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Sala conferenze - Hotel Ala d'Oro

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martedì 4 ottobre 2011

La serata con AMARA LAKHOUS

Il Video-riassunto in 14 minuti dell'incontro con AMARA LAKOUS è pubblicato su Youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=UU-VnJTVmlE

Con lo scrittore Amara Lakhous e il suo romanzo “Un pirata piccolo piccolo” edito quest’anno da Edizioni e/o si è aperta ieri sera nel Salone delle Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro l’ottava stagione del Caffè Letterario di Lugo. La serata, introdotta dall’Assessore alla Cultura del Comune di Lugo Marco Scardovi, si è incentrata sulla presentazione di questo romanzo d’esordio dello scrittore di origine algerina, scritto nel lontano 1993 e che ora è stato tradotto in italiano. Amara Lakhous, nato ad Algeri, vive in Italia dal 1995, e dopo i primi anni vissuti a Roma come rifugiato politico, è ormai cittadino italiano a tutti gli effetti e fa parte di quel folto gruppo di scrittori migranti che è uno dei fenomeni più interessanti della nostra letteratura contemporanea. Interessante soprattutto perché è uno sguardo nuovo sulla nostra realtà percepito da un punto di vista che non è sicuramente quello tradizionale degli scrittori italiani. Altro elemento importante è la lingua. Il passaggio dalla lingua madre alla lingua adottiva ha mostrato come l’Italiano sia diventato, nelle mani di questi scrittori, uno straordinario strumento grazie al quale poter raccontare il proprio vissuto e un mezzo per riguardare il proprio paese d’origine con altri occhi, producendo nello stesso momento un arricchimento della nostra lingua; diventando cioè costruttore di cultura. “Quello che io cerco di fare scrivendo in italiano – ha detto Amara Lakhous – è portare immagini, modi di dire, che non appartengono alla vostra lingua; in un certo senso, fecondo l’italiano; e nello stesso tempo ottengo il risultato inverso fecondando l’arabo, la mia madrelingua.” Parlando del suo romanzo “Un pirata piccolo, piccolo” scritto come dicevamo nel 93 e pubblicato quest’anno alla luce delle primavera araba che è divampata in molti dei paesi arabi che si affacciano sul mediterraneo, Lakous ha sottolineato come l’Algeria sia stata, nel bene e nel male, all’avanguardia del mondo arabo. Nel lontano ottobre del 1988 i giovani uscirono per strada, come hanno fatto quest’anno, tunisini, egiziani, libici, siriani, manifestando e distruggendo i simboli dello stato corrotto, devastando le sedi del partito unico; ma a differenza di oggi allora non esisteva Internet e tutti i social network a cui siamo ormai abituati, per cui esercito e polizia intervennero in maniera durissima, reprimendo la rivolta nel sangue senza che questo avesse un eco all’interno e fuori dal paese. Solo molte settimane dopo cominciarono a trapelare le prime notizie ma ormai la rivolta era stata sedata. “Nel mio romanzo – ha continuato Lakous – racconto questa grande frustrazione. La frustrazione di cittadini che vivono in questi paesi arabi che sono diventati delle grandi prigioni. I giovani soprattutto sentono il peso di vivere in questo carcere, specialmente adesso che c’è questa grande possibilità offerta dalla rete di poter comunicare col mondo e quindi di rendersi conto che il vivere civile, le libertà individuali e di informazione possono essere ben altro.” Per finire, è stata una serata veramente piacevole e istruttiva, degno avvio di questa stagione del Caffè Letterario, che si è conculsa, come consolidata tradizione dei nostri incontri, con il consueto brindisi finale.

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