Venerdì 28 aprile, alle ore 21.00, nella Sala Conferenze
dell’Hotel Ala d’Oro, la grande narrativa torna protagonista al Caffè
Letterario di Lugo con lo scrittore romano Filippo Tuena che presenterà il suo ultimo romanzo “Com’è
trascorsa la notte” edito da il Saggiatore. A introdurre la serata, che si
concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i
presenti dalle cantine Cevico, sarà Luigi Sebastiani.
Una notte trepida e incantata, interminabile, una notte animata da fate e
folletti, da innamorati resi ciechi dai volubili capricci della passione, da
attori che sfuggono al loro copione. È il Sogno di una notte di mezza estate,
che Filippo Tuena rievoca esplorandone le profondità più nascoste,
impadronendosi del testo shakespeariano e lasciandosene possedere, per dare
vita a un romanzo che è, insieme, un atto d’amore nei confronti della
letteratura. E di una donna misteriosa, sfuggente come una princesse lointaine
della tradizione cortese, a cui uno scrittore senza nome rivolge un lungo
canto, convocando i personaggi di William Shakespeare – Ermia e Lisandro, Teseo
e Ippolita, Titania e Oberon, Bottom con la sua testa d’asino e il beffardo
Puck – perché intessano una volta di più le loro trame e, così facendo, lo
aiutino a riconquistare l’amata. Paradigmi di una fenomenologia dell’amore
sensuale, effimero, gioioso o incomunicabile, destinato alla sconfitta eppure
irreprimibile, questi personaggi diventano – in Com’è trascorsa la notte –
emblemi di una condizione universale, trasfigurata, nelle ultime pagine, in
visioni del cosmo in cui corpi celesti e corpi umani sembrano soggetti alle
stesse forze di attrazione e ripulsa.
L’esito è una sinfonia di riprese, contrappunti
e variazioni, il cui inestricabile fil rouge è il magico distillato di viola
del pensiero che, versato sulle palpebre degli addormentati dal folletto Puck,
fa cadere chiunque nell’incantesimo d’amore, o funge da narcotico per lenire
l’amarezza che sorge insostenibile quando ci si rende conto che il domani sarà
doloroso e l’amato perduto per sempre. Seguendo la scia di questo distillato
portentoso, Filippo Tuena compone un romanzo immaginifico in cui saggio e
narrazione si fondono in un’armonia gioiosa e perturbante, intima e fiabesca. E
trascina il lettore, pagina dopo pagina, a un finale inatteso e spiazzante, in
cui amore e morte giungono a coincidere in un ultimo atto, in un ultimo attimo
di sogno.
Filippo Tuena (Roma 1953) ha vinto il premio Grinzane Cavour con Tutti i
sognatori (1999) e il premio Bagutta con Le variazioni Reinach (2005). Il
Saggiatore ha pubblicato Ultimo parallelo (2013), vincitore del premio
Viareggio, e Memoriali sul caso Schumann (2016).
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