Le immagini dell’incontro di ieri sera, 30 ottobre, con la scrittore ravennate Stefano Bon, che ha presentato il suo ultimo romanzo “La ragazza che andò all'inferno" edito da Castelvecchi.
Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro
Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
Iscriviti alla newsletter di Caffè Letterario sul sito http://www.aladoro.it/
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
Iscriviti alla newsletter di Caffè Letterario sul sito http://www.aladoro.it/
martedì 31 ottobre 2017
lunedì 30 ottobre 2017
Lunedì 30 ottobre - STEFANO BON al Caffè Letterario di Lugo
Lunedì 30 ottobre alle ore 21.00,
nel Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, al Caffè Letterario di Lugo lo
scrittore ravennate Stefano Bon presenta il suo romanzo “La ragazza che andò
all’inferno” edito da Castelvecchi. Ad
introdurre la serata, sarà Patrizia Randi. Come sempre al termine consueto
brindisi finale offerto a tutti i presenti con i vini del Gruppo Cevico.
Anna è una giovane donna che
conduce una vita serena e appagante finché Andrea, il suo compagno, muore.
Abbandonata da parenti e amici, e con due figli piccoli da accudire, la sua
esistenza si trasforma presto in un incubo. In breve tempo deve gestire una
situazione economica difficile che la porta a ulteriori ristrettezze, e in un
crescendo parossistico di miseria e violenza Anna si trova ad affrontare una
situazione al limite della follia. Per salvarsi deve fare suo malgrado una
scelta estrema, ma a convincerla definitivamente è la scoperta di una nuova
terribile verità sulla morte di Andrea. La successiva, e per lei inevitabile,
discesa all'inferno diventa però un'inaspettata scala per il paradiso: non solo
rinasce a nuova vita scoprendo cose di lei che non conosceva ma, grazie a un
improvviso benessere economico, può permettersi di sbalordire chi prima la
considerava poco più di un'insipida bambina senza arte né parte. Ma le amarezze
non finiscono e altre verità terribili vengono a galla: per raggiungere una
nuova felicità Anna dovrà prima recuperare tutte “le cose perse per la strada”.
Stefano Bon è nato a Ravenna nel
1963 e nella sua vita si è occupato di musica e cinema. Autore di testi per
cinema e teatro, per i tipi di Traccediverse è uscito nel 2007 il suo primo
romanzo Il giorno in cui sono stata
uccisa. La lettura del "Cantico dei Cantici"
Ecco le immagini della lettura del “Cantico dei Cantici” che
si è svolta ieri pomeriggio, domenica 29 ottobre, nel teatrino dell’Assoc.Culturale Entelechia.
A introdurre la lettura del breve testo biblico e a commentarla al suo termine
è stato il Rabbino Capo di Ferrara Luciano Meir Caro a cui va il nostro sentito
ringraziamento. Così come sempre un grazie sentito va all’Associazione
Culturale “Entelechia” nelle persone di Gianluigi Caravita e Marisa Galanti per
la consueta squisita ospitalità e l’indispensabile supporto tecnico e a tutti i
lettori.
In ordine di apparizione:
Patrizia Randi
Claudio Nostri
Gabriele Bersanetti
Federica Costa
Carlo Pasi
Isa Cristoferi
sabato 28 ottobre 2017
Domenica 29 ottobre - "Il Cantico dei Cantici" . Lettura con il commento del Rabbino LUCIANO MEIR CARO
Domenica 29 ottobre, alle ore 16.30, presso la sede dell’Associazione
Culturale “Entelechia” in via Quarantola 32/1 a Lugo, proseguono al Caffè
Letterario di Lugo le letture dedicate ai grandi classici della letteratura
occidentale. Quest’anno le letture saranno dedicate ai libri sapienziali
contenuti nella Bibbia: Il Cantico dei Cantici, Il libro di Giobbe e
l’Ecclesiaste. Tutte le letture saranno
introdotte e commentate dal Rabbino capo di Ferrara Luciano Meir Caro.
Si comincia quindi Domenica 29 ottobre
con il "Cantico dei Cantici". Attribuito al re Salomone, celebre per la
sua saggezza, per i suoi canti e anche per i suoi amori, fu composto non prima
del IV secolo a.C. ed è uno degli ultimi testi accolti nel canone della Bibbia,
addirittura un secolo dopo la nascita di Cristo, col sinodo rabbinico di Ladne.
Un grande rabbino del II secolo d.C. diceva: «L'universo intero non vale il
giorno in cui Israele ebbe il Cantico dei Cantici».Il vernissage della mostra di MARTINO NERI
E’ stata inaugurata ieri, venerdì 27 ottobre, nella Hall
dell’Hotel Ala d’Oro la mostra pittorica “Frame” dell’artista faentino Martino
Neri. La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 22 fino a
giovedì 30 novembre.
Martino Neri nasce a Faenza il 2 novembre del 1986 e matura presto una
sensibilità verso l'espressione pittorica. Nel 2008 consegue il diploma presso
l'Istituto D'Arte G. Ballardini di Faenza e si accinge a frequentare ambienti
artistici locali. Prosegue il suo percorso presso l'Accademia di Belle Arti di
Firenze dove si diploma in pittura con tesi in Fenomenologia delle arti
contemporanee dal titolo “Costellazione Transavanguardia” sotto la guida dei
professori Umberto Bisi e Mauro Pratesi. Attualmente frequenta il Biennio
specialistico di “Arti visive e nuovi linguaggi espressivi” presso l’accademia
di belle arti di Firenze.
mercoledì 25 ottobre 2017
Venerdì 27 ottobre - "Frame" di MARTINO NERI
Venerdì 27 ottobre , alle ore 18.00, nella hall dell’Hotel
Ala d’Oro, si inaugura la mostra pittorica “Frame” dell’artista faentino
Martino Neri. La ricerca pittorica è intesa come una sorta di “diario per
immagini”, dove un racconto quotidiano viene descritto da una serie di
rappresentazioni visive, le quali rispondono a una loro logica linguistica. Da
qui il titolo “Frame”, parola che allude chiaramente al fotogramma, al fermo
immagine visivo che cerca di rappresentare, in questo caso col medium
pittorico, le sensazioni semplici che qualunque animale umano prova nell’arco
del suo vivere.
La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 22 fino a giovedì 30
novembre.
martedì 24 ottobre 2017
La serata con FRANCESCA MELANDRI
Le immagini dell’incontro di ieri
sera, 23 ottobre, con la scrittrice romana Francesca Melandri, che ha
presentato il suo ultimo romanzo “Sangue Giusto” edito da Rizzoli.
Roma, agosto 2010. In un vecchio
palazzo senza ascensore, Ilaria sale con fatica i sei piani che la separano dal
suo appartamento. Vorrebbe solo chiudersi in casa, dimenticare il traffico e
l’afa, ma ad attenderla in cima trova una sorpresa: un ragazzo con la pelle
nera e le gambe lunghe, che le mostra un passaporto. «Mi chiamo Shimeta
Ietmgeta Attilaprofeti» le dice, «e tu sei mia zia.» All’inizio Ilaria pensa
che sia uno scherzo. Di Attila Profeti lei ne conosce solo uno: è il soprannome
di suo padre Attilio, un uomo che di segreti ne ha avuti sempre tanti, e che
ora è troppo vecchio per rivelarli. Shimeta dice di essere il nipote di Attilio
e della donna con cui è stato durante l’occupazione italiana in Etiopia. E se
fosse la verità? È così che Ilaria comincia a dubitare: quante cose, di suo
padre, deve ancora scoprire? Le risposte che cerca sono nel passato di tutti
noi: di un’Italia che rimuove i ricordi per non affrontarli, che sopravvive
sempre senza turbarsi mai, un Paese alla deriva diventato, suo malgrado, il
centro dell’Europa delle grandi migrazioni. Con Sangue giusto Francesca
Melandri si conferma un’autrice di rara forza e sensibilità. Il suo sguardo,
attento e profondissimo, attraversa il Novecento e le sue contraddizioni per
raccontare il cuore della nostra identità.venerdì 20 ottobre 2017
Lunedì 23 ottobre - FRANCESCA MELANDRI al Caffè Letterario di Lugo
Lunedì 23 ottobre alle ore 21.00,
nel Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, al Caffè Letterario di Lugo ancora la
grande narrativa protagonista con Francesca Melandri
e il suo romanzo “Sangue giusto” appena uscito per i tipi di Rizzoli. Ad introdurre la serata, sarà Patrizia Randi.
Come sempre al termine consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti con
i vini del Gruppo Cevico.
Al contempo saga familiare e
romanzo storico, il nuovo libro di Francesca Melandri si sviluppa tra gli
anni trenta del secolo scorso e l'Italia contemporanea, tra Roma, l'Etiopia
dell'impresa coloniale italiana e la nostra città di Lugo, da dove si irradia
la storia della famiglia Profeti. Grazie a una scrittura che riesce a saldare
felicemente i diversi piani temporali, l'autrice di "Eva dorme" e di
"Più in alto del mare" ci conduce nel cuore di una ferita con cui il
nostro paese continua a non volere fare i conti. Romanzo carico di epos e di
tensione civile, "Sangue giusto" diviene una sorta di specchio che
riflette non solo le contraddizioni dei protagonisti, ma anche le nostre.
Francesca Melandri è una sceneggiatrice, scrittrice e documentarista italiana. Ha esordito nella narrativa nel 2010 con Eva dorme (Mondadori), un romanzo che ripercorre gli anni del terrorismo sudtirolese. Nel 2012 esce Più alto del mare (Rizzoli), finalista al Premio Campiello e vincitore del premio Rapallo Carige.
Francesca Melandri è una sceneggiatrice, scrittrice e documentarista italiana. Ha esordito nella narrativa nel 2010 con Eva dorme (Mondadori), un romanzo che ripercorre gli anni del terrorismo sudtirolese. Nel 2012 esce Più alto del mare (Rizzoli), finalista al Premio Campiello e vincitore del premio Rapallo Carige.
La serata con OMAR DI MONOPOLI
Le immagini della serata di ieri sera 19 ottobre nel Salone
Estense della Rocca di Lugo con lo scrittore pugliese Omar Di Monopoli che ha
presentato il suo ultimo romanzo “Nella perfida terra di Dio” edito da Adelphi.
venerdì 13 ottobre 2017
Giovedì 19 ottobre - OMAR DI MONOPOLI al Caffè Letterario di Lugo
Giovedì 19 ottobre alle ore 21.00 nel Salone Estense della
Rocca di Lugo lo scrittore salentino Omar Di Monopoli presenterà al Caffè
Letterario di Lugo il suo ultimo romanzo “Nella perfida terra di Dio” edito da
Adelphi. L’incontro sarà introdotto da Marco Sangiorgi.
Da tempo, al nome di Omar Di Monopoli ne sono stati
accostati alcuni altri di un certo peso: da Sam Peckinpah a Quentin Tarantino,
da William Faulkner a Flannery O'Connor. Per le sue storie sono state create
inedite categorie critiche: si è parlato di western pugliese, di verismo
immaginifico, di neorealismo in versione splatter. Nonché, com’è ovvio, di noir
mediterraneo. Questo nuovo romanzo conferma pienamente il talento dello
scrittore salentino – e va oltre. Qui infatti, per raccontare una vicenda gremita
di eventi e personaggi (un vecchio pescatore riciclatosi in profeta, santone e
taumaturgo dopo una visione apocalittica, un malavitoso in cerca di vendetta,
due ragazzini, i suoi figli, che odiano il padre perché convinti che sia stato
lui a uccidere la madre, una badessa rapace votata soprattutto ad affari
loschi, alcuni boss dediti al traffico di stupefacenti e di rifiuti tossici,
due donne segnate da un destino tragico, e sullo sfondo un coro di paesani, di
scagnozzi, di monache), Omar Di Monopoli ricorre a una lingua ancora più
efficace, più densa e sinuosa che nei romanzi precedenti, riuscendo a
congegnare con abilità fenomenale sequenze forti, grottesche e truculente in un
magistrale impasto di dialetto e italiano letterario – sino a farla diventare,
questa lingua, la vera protagonista del libro.
Omar Di Monopoli è nato a Bologna nel 1971. Dopo aver
lavorato per un decennio come redattore e grafico all'interno di numerose
piccole realtà editoriali del Salento, dove vive, si è affacciato nel panorama
culturale nazionale nel 2007 entrando a far parte del catalogo di autori delle
edizioni milanesi ISBN. Il suo primo romanzo Uomini e cani esce nel 2007. A questo seguiranno Ferro e fuoco (2008), La legge di Fonzi (2010), Aspettati l'inferno
(2014).
giovedì 12 ottobre 2017
La serata con ERMANNO BENCIVENGA
Più di ottanta persone hanno assistito ieri sera nella
bellissima sala conferenze del Consorzio di Bonifica di Lugo all’incontro con
il filosofo Ermanno Bencivenga che ha presentato il suo ultimo libro “La
scomparsa del pensiero. Perché non possiamo rinunciare a ragionare con la
nostra testa” edito da Feltrinelli.
martedì 10 ottobre 2017
Mercoledì 11 ottobre - ERMANNO BENCIVENGA al Caffè Letterario di Lugo
Mercoledì 11 ottobre, alle ore 21.00, nella Sala del
Consorzio di Bonifica in via Manfredi, 32 a Lugo la filosofia torna protagonista
al Caffè Letterario con il filosofo Ermanno Bencivenga e il suo attualissimo
libro “La scomparsa del pensiero. Perché non possiamo rinunciare a ragionare
con la nostra testa” edito da Feltrinelli pochi mesi or sono. L’incontro sarà
introdotto da Giovanni Barberini.
Logico e filosofo del linguaggio, Ermanno Bencivenga smaschera la più insidiosa
delle catastrofi del nostro tempo: la capacità di ragionare rischia di
scomparire. Ma ragionare significa tacitare le emozioni e gli impulsi per fare
spazio alle idee e, soprattutto, a una discussione ordinata che le analizzi e
ne determini il valore, aprendo nuove strade alla nostra convivenza.
Raccontando la sua esperienza di professore, Bencivenga mostra che questa
“catastrofe gentile”, tanto silenziosa quanto devastante, riguarda soprattutto
le nuove generazioni, che sono più esposte alla proliferazione forsennata dei
mezzi d’informazione e di comunicazione, diventati ormai troppo veloci e
potenti rispetto al tempo che il pensiero logico richiede. Con il risultato
inquietante che i giovani si abituano sempre più all’idea che qualcun altro, o
meglio qualcos’altro, ragionerà per loro. Un saggio schietto e tagliente, che
ci mette in guardia di fronte alle insidie di una mutazione antropologica che
sottrae alla nostra specie la sua risorsa più preziosa: il ragionamento.
Ermanno Bencivenga è professore ordinario di filosofia presso l’Università di
California; logico di fama, ha dato importanti contributi alla filosofia del
linguaggio, alla filosofia morale e alla storia della filosofia. In Oltre la tolleranza, Manifesto per un mondo
senza lavoro e Parole che contano
ha elaborato un’utopia politica. Per il grande pubblico ha scritto (fra
l’altro) La filosofia in sessantadue
favole e Il bene e il bello: etica
dell’immagine. È autore delle raccolte di racconti I delitti della logica, Case
e Amori, di cinque raccolte di poesie (l’ultima è Le parole della notte) e delle tragedie Abramo e Annibale. Ha
fondato e diretto per trent’anni (fino al 2011) la rivista internazionale di
filosofia Topoi. Collabora al quotidiano "Il Sole-24 Ore".
Una serata al Cinema Venturini
Una serata dedicata alla storia della Lugo del secolo scorso,
quella di ieri sera lunedì 9 ottobre al Caffè Letterario di Lugo, vista
attraverso la figura di Don Evaristo Venturini uomo di chiesa dotato di un
genio imprenditoriale fuori dal comune e fondatore e gestore nella prima metà
del secolo scorso del Cinema Politeama Venturini, sala cinematografica storica
della nostra città che chiuderà i battenti nei primi anni 90’. A raccontare la
storia di questo sacerdote atipico è stata la pronipote milanese Gloriana
Venturini con il suo libro “Cinema Venturini” edito da l’Arcolaio. A introdurre
la serata e a dialogare con l’autrice è stato Paolo Gagliardi, presidente dell’
Associazione “Storia e memoria della Bassa Romagna” e curatore della Mostra
allestita presso La Torre del Soccorso della Rocca di Lugo in cui sono esposti
documenti e cimeli appartenuti a Don Evaristo Venturini. Per finire, un grazie
sentito a Daniela Taglioni che con la sua fisarmonica ha accompagnato questa
bella serata.
Iscriviti a:
Post (Atom)