Sull'incontro di sabato 12 marzo con Paolo Gagliardi e il suo libro di poesie dialettali " E' viaz dl'anma" edito da Tempo al Libro.
Questo libro di Paolo Gagliardi non nasce per caso, ma fa parte di un percorso poetico romagnolo che parte dagli anni ’70 e arriva fino ad oggi, e si riallaccia anche alla tradizione poetica dialettale lughese, cominciata alla fine dell’800 con i modesti sonetti di Carmelo Cantalamessa Carboni, ma continuata negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, con un nome che è senz’altro quello di un poeta tra i più importanti nella poesia romagnola del ’900: Lino Guerra, seguito poi, negli anni ’40 e ’50 dal fratello Enzo. Erano dunque molti anni che non usciva una raccolta di poesie di qualità in dialetto lughese, come questa di Paolo Gagliardi. A me ha fatto molto piacere seguire il lavoro di Gagliardi. Avevo già apprezzato alcune poesie da lui utilizzate per accompagnare le immagini in alcune mostre fotografiche, e quando mi ha sottoposto una serie di testi ho confermato il mio giudizio positivo. Mi sono piaciute soprattutto le poesie più brevi, e ho consigliato all’autore di seguire il criterio dell’essenzialità. Gagliardi ha dunque lavorato molto in questa direzione e ne ha tratto questo libretto, di esigue dimensioni ma di grande intensità.
Giuseppe Bellosi
Questo libro di Paolo Gagliardi non nasce per caso, ma fa parte di un percorso poetico romagnolo che parte dagli anni ’70 e arriva fino ad oggi, e si riallaccia anche alla tradizione poetica dialettale lughese, cominciata alla fine dell’800 con i modesti sonetti di Carmelo Cantalamessa Carboni, ma continuata negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, con un nome che è senz’altro quello di un poeta tra i più importanti nella poesia romagnola del ’900: Lino Guerra, seguito poi, negli anni ’40 e ’50 dal fratello Enzo. Erano dunque molti anni che non usciva una raccolta di poesie di qualità in dialetto lughese, come questa di Paolo Gagliardi. A me ha fatto molto piacere seguire il lavoro di Gagliardi. Avevo già apprezzato alcune poesie da lui utilizzate per accompagnare le immagini in alcune mostre fotografiche, e quando mi ha sottoposto una serie di testi ho confermato il mio giudizio positivo. Mi sono piaciute soprattutto le poesie più brevi, e ho consigliato all’autore di seguire il criterio dell’essenzialità. Gagliardi ha dunque lavorato molto in questa direzione e ne ha tratto questo libretto, di esigue dimensioni ma di grande intensità.
Giuseppe Bellosi
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