Venerdì 19 gennaio, alle ore 21.00, nella Sala Baracca della
Rocca Estense di Lugo secondo appuntamento della stagione invernale del Caffè
Letterario di Lugo dedicato alla poesia dialettale con Nevio Spadoni e la sua
raccolta appena pubblicata da Il Ponte Vecchio “Poesie 1985-2017”. La serata sarà
introdotta da Giuseppe Bellosi.
Sanno bene i lettori come la lingua del pieno ermetismo -
diafana e stremata nella sua letterarietà - concorra a spiegare la nascita
della grande poesia dialettale del secondo Novecento italiano, impegnata a
recuperare la parola autentica, essa sì pura, perché non corrotta dalle
retoriche dell'io e dell'assoluto. Un posto di particolare rilievo, nello
svolgersi di questa ricerca, è largamente riconosciuto a Nevio Spadoni, forse
oggi, nella pur fecondissima e viva poesia dialettale delle nostre province, il
maggiore dei poeti viventi. Nella vastità dei temi che fervono ininterrotti
nella sua poesia e nella sapienza d'arte del loro rivelarsi, un elemento che
forse sopra ogni altro si impone è la natura intensa e mimetica della lingua:
in essa, le parole battono con il ritmo dei sentimenti e con la forza delle
idee, ne sono la mimési, ora aspre e dure, ora dolcissime all'improvviso
aprirsi della tenerezza e dell'elegia.
Nevio Spadoni, nato a S. Pietro in Vincoli nel 1949, vive
dal 1984 a Ravenna, dove ha insegnato filosofia nelle scuole superiori. Le sue
poesie sono comprese in diverse antologie italiane e straniere, e tradotte in
più lingue. Vincitore di premi di poesia, tra i quali il Lanciano, il Tratti Poetry Prize, il Gozzano, il Salva
la tua lingua locale, il Premio internazionale Via Francigena, il Premio “Aldo
Spallicci”, collabora ad alcune riviste letterarie. È autore inoltre di opere
teatrali, andate in scena per “Ravenna Teatro” e “Ravenna Festival” in Italia e
all’estero, fra le quali Luṣ e L’isola di Alcina, ottenendo per quest’ultima
due nomination al Premio “Ubu”.
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