Lunedì 14 maggio,
alle ore 21,00 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro torna a Caffè
Letterario lo scrittore ravennate Eugenio Baroncelli, che presenterà il suo
ultimo lavoro “Falene. 237 vite quasi perfette” edito da Sellerio proprio in
questi giorni. A Patrizia Randi il compito di introdurre la serata che si
concluderà come d’abitudine con la consueta degustazione di vini.
Le fulminanti biografie-in-una-pagina-sola (certe volte nemmeno quella) di
personaggi noti, o meno ma sempre proverbiali, trovate da Baroncelli
condividono una cifra comune. Non hanno nulla dei semplici e organizzati
cataloghi di fatti e nemmeno sono esercizi di interpretazione o di critica. La
tipicità è un’altra: si leggono come esempi o come svolgimenti a tema di
massime appartenenti a una filosofia di vita (che verrebbe da dire vicina allo
stoicismo). Si tratta quindi di biografie molto metafisiche e molto poco
storiche.
Il tema di Falene, che funge da copione generale per 237 famose vite fallite
attraverso i millenni, è nella frase: «Il solo stato di perfezione alla portata
di un mortale è la morte». Di persone che hanno puntato vanamente a opere
perfette, si mostra il vero coronamento della missione nella morte per lo più
inusitata. Tanto che l’unico evento veramente razionale e coerentemente
necessario di una vita sembra derivare dalla figura mitica del personaggio nel
modo stesso in cui una conseguenza deriva da premesse logiche. Baroncelli è
suadente, e letto uno dei suoi schizzi viene voglia di passare all’altro
abbandonandosi al loro essere allusivi, prestando pigro orecchio al ritmo che
li governa che suona così vicino a quello che governò le «sue» vite. Questa
raccolta di minibiografie è la terza dopo Libro di candele e Mosche d’inverno:
di esse è piaciuto, come forse piacerà di questa, il capriccio che fa da presa
alle diverse esistenze, il piccolo paradosso che stringe ciascuna e la sorpresa
ironica che sanno suscitare. Quasi che la forma narrativa più adatta al dramma
comico della vita sia quella più simile alle greguerías nello stile di Ramón
Gómez de La Serna.
Eugenio Baroncelli (1944) vive a Ravenna. Tra le sue opere Outfolio. Storiette
scivolate dal quaderno durante un trasloco, 2005. Con questa casa editrice ha
pubblicato Libro di candele. 267 vite in due o tre pose (2008), Mosche
d’inverno. 271 morti in due o tre pose (2011, Premio Mondello) e Falene. 237
vite quasi perfette (2012).
Da segnalare inoltre che Mercoledì 16 maggio alle ore 20,30 al Teatro Rossini
di Lugo, all’interno della programmazione del Lugo Opera Festival, sarà di
scena il dramma musicale “Vite” del compositore Fabrizio Festa su libretto di
Eugenio Baroncelli. L’idea di “Vite” è semplice: suggerire attraverso
l’intersecarsi del canto e della recitazione sulla musica eseguita in diretta
le trame di storie vere o verosimili. Storie in gran parte di musicisti – così
ha immaginato Baroncelli alla sua prima esperienza nell’ambito del teatro
musicale – scritte in uno stile asciutto, ma acuto e penetrante. Così le vite
di Georges Bizet o di Chet Baker, di Janis Joplin o di Maurice Ravel (solo per
citare alcune tra le figure evocate da Baroncelli) finiscono per raccontare
un’unica vicenda biografica, che è proprio la musica a tessere in un unico
mosaico sonoro.
Per informazioni e prenotazioni: Teatro Rossini, Piazzale Cavour 17 – 48022
Lugo (RA) Tel. 0545.38542 info@teatrorossini.it
Nessun commento:
Posta un commento