Lunedì 26 gennaio, alle ore 21.00
nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro di Lugo, primo di tre appuntamenti
che in questo trimestre Caffè Letterario dedicherà alla Prima Guerra Mondiale,
lo storico brianzolo Gian Enrico Rusconi presenterà il suo ultimo saggio “1914:
attacco a occidente” edito da Edizioni del Mulino lo scorso anno. Lo storico ravennate Paolo Cavassini condurrà
la serata che si concluderà con il consueto brindisi finale per tutti i
presenti.
Era inevitabile la Grande Guerra?
Dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo doveva
necessariamente scaturire un conflitto mondiale? O si è trattato di una guerra
«improbabile», scoppiata per una serie di malintesi e di errori di valutazione?
Rusconi ricostruisce il febbrile lavorio politico-diplomatico del luglio 1914 e
analizza le vicende belliche sino alla battaglia cruciale della Marna. Il
conflitto si configura come una «guerra tedesca» per rompere l’accerchiamento
di cui la Germania si sente vittima da parte dell’Intesa russo-francese e
inglese. Ma la lotta per l’egemonia sul Continente assume i tratti di una
«guerra di civiltà» all’interno dell’Occidente stesso. Gli effetti sono di
lunga durata, anche in termini strategico-militari: il secondo conflitto
mondiale inizierà infatti con l’attacco alla Francia nel 1940 inteso come
replica e rivincita del 1914.
Gian Enrico Rusconi, professore emerito di Scienze
politiche presso l'Università di Torino, laureato in filosofia, esordì come
docente di Sociologia nel 1968 presso la facoltà di sociologia di Trento. Nel
1975 fu chiamato, per la medesima materia, presso la facoltà di Scienze
Politiche dell'Università di Torino, dove successivamente si trasferì sulla
cattedra di Scienza della Politica. Dopo una monografia dal titolo “La teoria
critica della società” si è dedicato soprattutto allo studio della società
tedesca e della storia della Germania nel Novecento, in un continuo raffronto
con la situazione italiana. Direttore dell’Istituto storico italo-germanico di
Trento dal 2005 al 2010, è editorialista del quotidiano La Stampa, ed è stato
anche Visiting Professor presso la Freie Universität di Berlino.
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