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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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venerdì 5 dicembre 2008

La serata con MASSIMO CARLOTTO

Pubblico delle grandi occasioni per l’incontro di mercoledì 3 dicembre di Caffè Letterario dedicato al “noir”. Protagonista della serata lo scrittore Massimo Carlotto che ha presentato il suo ultimo lavoro “Perdas de fogu” edito da e/o Edizioni appena un mese fa. Sul palco insieme all’autore erano presenti l’Assessore alla cultura Giovanni Barberini e il curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi. E proprio Sangiorgi ha aperto la serata presentando lo scrittore padovano attraverso i suoi numerosi libri scritti in questi anni a partire dal romanzo d’esordio “Il fuggiasco” pubblicato nel 1994 per finire con il libro-inchiesta ambientato nella Sardegna di oggi “Perdas de fogu”, scritto in collaborazione con un gruppo di autori il cui pseudonimo, Mama Sabot, è tutto un programma. Perdas de Fogu è il poligono militare più grande d’Europa. Creato dall'Aeronautica Militare, il poligono è gestito da personale delle tre forze armate e svolge compiti istituzionali sia di carattere sperimentale (come per es. test e collaudi di razzi, missili e vari materiali di armamento) sia di tipo addestrativo (soprattutto di unità missilistiche e unità speciali). Il Poligono opera su due basi in provincia di Nuoro: una a mare (sede a Capo San Lorenzo) e una a terra (sede a Perdasdefogu). Di quello che succede, in gran parte se ne sa poco o niente. Quello che si sa è che nella popolazione di questa frazione di Quirra, che è incuneata tra il lato a mare e il lato a terra del poligono, si registrano a partire dal 1998 ad oggi, su 150 abitanti 20 casi di leucemia o tumori al sistema emolinfatico. Si parla della Sindrome di Quirra, perché sono le stesse patologie della cosiddetta sindrome del Golfo e dei Balcani. Queste le parole di Carlotto: «L’Italia, almeno ufficialmente, non dovrebbe avere armamentari all’uranio, però il problema vero non è l’Italia, ma soprattutto l’uso del poligono da parte degli altri eserciti Nato. A Quirra inoltre, il poligono viene usato anche da imprese private. Quindi, al segreto militare si somma il segreto industriale. Se di quello che fanno i militari un minimo di informazione c’è, perché è dovuta per legge, di quello che fanno le imprese private non se ne sa niente, e poco o niente ne sanno anche i militari. Perché queste aziende private si limitano ad autocertificare che è tutto in regola, però nessuno controlla questa autocertificazione delle imprese. E come risulta ormai ufficialmente dagli atti della Commissione Senato, il segreto industriale supera e scavalca il segreto militare».
Dopo le numerose domande del pubblico allo scrittore padovano, la serata si è conclusa poi con il consueto brindisi finale col vino sardo “Isola dei nuraghi” della cantina Sella & Mosca.

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