Video-riassunto in 12 minuti della serata con Giuseppe Caliceti su youtube all'indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=Xs15tqxu-gs
Riappropriarsi del diritto allo studio recuperando e riscostruendo il rapporto genitori-docenti. Questa è la via indicata da Giuseppe Caliceti ne "Una scuola da rifare. Lettera ai Genitori", presentato venerdì scorso nel secondo appuntamento annuale di Caffè Letterario.
Dopo l'introduzione di Patrizia Randi, il maestro e giornalista reggiano ha iniziato una stimolante riflessione sulla situazione della scuola italiana odierna, coinvolgendo appassionatamente il pubblico che ha partecipato alla serata.
Dalla sensazione che ci sia una generale disinformazione e un diffuso disinteresse rispetto al mondo della scuola nasce l'esigenza di scrivere una Lettera ai genitori per combattere le falsità dei mass media e spiegare agli adulti cos'è la scuola e che cosa si fa nelle aule italiane. Caliceti rifiuta l'idea della scuola-azienda che trasforma il docente in un venditore e il genitore in un cliente, e vuole recuperare le esperienze positive della pedagogia italiana novecentesca che ha sempre ricercato il coinvolgimento dei genitori. Sono proprio gli adulti che devono lottare per riappropriarsi del diritto allo studio per le generazioni future. Per recuperare l'eccellenza a livello europeo la scuola italiana deve riallacciare il patto educativo con i genitori e ricordarsi che il suo compito primario è quello di formare alla condivisione e alla cittadinanza. Caliceti ha sottolineato come un fattore determinante per la qualità dell'insegnamento sia quello del rapporto del numero di studenti per docente, sempre più sproporzionato dopo la Riforma Gelmini che ha significato "il più grande licenziamento di massa nella storia della nostra repubblica". Le consuete domande del pubblico hanno poi sollevato altri interessanti spunti di riflessione come la mancanza di corsi di formazione indirizzati ai docenti per un aumento della qualità della didattica, disciplina imprescindibile per la docenza. Il brindisi finale ha concluso una piacevole serata all'insegna di una - oggi più che mai doverosa - riflessione sulla scuola che l'autore stesso ha definito "cuore della democrazia".
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