Sarà un incontro internazionale ad inaugurare la nuova stagione 2011-2012 del Caffè Letterario di Lugo. Lunedì 3 ottobre nella Sala Conferenze dell'Hotel Ala d'Oro, alle ore 21.00 lo scrittore algerino Amara Lakhous presenterà il suo ultimo romanzo "Un pirata piccolo, piccolo" edito da Edizioni e/o. L'Assessore alla Cultura del Comune di Lugo, Marco Scardovi, introdurrà l'incontro che si concluderà come sempre con il consueto brindisi finale con i vini in degustazione.
Amara Lakhous, (che parteciperà anche alla tavola rotonda organizzata all'interno del "Festival Internazionale a Ferrara" che si svolgerà domenica 2 ottobre nel Salone Estense della Rocca di Lugo) è nato ad Algeri nel 1970 e vive a Roma dal 1995. Laureato in filosofia all'Università di Algeri e in antropologia culturale alla Sapienza di Roma dove ha conseguito il suo dottorato di ricerca con una tesi dal titolo "Vivere l'Islam in condizione di minoranza. Il caso della prima generazione degli immigrati musulmani arabi in Italia". Nel 2003 ha pubblicato in Algeria il suo secondo romanzo in arabo, “Come farti allattare dalla lupa senza che ti morda”, successivamente riscritto in italiano con il titolo “Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio” (Edizioni E/O 2006). Con questo romanzo, tradotto in varie lingue, ha vinto nel 2006 il premio Flaiano per la narrativa e il premio Racalmare – Leonardo Sciascia. Nel maggio 2010 è uscito l'omonimo film, diretto da Isotta Toso. “Un pirata piccolo piccolo” è uscito per la prima volta nel 1999 con il titolo “Le cimici il pirata” in edizione bilingue araba e italiana presso un piccolo editore di Roma in 1000 copie, ma non è mai stato distribuito.
"Algeri, 1993. Avevo ventitré anni. Il terrorismo stava entrando con prepotenza a far parte della nostra vita quotidiana, e la situazione non prometteva niente di buono: i militari, attraverso l'imposizione dello stato d'emergenza, intervenivano per "salvare la neonata democrazia", in realtà i propri interessi personali. I fondamentalisti, autoinvestitisi di una missione salvifica, tentavano di instaurare una teocrazia talebana sulle rive del Mediterraneo. Ogni giorno che passava lasciava morte e sangue per le strade, pessimismo e disfattismo nel cuore. Bastava un briciolo di lucidità per rendersi conto che ci trovavamo nel bel mezzo di una guerra civile e che il peggio doveva ancora arrivare. Nell'89 mi ero iscritto alla facoltà di Filosofia dell'Università di Algeri perché avevo voglia di iniziare a riflettere da solo, di pensare con la mia testa. Le risposte che la società mi dava non mi convincevano, avevo bisogno di elaborare una mia personale visione del mondo. Mi dovetti confrontare con una realtà molto contraddittoria: una religione in crisi, una politica in crisi, un intero paese in crisi. Da questo confronto nacque un romanzo che queste crisi racconta". Hassinu, il protagonista del romanzo, è un impiegato alle poste di Algeri. Ha 40 anni ma non lo sa, perché è nato il 29 febbraio: senza preavviso passa da 36 a 40 anni e si sente in qualche modo scippato della propria vita, come molti della sua generazione cui hanno rubato i migliori anni della vita.
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