Lo scrittore e saggista GIUSEPPE CALICETI è stato ospite di Caffè Letterario il 14 ottobre scorso con il suo ultimo libro "Una scuola da rifare" edito da Feltrinelli.
Quando mi hanno invitato a Lugo mi è venuto subito in mente che il poeta Gian Ruggero Manzoni è di Lugo. Mi ricordo una sua fotofrafia da giovane, in bianco e nero, pubblicata sulla rivista Geiger dell'amico poeta Adriano Spatola. "Sono nato per deporre uova", c'era scritto. A Lugo non ero mai stato in vita mia. A Lugo, appena sono arrivato, mi sembrava che tutte le persone con cui parlavo avessero la voce di Gian Ruggero Manzoni. A Lugo ho visto l'ala di sasso dell'aereo piantata in mezzo alla piazza come una vela. A Lugo, camminando nella notte, ho visto un dottore che girava in bicicletta che parlava sempre con l'accento di Gian Ruggero Manzoni. A Lugo ho camminato sotto i quattro portici del Pavaglione pensando che lì in mezzo si potrebbero organizzare eventi culturali fantastici. A Lugo ho riconosciuto sull'obelisco il cavallino della Ferrari. A Lugo sentivo già un po' aria di mare. Lugo mi sembrava una città più ampia della popolazione che ci camminava dentro: poi mi hanno raccontato dei mercati.
A Lugo, durante la presentazione del mio libro "Una scuola da rifare", ho apprezzato la domanda di un rappresentante del Coordinamento gentori e docenti in difesa della scuola pubblica che, rispetto allo smaltellamento in atto della scuola pubblica, mi chiedeva se non ci fossero anche delle responsabilità dei docenti. Ripeto quello che ho detto a Lugo: sì, ce ne sono, tante, e occorre dirlo. Perchè questa idea della Scuola-Azienda che ci è stata inculcata dal Berlusconismo è passata trasversalmente, secondo me, anche in buona parte del centrosinistra. E, soprattutto, anche in buona parte del famoso corpo docente. Se la scuola diventa un'azienda, studenti e genitori di alunni e studenti diventano "clienti". E dei "clienti" si diffida. Invece ogni buon docente sa che qualsiasi progetto educativo importante coinvolge i genitori degli studenti ed ha alla base un forte patto educativo tra docenti e genitori degli studenti. Questo patto educativo si è rotto. Per colpa anche dei docenti. In quante maestre elementari e professoresse delle scuole medie e superiori ho visto crescere in questi anni la diffidenza verso i genitori di alunni e studenti! "Si sono trasformati in avvocati dei propri figli", ripetono spesso. In parte è vero, in parte no. Fatto sta che questa mancato dialogo tra docenti e genitori degli studenti si sente. E lo sentono anche gli studenti. Questo dialogo, questo patto, che non è solo un patto educativo, deve essere ricostruito al più presto. Anche perché i docenti hanno dimostrato in questi ultimi anni che, senza l'aiuto dei genitori degli studenti e degli studenti, non sono in grado nè di salvare la scuola pubblica dallo sfascio nè di difendere i propri diritti di lavoratori.
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