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lunedì 22 dicembre 2008

"Un libro da regalare" di DAVIDE SILVESTRI

E' la dimostrazione finale che gli strumenti sono inutili, che la tecnica non serve, che la scienza è una specie di miraggio. Poveraccio, non aveva camere a nebbia, né acceleratori di particelle, non aveva niente a parte il suo cervello. Certo, se l'è annichilito con le sue mani, il suo cervello, ma questo è un altro discorso. Lucrezio, per dio. Lucrezio, e se avessi un altro figlio lo chiamerei così. Seduto da qualche parte, un sacco di tempo fa, con tutta la sua follia, con tutto il suo amore, riesci a vederlo mentre scrive, mentre combatte a mani nude contro tutto. Commovente, povero Lucrezio. A mani nude, davvero. Niente di niente che potesse aiutarlo. Il libro è quello che è, non c'è davvero niente da aggiungere. Uno potrebbe chiedersi perché non è nata una religione, dal libro di Lucrezio. Uno potrebbe chiderselo, ma non ne ha voglia. Vedi come volano i secoli, come le generazioni si susseguono, vedi come tutto si ripete, tutto si ripeterà per sempre. Regalate questo libro, e prima di regalarlo leggetelo. Chi se ne frega della fisica, della matematica. Sono i poeti che spiegano tutto.

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