Pagine

Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

Via Matteotti, 56 - 48022 Lugo di Romagna - (Ravenna) - Italia
Per Informazioni : 0545 22388 - claudio@aladoro.it
Iscriviti alla newsletter di Caffè Letterario sul sito http://www.aladoro.it/

martedì 8 marzo 2016

Venerdì 11 marzo - Il lughese Ghigo Valli raccontato da ANTONIO CASTRONUOVO

Venerdì 11 marzo, alle ore 21.00, nel Salone estense della Rocca di Lugo lo scrittore imolese Antonio Castronuovo  presenterà il suo ultimo libro scritto in collaborazione con Mauro Chiabrando e Massimo Gatta dedicato alla vita del giornalista, editore e cineasta lughese Federigo Valli, illustre vittima della rimozione collettiva da parte di una generazione di intellettuali nel dopoguerra. A parlare, insieme all’autore,  di questa biografia  dal titolo “Federigo (Ghigo) Valli. Un protagonista rimosso dell'editoria italiana del Novecento” edito da Biblohaus, sarà il curatore del Caffè Letterario di Lugo Marco Sangiorgi.
Nato a Lugo di Romagna, crebbe di fronte alla casa di  Francesco Balilla Pratella, e più che di fronte, dentro, seduto in salotto. E Pratella, oltre che genio della musica, fu fecondatore di futuristi.
Figlio e nipote di alcuni fra i più importanti viticoltori dell’epoca – e ne è conferma la visita di re Vittorio Emanuele III (episodio del maggio 1918 ricordato da Ugo Ojetti) – il nostro Ghigo, Filippo Tommaso Marinetti lo conobbe da giovanissimo e senza manco andarselo a cercare. E infatti se lo trovò a tavola, all’ora di pranzo, il 5 settembre 1920, a villa Giorgina, la villa dei Valli, che portava il nome della madre.  Ma villa Giorgina venne demolita, e con essa il ricordo di Valli, come strappato dall’intonaco della storia.
Fu amico di Moravia, del quale pubblicò ben cinque prime edizioni nel biennio 1944-45 (ma dallo scrittore troppo presto dimenticato, se già prima del 1971 lo ricordava come un Carneade qualunque: «un certo Valli», proprietario di una piccola casa editrice «che si arrangiava come poteva»); di Alberto Savinio, che per le edizioni del Valli diresse la collana “Il viaggiatore e la sua ombra”  nella quale uscirono, come primo e ultimo titolo, i Venti racconti di Guy de Maupassant con Lui e l’Altro dello stesso direttore di collana. Di Vitaliano Brancati, del quale pubblica Il vecchio con gli stivali. E di Gabriele D’Annunzio (e non a caso al Vittoriale è rintracciabile un esemplare di Trullallà, libretto futurista del nostro Ghigo Valli, edito dal fratello Leo nel 1933, il quale aveva dato vita, nella stessa Lugo di Romagna, alle edizioni della Caveia).
Antonio Castronuovo, scrittore, saggista e critico, vive a Imola. Ha pubblicato diverse opere di saggistica letteraria su grandi autori come Jarry, Pavese, Cioran. Nel suo “ingegno multiforme”, ha dedicato particolare attenzione al genere aforistico, tentando anche delle ardite sperimentazioni stilistiche e contenutistiche rispetto al modello classico della massima tradizionale. Ha tradotto scritti di Jarry, Apollinaire, Eluard, Picasso, Matisse, Irène Némirovsky ed è inoltre considerato il massimo esperto di futurismo regionale romagnolo.

Nessun commento:

Posta un commento