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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
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mercoledì 2 febbraio 2011

L'incontro con ALDO CAZZULLO

Tutto esaurito nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro per l’appuntamento pomeridiano di domenica 30 gennaio con il giornalista piemontese Aldo Cazzullo, ritornato a Lugo a distanza di un anno per presentare il suo ultimo lavoro dal titolo “Viva l’Italia” edito da Mondadori nel 2010. L’incontro, inserito nel calendario delle celebrazioni previste dal Comune di Lugo per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e primo di una serie d’appuntamenti che Caffè Letterario dedicherà alla storica ricorrenza, è stato introdotto da Giovanni Barberini ed è stato poi magnificamente condotto da Aldo Cazzullo che si è avvalso delle letture e del canto dei due giovani attori Carlo Vistoli e Luigi Sebastiani. Grazie alle parole di Cazzullo il pubblico ha ripercorso i centocinquanta anni di storia del nostro paese soffermandosi in particolare sui tre grandi momenti storici che l’hanno contraddistinta: il Risorgimento, La Grande Guerra e la Resistenza. Attraverso i tanti esempi virtuosi che hanno costellato questi tre grandi eventi così significativi per la nostra storia, Cazzullo ha tentato di risvegliare quel senso di orgoglio e di appartenenza a una casa comune che spesso e volentieri non è proprio al primo posto nel cuore degli italiani; specialmente di questi tempi dove alle, ormai consolidate spinte secessionistiche di parte del Nord Italia, si aggiungono quelle del Sud, con la nascita di movimenti neoborbonici che vedono il Risorgimento come una pura e semplice guerra di conquista del Sud da parte dei nordisti piemontesi. Ma nonostante tutto un cauto ottimismo pervade il finale del libro e dello stesso tenore è stata la conclusione di Aldo Cazzullo a Caffè Letterario: “La scommessa del libro è che noi italiani siamo più legati all’Italia di quanto non ci piaccia riconoscere. Il tricolore ad esempio fino a non molto tempo fa era considerato un simbolo della estrema destra; adesso non è più cosi. Anche un altro simbolo della nazione come il Vittoriano, a lungo considerato un obbrobrio, è tornato di moda. Del resto sui due frontoni dell’Altare della Patria c’è scritto “Patriae unitati” (all’unità della Patria), ma anche “Civium libertati” (alla libertà dei cittadini). Perché molto spesso si dimentica che il Risorgimento non coincide solamente con l’unificazione nazionale, ma anche e soprattutto con la fine dell’ Antico Regime, con la fine delle monarchie assolute, con la fine dei tribunali ecclesiastici e del potere temporale dei Papi, la fine dei Ghetti, delle servitù feudali, e l’inizio dei diritti civili e della lenta espansione del pensiero democratico. Insomma L’Italia è una cosa seria, ed ha molto più antica di centocinquanta anni. Nasce dai versi di Dante e di Petrarca, nasce dalla bellezze delle opere dei nostri artisti rinascimentali ed è un paese con una storia di cui possiamo e dobbiamo essere orgogliosi." Ecco le immagini della serata.

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