Venerdì 7 marzo, alle ore 21.00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro di Lugo, la scrittrice Silvia Pareschi presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo saggio “Fra le righe” edito da Laterza. A introdurre la serata, che si concluderà come sempre con il brindisi finale offerto da Cevico, sarà Licia Corbolante. Ingresso libero.
Una delle più note traduttrici di narrativa angloamericana contemporanea, in questo libro ci invita a esplorare il meraviglioso laboratorio della traduzione, in cui le regole incontrano la creatività e la grammatica si mescola con l’esperienza.
L’Intelligenza Artificiale sostituirà gli umani nell’attività così umana del rendere accessibili i capolavori della letteratura in altre lingue?
Silvia Pareschi è per i lettori italiani la ‘voce’ di autori come Jonathan Franzen ed Ernest Hemingway. Da molti anni racconta in incontri pubblici e in corsi professionali le regole e le pratiche della traduzione e, da ultimo, si è fatta portavoce delle istanze dei traduttori letterari nel dibattito sull’uso dell’Intelligenza Artificiale nei mestieri creativi.
In questo libro, in cui il racconto in prima persona degli incontri con grandi opere e grandi scrittori si alterna alla riflessione sulle regole e sulle difficoltà del tradurre, i lettori più appassionati potranno confrontarsi con tante domande che ogni romanzo da tradurre pone ‘tra le righe’: come si rendono i giochi di parole? Come si affronta il tema – anche politico – delle lingue ibride, prime tra tutte yinglish e spanglish? Come si ritraduce un classico? E ancora – per chi sogna di fare della traduzione un mestiere – come si diventa traduttori e quando si è buoni traduttori?
Dall’analisi del turpiloquio come palestra di traduzione letteraria alla riflessione sulla traduzione come lavoro comunitario e condiviso, dai consigli sulle residenze per traduttori all’irresistibile presa in giro dei limiti dell’Intelligenza Artificiale messa alla prova, i capitoli del libro affrontano tanti aspetti del mestiere e sono un inno a una delle attività che più ci rende umani: sapere comunicare in tutte le sfumature che ogni lingua ci regala.
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