Ancora un Salone Estense gremito di pubblico per la serata
di venerdì 19 dicembre che ha visto protagonista lo psicanalista milanese Luigi
Zoja con il suo saggio “Paranoia”, edito da Bollati Boringhieri.
Un libro ambizioso,
molto bello in cui l’autore tenta di articolare una teoria psicologica con una
storia dell’Occidente sotto il segno della paranoia; la dettagliata
fenomenologia della mente paranoica fa da griglia all’interno della quale gli
eventi e i personaggi storici – epocali tutti: la conquista delle Americhe, la
storia degli Stati Uniti, i nazionalismi ottocenteschi, le due guerre mondiali,
Hitler, Stalin, la tensione fra superpotenze, fino ad arrivare alla scena
odierna, apparentemente più neutra ed informe – producono volume e fungono da
exempla. C’è in Zoja una specie di terrore implicito per la dimensione
collettiva, comune, partecipativa. L’unico attore collettivo di questo libro è
la «plebe», più o meno tecnicamente avanzata, sempre fatta oggetto di
commiserazione se non di disprezzo, e contrapposta ai pochi individui
illuminati. Questo disprezzo arriva ad esprimersi in forme stranamente vicine a
quelle del paranoico, che vede tutti i suoi nemici come subumani o bestie,
quando la «plebe» viene definita «gregge». Ecco le immagini della serata.
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