Venerdì 4 marzo, alle ore 21.00, nel la Sala Conferenze dell’Hotel
Ala d’Oro nuovo appuntamento con la storia della Prima Guerra Mondiale con lo
atorico Emilio Franzina che presenterà il suo libro “La storia (quasi vera) del
Milite Ignoto” edito da Donzelli. A introdurre la serata che si concluderà come
sempre con il consueto brindisi offerto dal Gruppo Cevico, sarà lo storico
ravennate Paolo Cavassini.
Ricordiamo che è possibile cenare nel Ristorante dell’Hotel
Ala d’Oro a partire dalle ore 19,30 e riservare il posto nelle prime file della
Sala Conferenze dove alle ore 21.00 si terrà la presentazione. Per l’occasione,
oltre al menù alla carta, sarà disponibile un piccolo menù al costo di €.15,00
che prevede un tris di paste al mattarello, il dessert e un calice del
Sangiovese superiore 138 della Tenuta Masselina.
Storico per mestiere, narratore per passione, Emilio
Franzina cammina in queste pagine sul filo tra storia e letteratura e,
attingendo a una miriade di documenti del periodo 1914-18, ricostruisce in modo
immaginario la biografia di un soldato morto nella grande guerra e mai
identificato. Mettendo insieme i pezzi di vita vissuta disseminati in una
sconfinata mole di lettere, autobiografie e resoconti ufficiali raccolti in
anni di ricerche, lo storico compone, come in un puzzle, la storia verosimile,
o quasi vera, di un combattente che il narratore provvede poi a raccontare
attraversando così tutte le fasi dello sforzo bellico compiuto in quattro anni
dall’Italia.Dopo aver portato più volte a casa la pelle da valoroso, il suo
soldato sconosciuto muore appunto da ignoto non in battaglia, ma fuggendo il 23
ottobre 1918 da una casa di piacere per salvare una giovane ragazza, che si era
innamorata di lui, da un bombardamento nemico. Per una circostanza fortuita
sarà la sua salma ad essere sepolta, tre anni più tardi, nell’Altare della
Patria a emblema e memoria di tutti i caduti nell’immane conflitto. Ed è
proprio da questo luogo simbolo che il Milite ignoto comincia a ripercorrere in
prima persona, dopo cent’anni, la storia della sua vita – una vita emblematica
poiché, grazie alle ricerche storiche e alle congetture narrative, essa assomma
circostanze, ambienti, episodi, conosciuti da una generazione di italiani
finiti al fronte più o meno consapevolmente. Ma la parabola esistenziale di
questo soldato è anche per altri versi del tutto originale, perché il Milite
ignoto immaginato dall’autore è un italiano nato in Brasile che mai era stato,
prima del 1915, in Italia. Accorso da oltreoceano allo scoppio della guerra per
spirito di patria, in men che non si dica egli si ritrova in trincea prima sul
Carso e poi sugli Altipiani; grazie alle sue vicende, i lettori ripercorrono
ogni fase della grande guerra dalle prime linee alle retrovie e, in seguito
alla sua morte, vedranno montare anche il mito postumo di cui la grandiosa
coreografia sacrale e religiosa del Milite ignoto avrebbe costituito, nel 1921,
il vertice. Dal Brasile al Carso, all’Altare della Patria, e contro ogni
retorica celebrativa, l’originalissima e documentatissima chiave narrativa
scelta da Franzina frantuma e moltiplica sulla pagina – così come la guerra
fece nella realtà – l’identità del singolo individuo che diventa,
pirandellianamente, uno, nessuno e, nella fattispecie della grande guerra,
seicentomila.
Emilio Franzina è ordinario di Storia contemporanea presso
l’Università di Verona. Studioso di storia sociale e culturale dei secoli XIX e
XX, si è occupato in particolare di scrittura popolare e di migrazioni
all’estero su cui ha pubblicato, tra l’altro, Merica! Merica! Emigrazione e
colonizzazione nelle lettere dei contadini veneti in America Latina
(1876-1902), Feltrinelli, 1979 e Gli italiani al nuovo mondo. L’emigrazione
italiana in America (1492-1942), Mondadori, 1995. Autore a suo tempo per la Rai
di trasmissioni radiofoniche e televisive, svolge un’intensa attività di
animazione teatrale in proprio con lezioni di storia cantata, assieme al
complesso musicale degli Hotel Rif (con cui porta in scena dal maggio 2014 la
versione teatrale di questo suo Milite ignoto), ma anche in collaborazione con
registi, musicisti e attori, a cominciare dal 2002 quando inaugurò la nuova
fase di tale sua esperienza di public history assecondando David Riondino, con
Enrico Rava e Stefano Bollani, nella rappresentazione de Il Trombettiere, lo
spettacolo dedicato alla storia romanzata della vita di John Martin (Giovanni
Martini), il trombettiere del generale Custer alla battaglia del Little
Bighorn.
Nessun commento:
Posta un commento