gli elementi che ne compongono il grande corpo immerso. E anche a far riflettere sulla paura del da noi diverso che pervade le società persino in questo inizio del terzo millennio, meraviglioso per le straordinarie innovazioni tecniche ma ancora impregnato di una moltitudine di antichi, radicati pregiudizi.''
Roberto Finzi (Sansepolcro, 1941) ha insegnato Storia economica, Storia del pensiero economico e Storia sociale negli atenei di Bologna, Ferrara e Trieste. Ha pubblicato con alcune fra le maggiori case editrici italiane e in numerose riviste italiane e straniere. Suoi lavori sono stati editi, oltre che in Italia, in Argentina, Belgio, Brasile, Cina, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Spagna, Stati Uniti. Per Bompiani ha pubblicato Il pregiudizio. Ebrei e questione ebraica in Marx, Lombroso, Croce (2011), L’onesto porco. Storia di una diffamazione (2014) e Asino caro. O della denigrazione della fatica (2017).


La serata con DOMENICO QUIRICO



Ancora una serata da tutto esaurito per il Caffè Letterario di Lugo quella di ieri sera con il giornalista Domenico Quirico che ha presentato il suo ultimo saggio “Che cos’è la guerra” edito da Salani.
Questo libro ci ricorda che in questa epoca di pace, come la consideriamo, «la guerra ci circonda, ci assedia, ci soffoca. L’uomo la donna, il bambino del terzo millennio ne sentono perennemente l’odore e il suono». È «il mondo del Non Diritto, dove chi ha il potere o pretende di parlare in nome di Dio può arrestare, vietare, sequestrare, uccidere senza che nessuna Legge venga a chiedergliene conto».







mercoledì 9 ottobre 2019

Mercoledì 16 ottobre - DOMENICO QUIRICO al Caffè Letterario di Lugo


Mercoledì 16 ottobre, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, lo scrittore e giornalista Domenico Quirico presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo libro “Che cos’è la guerra” edito da Salani. A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Patrizia Randi. Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione. Domenico Quirico ha vissuto la guerra sulla propria pelle. Ne ha respirato l’odore aspro e feroce, ne ha ascoltato il clangore stridente, ne ha sopportato la vista, camminando tra le macerie delle città distrutte e mescolandosi alle folle in rivolta. Dalla sua esperienza di giornalista – uno tra i più importanti in Italia e nel mondo – nasce questo libro, che ripercorre un decennio di storia recente, intrecciando le voci e le testimonianze di coloro che la narrazione pubblica ha spesso lasciato ai margini. Tra le sue pagine rivivono i fermenti e le attese che hanno portato alla nascita delle primavere arabe; il dramma della Siria, lacerata da una guerra civile che ha lasciato sul campo una devastazione senza pari; l’odissea di chi è costretto ad abbandonare la propria terra e affrontare il mare alla ricerca della salvezza; la parabola di molti giovani alla deriva, radicalizzati dai cattivi maestri di un Islam che ha tradito la sua vocazione di pace. Alle storie altrui Quirico intreccia la propria, raccontando con cruda e poetica verità la traversata di ventidue ore su un barcone diretto a Lampedusa, fianco a fianco con i migranti, e rievocando i giorni disperati del suo rapimento in Siria e della prigionia. Che cos’è la guerra è la cronaca fedele e appassionata del nostro presente, un libro che parla alle nostre coscienze e ci costringe a non voltare lo sguardo. Perché se un cambiamento è ancora possibile, non può che nascere dall’impegno di tutti a conservare la nostra umanità.


Domenico Quirico è tra i più importanti giornalisti italiani. Ha lavorato a lungo come caposervizio della sezione esteri, corrispondente da Parigi e come inviato di guerra per La Stampa. Da sempre impegnato per documentare sul campo conflitti e rivoluzioni, è autore di numerosi saggi e reportage sui temi delle migrazioni e della radicalizzazione dell’Islam. Trai suoi libri più noti: Il Grande Califfato, Esodo e Ombre dal fondo, un’autobiografia​ in cui racconta la propria storia personale e professionale, dalla quale è stato tratto l’omonimo film perla regia di Paola Piacenza. Ha vinto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro giornalistico, tra cui il Premio Indro Montanelli nel 2013, il Premio Brancati nella sezione saggistica nel 2015 e il Premio Terzani nel 2018.


martedì 8 ottobre 2019

La serata con MARCO MARTINELLI


Più di cento persone hanno assistito ieri sera all’incontro con lo scrittore e regista Marco Martinelli che ha presentato il suo libro “Nel nome di Dante” edito da Ponte alle Grazie. Dante Alighieri per Marco Martinelli non è “un autore”, non è solo “un grande autore”, ma “l’autore”, non solo perché nella Commedia Divina sono contenute l’80 per cento delle parole che anche oggi usiamo, non solo perché l’uomo di teatro non può che essere sensibile al gran teatro della Commedia dove compaiono più di 500 personaggi, non solo perché vivendo a Ravenna non è possibile non inciampare in Dante, essendo quella città il suo ultimo rifugio e il luogo dove sono conservate le sue ossa, tutto questo non basta ancora, per Marco Martinelli c’è di più. C’è un papà, Vincenzo, che lo sveglia raccontandogli di Edipo e le favole di Fedro e che nel mezzo delle giornate canticchia versi di Metastasio e racconta le avventure del “ghibellin fuggiasco”, le sue solitudine e le fughe. E soprattutto c’è lo stordimento che Marco prova quando da adolescente, portato per mano dal padre, entra in quella cattedrale di umanità che è la Commedia.







lunedì 7 ottobre 2019

Lunedì 7 ottobre - MARCO MARTINELLI al Caffè Letterario di Lugo


Lunedì 7 ottobre, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, lo scrittore e regista Marco Martinelli  presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo libro “Nel nome di Dante” edito da Ponte alle Grazie. A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Gianni Parmiani mentre le letture saranno affidate a Roberto Magnani.  Ingresso libero. Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel Ala d’Oro dalle ore 19.30, e riservare il posto nella Sala Conferenze dove si terrà la presentazione.

Ha ancora senso leggere, o rileggere, la Commedia di Dante Alighieri, quella che Boccaccio definì Divina? Che cosa ha da dirci oggi il Padre della nostra lingua? Probabilmente tanto. Basta mettere da parte il Monumento della letteratura italiana che tutti ci invidiano, quello che si è obbligati a studiare a scuola, e considerarlo anzitutto un uomo come noi. Un uomo però attento al mondo circostante. Il Dante in carne e ossa è stato, come tutti, ragazzo e da ragazzo ha visto la sua città, Firenze, dilaniata dal conflitto tra guelfi e ghibellini; crescendo è diventato letterato e poeta, cittadino impegnato in politica, e per questo costretto all'esilio; vittima infine della malaria verrà  sepolto lontano dalla sua patria, a Ravenna. Dante aveva conosciuto la realtà  dell'inferno in terra e l'ha trasfigurata con la forza della sua immaginazione nell'Inferno, aveva sperimentato la possibilità di ricominciare e l'ha trasposta nel Purgatorio, aveva conosciuto la potenza dell'Amore e l'ha sublimata nel Paradiso. Per capirlo occorre tuttavia sapersi accostare al poeta come ha fatto Marco Martinelli grazie all'insegnamento di un altro padre: il suo. Vincenzo Martinelli ha trasmesso al figlio la passione per questo Dante a tutto tondo, così come gli ha trasmesso la curiosità  per la Storia, l'interesse per le vite altrui, un senso alto della politica. Martinelli affianca alle parole di Dante e ai racconti sul suo tempo memorie più personali ed eventi più recenti, più contemporanei scontri tra Neri e Bianchi, facendo dialogare il Due-Trecento con il Novecento in una rilettura della Commedia che, oltre al libro, anima anche uno spettacolo teatrale.
Marco Martinelli, nato a Reggio Emilia, è tra i maggiori registi e drammaturghi del teatro italiano. Il ruolo che meglio lo descrive è quello di "poeta di compagnia": le sue opere infatti nascono dall’interazione con gli attori del Teatro delle Albe, fondato nel 1983 insieme a Ermanna Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni. Ha vinto numerosi premi, tra cui sette volte il Premio Ubu per la drammaturgia, la regia e il progetto non-scuola. I suoi testi teatrali sono stati tradotti e messi in scena in dieci lingue. Per Ponte alle Grazie ha pubblicato: Aristofane a Scampia.



domenica 6 ottobre 2019

Rassegna Stampa

Resto del Carlino
7/10/19

Resto del Carlino -  5/10/19

Corriere di Romagna - 25/9/19

Reso del Carlino
25/9/19

Il vernissage della mostra "Cuts" di Guenda Bondini


Inaugurata ieri pomeriggio, sabato 5 ottobre, nella hall dell'Hotel Ala d'Oro, la mostra pittorica “Cuts” dell’artista Guenda Bondini. La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 22 fino a giovedì 7 novembre 2019.






giovedì 3 ottobre 2019

Sabato 5 ottobre - "Cuts" di GUENDA BONDINI

Sabato 5 ottobre maggio, alle ore 18.00, nella hall dell’Hotel Ala d’Oro, si inaugura la mostra pittorica “Cuts” di Guenda Bondini.
Nata a Cesena classe 1996 frequenta l'indirizzo di pittura presso il liceo artistico di Ravenna per proseguire poi gli studi nell'ambito del corso di Grafica d'Arte dell'Accademia di Belle Arti di Urbino. La riflessione sul segno e sulla sua ricezione sono cardine della ricerca, che superando la pittura e le tecniche tradizionali passa da un esasperante realismo ad una sempre maggiore astrazione. Eliminando gradualmente colore e strumenti si avvicina ad una tecnica forse più mentale, introspettiva, rivolta soprattutto alle sensazioni percettive, inconsce e più vere che animano il nostro sguardo verso il mondo.